Il giochino che evidentemente avevano in mente in Poste Italiane era quello di celebrare uno dei più violenti squadristi fascista della capitale, pupillo dell’antisemita Roberto Farinacci e del quadrunviro del partito nazionale fascista Cesare Rossi, fedele servitore di Benito Mussolini che seguì fino alla Repubblica di Salò, approfittando del 140° anniversario della sua nascita (il 7 marzo 1884), mascherando le sue nefandezze compiute in vita dietro i colori giallo rossi dell’A.S. Roma Calcio, sorta il 7 giugno 1927 di cui fu fondatore e primo presidente. Ma l’operazione non è ovviamente passata inosservata e l’annullo speciale emesso da Poste Italiane in onore di Italo Celestino Foschi è diventato subito un caso. Le linee guida del Ministero prevedono che le emissioni riguardino “personaggi che interpretano il sentimento della Comunità Nazionale”. Quale sarà stato quindi il pensiero che ha accomunato i decisori per convincerli fosse proprio necessario attribuire a costui cotanto onore? Anche perché Foschi fu colui che si congratulò con Dumini, il capo della banda che assassinò Matteotti, definendolo un eroe degno di ammirazione; fu così devoto alla causa del fascismo che dal partito fascista venne espulso “per eccesso di squadrismo” proprio dopo l’assassinio del martire socialista, e riammesso poi per volontà del Farinacci. E la coincidenza dell’emissione del francobollo celebrativo proprio a ridosso delle commemorazioni del centenario dell’assassinio Matteotti, è ancora più rivoltante. L’Avanti! si unisce alle tante voci antifasciste che si sono alzate in questi giorni, chiedendo l’immediato ritiro dalla circolazione dell’annullo filatelico e del francobollo, per rispetto di Giacomo e dei tanti antifascisti morti per volontà del Foschi e di quelli come lui. Questo il testo dell’appello del nostro giornale, l’Avanti! della domenica, e dell’Avanti! on line, primi firmatari i due direttori Giada Fazzalari e Livio Valvano, sottoscritto dai redattori, collaboratori ed editorialisti delle due testate:
“Poste Italiane ha emesso un francobollo dedicato ad Italo Foschi, noto come fascista vicino a Benito Mussolini, organizzatore dello squadrismo a Roma, che si complimentò con Amerigo Dumini, definendolo persino eroe, per l’assassinio di Giacomo Matteotti. È un fatto vergognoso e gravissimo, che assomiglia ad una provocazione. Come se non fosse abbastanza, registriamo una indegna tempistica: nei giorni in cui celebriamo il centenario dall’assassinio per mano fascista di un martire socialista, Giacomo Matteotti, Poste Italiane emette un francobollo che inneggia a una storia infame e a chi ha lodato gli esecutori di quell’assassinio. È un fatto vergognoso e chiediamo a tutti coloro che credono nei valori della democrazia, della libertà e dell’antifascismo, di chiedere con noi immediatamente il ritiro del francobollo della vergogna, con l’auspicio che il nostro appello non resti inascoltato”.
Sappiamo che la querelle raggiungerà anche le aule parlamentari, attraverso una interrogazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, presentata da Laura Boldrini, con la quale si chiede al Ministro “se intende procedere con immediata sollecitudine alla revoca dell’emissione del francobollo che omaggia il gerarca fascista Italo Foschi, colpevole di numerosi crimini di guerra e perfino di collaborazione nella persecuzione degli ebrei” e ancora “se non ritenga necessario avviare tutte le procedure di verifica dell’iter relativo all’istruttoria dell’emissione filatelica del fascista Foschi alla luce del denunciato mancato coinvolgimento della Consulta, così come pubblicamente riferito da un suo componente”. Si, perché pare che la Consulta per l’emissione delle carte valori postali e la filatelia, deputata a decide di quali francobolli troveranno la luce, a sentire Carlo Giovanardi, uno dei tanti componenti assieme ad esempio a Gianni Letta, a Monica Maggioni e Bruno Vespa, di questa emissione sul Foschi non ne sapesse nulla. In attesa, se vi sarà, di un provvedimento di revoca, il francobollo incriminato campeggia nella sezione filatelica del sito di Poste Italiane, esattamente tre righe sotto al folder dedicato a Giacomo Matteotti, con il quale Poste ne ricorda “la scomparsa”.
Per sottoscrivere l’appello: redazione@avantidelladomenica.it