Dal 2020 sono in carico a un ente per un’adozione internazionale, ma non sono mai stati destinati a nessun Paese. Un caso molto particolare che evidenzia le estreme difficoltà alle quali le coppie possono andare incontro nel percorso adottivo. Ma anche la loro grande determinazione

Una coppia di aspiranti genitori adottivi ha recentemente contattato Ai.Bi. per raccontare la propria situazione di estremo disagio e dai contorni quasi inverosimili.
La coppia, dal 2020 ha dato mandato a un ente autorizzato, ma solo ora ha scoperto di non essere mai stata destinata a un Paese specifico per l’adozione.
La scoperta è arrivata nel momento in cui la coppia ha saputo dell’iniziativa della CAI di dare un contributo economico che può variare da 3.500 a 6.500 euro alle coppie che da anni sono bloccate nel loro iter adottivo. Un modo per sostenere le famiglie incappate in percorsi di adozione particolarmente complicati o, per vari motivi, definitivamente bloccati. Maggiori dettagli sul bonus adozioni internazionali si possono trovare nell’articolo dedicato di AiBiNews qui.
Tornando al racconto della coppia, questa, dopo aver letto la notizia di come dal Brasile i tempi per l’abbinamento sino rapidi, ha provato a fare richiesta per accedere al bonus e cambiare Paese di destinazione, ma l’esito è stato negativo proprio perché risultano senza assegnazione di Paese e in mancanza di questo fattore, non possono beneficiare del bonus.
Sicuramente si tratta di una situazione “limite” e quasi paradossale ma che evidenzia le difficoltà che molte coppie affrontano nel percorso di adozione internazionale e, soprattutto, la loro determinazione nel voler andare avanti per ridare a uno o più bambini il loro diritto a essere figli all’interno di una famiglia che li ami.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it.

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