Tra attese interminabili e procedure complesse, le coppie italiane si interrogano sul perché, nonostante l’elevato numero di bambini in cerca di una famiglia, le adozioni rimangano così poche. Un’analisi delle difficoltà e delle possibili soluzioni

“Perché ci sono così tanti bimbi abbandonati al mondo e così poche adozioni?” chiede Marco, futuro papà adottivo.
“Sappiamo che i bimbi abbandonati sono centinaia di milioni… perché dobbiamo aspettare così a lungo per poter diventare genitori?” chiede Sarah, futura mamma adottiva.
“E in Italia, a cosa è dovuta la difficoltà dell’adozione nazionale?” chiede Andrea, papà adottivo.
Queste le domande di molte coppie adottive italiane che desidererebbero molto poter diventare genitori ma si trovano di fronte un percorso non sempre breve e agevole.
L’analisi della realtà dei bimbi fuori famiglia, in Italia e nel mondo, stima numeri davvero impressionanti di minori che vivono fuori famiglia.

I bambini abbandonati. I dati

L’Unicef riporta stime di centinaia di milioni di bimbi in stato di abbandono.
Si parla di stime, anche per l’Italia, dove ancora oggi non esistono banche dati che ci possano fornire dati precisi. In Italia, le stime dell’Istituto degli Innocenti (2023) sono di circa 26.200 bimbi fuori famiglia, di cui circa 13.400 accolti in strutture residenziali, a fronte di pochissime adozioni.
Ma se ci sono così tanti bimbi che hanno bisogno di una mamma e di un papà, perché le adozioni sono così poco numerose?
Le motivazioni su cui si riflette da anni sono molte e differenti. Innanzitutto, è importante ragionare sullo stato di adottabilità.
Per poter finalizzare un’adozione, le coppie devono avere la certezza che quel bimbo o quei bimbi che potrebbero accogliere sono effettivamente dichiarati in “stato di abbandono” e “adottabili”. Diventa fondamentale implementare le indagini che possano approfondire la loro situazione e verificare il loro status.

Le motivazioni

Ma sembra manchino le risorse per portare avanti tutte queste procedure. È importante evidenziare che all’estero, le procedure di sostegno alla genitorialità e di affido familiare o adozione nazionale sono notevolmente migliorate, e i bimbi adottabili a livello internazionale sono sempre più grandi e con bisogni speciali, ma l’UNICEF stima circa 200 milioni di bambini abbandonati nel mondo.
Molti di loro semplicemente dimenticati, spesso in istituto.
Una seconda motivazione può essere ascrivibile a miti culturali e stereotipi che limitano in modo inconsapevole l’operato degli operatori sociali stessi, che possono concentrarsi sulle pratiche di sostegno e aiuto delle famiglie di origine, lasciando trascorrere il tempo, che per un bimbo è prezioso e scorre più velocemente che per noi adulti.
Sappiamo che le situazioni di trascuratezza e deprivazione cronica impattano in modo traumatico sullo sviluppo fisico e psicologico di questi bambini. Quindi perché aspettare? Infine, una terza motivazione, riguarda il calo delle domande adottive registrato negli ultimi 10 anni sia a livello internazionale, sia nazionale. Il calo può essere a sua volta ascritto sia alla crisi economica degli ultimi anni, sia al periodo della Pandemia, o anche al cambiamento della tipologia di bambini adottabili a livello internazionale.

Le adozioni internazionali. I dati

Dal report C.A.I. (2023) si evince un calo costante sia di coppie candidate sia di adozioni concluse. I dati del 2022 contano solo 698 minorenni stranieri adottati, a fronte di 564 coppie adottive, con una media di 1,2 minori per coppia, evidenziando una forte deflessione rispetto agli anni pre-pandemia, ad es. nel 2015 si contavano 2.216 minori autorizzati all’ingresso in Italia.

Le risposte

Tanti spunti di riflessione, ma nessuna risposta definitiva, se non cercare di comprendere a fondo le necessità reali dei bambini e il loro bisogno fondamentale di essere accolti nel più breve tempo possibile da una famiglia che possa accompagnarli nel loro percorso di crescita. I bambini aspettano una mamma e un papà!
E noi adulti dovremmo forse cambiare prospettiva e concentrarci sulla necessità di utilizzare le normative già esistenti a favore dell’infanzia abbandonata e di rendere più snelle e agevoli le procedure che possano consentire alle coppie candidate all’adozione di concludere il loro iter in tempi brevi.

Marina Piccolo

Psicologa Ai.Bi.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati