Veronese: �Sul lavoro si continua a morire, non bastano norme di facciata�

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11/10/2024  Sindacato.

�Sul lavoro, si muore oggi come ieri, e anche di pi�. Questo � ormai fin troppo chiaro. Si muore ancora e sempre di pi� se si lavora nelle costruzioni o durante il viaggio di andata e ritorno, �in itinere�. Si muore ancora e sempre di pi� se si � stranieri o magari appena assunti o alla fine della propria carriera�.�

� quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.�

"Sono 680 le persone morte in 8 mesi; di queste, 92 lavoravano in edilizia, 173 mentre andavano al lavoro o da questo tornavano a casa, 154 provenivano da altri paesi. Sono i dati pubblicati ieri dall�Inail, quelli dei primi 8 mesi di quest'anno, quelli - ha sottolineato Veronese - che continuano a indignarci e sui quali ogni mese chiediamo un risveglio delle coscienze, e magari del senso di responsabilit�".�

"Sembra, invece, che per il governo 'vada tutto bene' e che basti un intervento normativo di facciata a pulire le coscienze. E invece - ha proseguito la sindacalista della Uil - non basta sperare che un punteggio, pi� o meno alto, su una patente sia in grado di qualificare quel lavoro o quell'azienda dove le persone lavorano e dove troppo spesso, a causa di quello stesso lavoro, trovano la morte. Precariet�, appalti, subappalti a cascata e sfruttamento sono parte importante del non rispetto delle norme su salute e sicurezza".�

"Una strage silenziosa, continua e ormai intollerabile, non si arresta con un'unica e sola apparente buona azione. Forse - ha concluso Veronese - � ora di finirla con questa demagogia e iniziare davvero a fare qualcosa. Per dare giustizia a chi sul lavoro � morto e per evitare che queste morti accadano ogni giorno. Noi siamo pronti e propositivi al confronto".�

Roma, 11 ottobre 2024�

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