Approvato ieri da parte del Consiglio dei Ministri il Decreto Flussi, il decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale. Il decreto è stato proposto, in piena collaborazione, dal Presidente del Consiglio e dai Ministri di Affari esteri e cooperazione internazionale, Giustizia, Agricoltura, Lavoro e Politiche Sociali e Turismo.
Ingresso in Italia di lavoratori stranieri
L’ingresso in Italia per motivi di lavoro era già stato definito con la programmazione dei flussi per il triennio 2023-2025. Con il Decreto Flussi si intende, invece, intervenire con urgenza nella semplificazione e nell’accelerazione delle procedure, rendendole sicure e snelle. Di seguito, gli interventi definiti:
- precompilazione rispetto al solo click day delle domande per il nulla osta al lavoro che amplia i termini per i controlli e per consentire la regolarizzazione o l’esclusione delle domande non procedibili;
- svolgimento di ulteriori click day nel corso dell’anno, solo per settori specifici;
- piena interoperabilità tra il sistema informatico e le banche dati (del Ministero dell’Interno e del Lavoro, dell’INPS, delle Camere di Commercio, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agid) per la verifica automatica dei dati presenti nelle domande;
- obbligo di conferma dell’interesse all’assunzione da parte del datore di lavoro, ancor prima del rilascio del visto di ingresso per il lavoratore straniero;
- digitalizzazione della procedura della sottoscrizione del contratto di soggiorno, riducendo le attese di presentazione allo sportello unico per l’immigrazione;
- per i datori di lavoro che non provvedono alla stipula del contratto, facendo lavorare comunque i lavoratori stranieri, è prevista l’inibizione dal sistema per tutto il triennio successivo;
- limite al numero di domande attivabili da parte del datore di lavoro proporzionalmente rispetto al fatturato e il numero di addetti;
- possibilità di convertire il permesso per lavoro stagionale, in permesso per lavoro a tempo determinato o indeterminato;
- mantenimento dei canali di ingresso speciali per rifugiati e apolidi;
- eliminazione del silenzio assenso per le domande relative ai lavoratori di Stati a rischio;
- potenziamento del personale addetto a tutte le procedure soprariportate.
Con il decreto, si riconosce il permesso di soggiorno per casi speciali in favore di vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, alle quali si estende il programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale. Alla scadenza del primo permesso di soggiorno, in caso di violenza, abuso o sfruttamento del lavoro, al lavoratore straniero può essere conferito un ulteriore permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di studio, fuori dalle quote.
Il patrocinio in materia di spese di giustizia è esteso a tutti coloro che collaborano all’emersione del reato e l’individuazione dei responsabili.
Gestione dei flussi migratori e protezione internazionale
I piloti che partono o atterrano in Italia ed effettuano ricerca finalizzata al soccorso in mare, devono informare:
- l’ente dei servizi del traffico aereo competente;
- il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo;
- i centri di coordinamento degli Stati costieri responsabili.
Le persone che richiedono asilo, sono vittime di irregolarità sul territorio nazionale o sono state soccorse in mare, hanno obblighi specifici in termini di collaborazione e cooperazione con le autorità per l’accertamento dei propri dati, compresi i paesi in cui si ha soggiornato o transitato. Il verbale delle operazioni è trasmesso per la convalida al giudice di pace competente, che si pronuncia entro 48 ore. In caso di mancata o parziale convalida i dati controllati sono inutilizzabili.
Sono previsti obblighi analoghi anche per gli stranieri non immediatamente espulsi e trattenuti, che richiedono protezione internazionale (lo stesso vale anche per i minori non accompagnati).
Il Decreto Flussi intende perseguire la strada della protezione delle vittime di sfruttamento che collaborano con la giustizia, accompagnando i permessi di soggiorno all’inclusione sociale e lavorativa attraverso il Sistema di inclusione sociale e lavorativa.
Redazione redigo.info