Procedure adottive in stallo per più di 1.000 coppie italiane. Un bonus da 3.500 euro fino a 6.500 euro per coppia: ecco i casi per i quali è possibile richiederlo
Che l’Adozione Internazionale sia un percorso lungo e complesso non è una novità. La determinazione dei genitori è l’arma principale per affrontare nel migliore dei modi il cammino, ma ogni aiuto che arriva anche dall’esterno è sicuramente importante, tanto sul versante psicologico, quanto su quello pratico o economico. Ecco, dunque, che la recente introduzione da parte del governo italiano di un bonus adozione per sostenere le coppie nel loro percorso verso la genitorialità è stato accolto con soddisfazione da tutti.
In particolare dalle quasi 900 coppie che sono ancora in attesa di portare a termine l’iter adottivo da prima della pandemia, a cui si aggiungono le altre 400 bloccate a causa di situazioni critiche in Paesi come Russia, Ucraina, Cina e Bielorussia. Il bonus si presenta come un contributo straordinario variabile tra 3.500 e 6.500 euro.
Il commento di Vincenzo Starita, vicepresidente CAI
In una recente intervista a Vita.it, Vincenzo Starita, vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali, ha evidenziato che il nuovo decreto è stato pensato per sostenere economicamente le coppie per le quali le procedure adottive sono in un sostanziale “stallo” , facilitando l’avvio di nuove procedure o il cambio di ente o Paese. Il fondo stanziato per questa misura è di 4,3 milioni di euro.
I destinatari del bonus
Il contributo sarà destinato a due gruppi principali:
- le coppie che hanno iniziato il percorso prima del Covid;
- le coppie con mandato negli stati menzionati che al 1° gennaio 2024 non hanno ancora concluso l’adozione.
Per le coppie con doppio mandato o situazioni particolari, il contributo potrà raggiungere i 6.500 euro, esenti da imposizioni fiscali.
Starita ha sottolineato l’importanza di questo sostegno finanziario, che permetterà alle coppie di esplorare altre opzioni se l’adozione nel Paese originariamente scelto non è possibile. Inoltre, ha espresso vicinanza alle famiglie che hanno affrontato costi significativi nel mantenere relazioni con i bambini, specialmente in Bielorussia.
La situazione nei Paesi
L’occasione dell’intervista ha permesso al Vicepresidente CAI di tracciare un quadro sull’Adozione Internazionale nel suo complesso. Per quanto riguarda i Paesi che al momento sono “fermi”: la Federazione Russa ha interrotto le adozioni dopo lo scoppio della guerra, l’Ucraina le ha sospese a causa del conflitto, mentre la Cina non mostra segni di voler riprendere le procedure. La Cambogia, invece, sembra essere sulla via di una ripresa: “ha accreditato ufficialmente tre enti italiani e ce ne sono altri tre in attesa di accreditamento“.
Sul tema del declino delle Adozioni, Starita ha detto che al 15 giugno 2024 le adozioni concluse erano 220, in linea con il ritmo tenuto nel 2023. “Non ci sarà una ripresa né un peggioramento – ha sottolineato Starita – direi che il sistema si è assestato attorno a questi numeri”.
L’importanza della formazione per le coppie
Starita ha anche ribadito come il sistema delle adozioni, oggi, funzioni a “due velocità”: “Tutte le coppie che hanno dato mandato post Covid sono perfettamente consapevoli sulle caratteristiche dei bambini che possono essere adottati. È inutile continuare a sperare in un’adozione che non si può realizzare”. Su questo tema, il vicepresidente CAI ha anche messo in luce la sfida della formazione delle coppie, cruciale per accelerare i tempi delle adozioni. Con una preparazione adeguata, infatti, le coppie saranno più consapevoli di quali bambini siano ora disponibili per l’adozione, portando a una potenziale accelerazione delle procedure e un ritorno ai numeri pre-Covid.
[Fonte: Vita]
Informazioni e domande sull’adozione internazionale
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