La lotta dei Maasai per la terra e la sopravvivenza

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Fonte immagine Meet The Maasai: Everything You Need To Know About Tanzania’s Maasai People

Ufficio Policy Focsiv – Nell’ambito dell’attenzione che Focsiv pone nei confronti del tema del land grabbing e dei diritti delle popolazioni indigene, riportiamo di seguito un documento (qui scaricabile la versione completa in inglese) riguardante una serie di problematiche che toccano da vicino il popolo Maasai che vive nel nord della Tanzania.

Il documento è stato redatto nel luglio 2024 dalla Maasai International Solidarity Alliance (MISA), un’alleanza internazionale che sostiene questo popolo e riunisce organizzazioni religiose, per i diritti umani, di aiuto allo sviluppo internazionale, oltre a gruppi di base, attivisti, ricercatori e avvocati che rappresentano i Maasai in cause legali riguardanti la terra. L’obiettivo principale della MISA è fermare le violazioni dei diritti umani subite dai Maasai di 26 villaggi presenti in 5 distretti della regione, ossia Ngorongoro, Longido, Monduli, Simanjiro e Kiteto; si vuole promuovere un’alternativa al modello di conservazione della natura di stampo coloniale, violento e capitalistico che viene imposto sulle comunità, portando all’alienazione della loro terra.

Tra i punti trattati nel documento abbiamo:

  1. Terra,
  2. Pastorizia,
  3. Coesistenza tra persone, animali e fauna,
  4. Cultura,
  5. Sanità, sicurezza alimentare ed eliminazione della povertà,
  6. Istruzione,
  7. Parità di genere e diritti delle donne,
  8. Nessuna caccia ai trofei,
  9. Turismo equo,
  10. Nessun credito di carbonio senza consenso libero, preventivo e informato.

Analizzandoli nel dettaglio, emergono le seguenti riflessioni.

Per i Maasai, la terra non è solo una risorsa economica, ma rappresenta la vita stessa: essa è fonte di cibo, acqua, pascoli, materiali per la costruzione, ma anche un luogo sacro dove si svolgono cerimonie tradizionali; inoltre è fondamentale per la salute di persone ed animali. Tuttavia, è costantemente minacciata da politiche governative, turismo, caccia e interventi di conservazione della natura. L’attuale quadro giuridico non protegge adeguatamente queste comunità e, nonostante le ordinanze dei tribunali a loro favore, queste non vengono rispettate né applicate (vedi Locale vs globale: il conflitto tra masai e governo tanzaniano). La comunità Maasai chiede, dunque, l’eliminazione di qualsiasi forma di dislocamento delle comunità, anche se definito volontario, e delle restrizioni che limitano l’accesso ai pascoli, all’acqua e ai luoghi sacri. Inoltre, richiede modifiche legislative che riconoscano il loro diritto alla gestione della terra secondo le loro tradizioni (vedi Gli indigeni per la difesa della biodiversità).

Altro elemento centrale nella vita e nell’identità dei Maasai è la pastorizia: il bestiame è fonte di cibo, medicina e rappresenta l’economia locale, ma la pressione del cambiamento climatico, l’accaparramento delle terre e la mancanza di politiche di supporto mettono a rischio questa pratica secolare. La comunità richiede allora finanziamenti per sviluppare la pastorizia in modo sostenibile e creare un accesso equo al mercato, nonché un sistema educativo pastorale incentrato sui valori tradizionali della comunità.

I Maasai hanno coesistito pacificamente con la fauna selvatica per generazioni, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio. Tuttavia, la caccia ai trofei e le narrazioni distorte del governo sui conflitti tra uomo e animali minacciano questa convivenza. La comunità Maasai sottolinea l’importanza di fermare le politiche di conservazione e separazione tra uomo e natura, le pratiche militarizzate e la caccia ai trofei, richiedendo indennizzi per il bestiame ucciso e proponendo un modello di gestione locale delle risorse naturali, che rispetti il legame spirituale e culturale con la fauna (vedi Maggiori finanziamenti UE per la biodiversità e i diritti dei popoli indigeni).

La stessa cultura di questi popoli è, infatti, minacciata dall’assimilazione forzata, da discriminazioni e appropriazione culturale, nonché dall’uso commerciale da parte di attori esterni, spesso per fini turistici, delle usanze dei Maasai. Il documento richiama l’importanza di proteggere le loro tradizioni, tra cui il sistema dei clan, i riti di passaggio, le cerimonie e la lingua Maa. Anche la creazione di scuole e università che insegnino la cultura e le pratiche Maasai è vista come un passo cruciale per garantire che le generazioni future possano preservare la loro identità.

Nelle zone abitate da questa comunità, poi, manca l’accesso a servizi sanitari, educativi e sociali a causa della discriminazione e del disinvestimento, aspetto penalizzato anche dall’appropriazione delle terre, dalla confisca del bestiame da parte del governo e dall’esclusione dal lavoro, nonché dal cambiamento climatico. Questo ha aumentato i livelli di fame e malnutrizione, e dunque di insicurezza alimentare nella regione.

Per affrontare queste sfide, si chiedono sicurezza della terra, fine delle confische, accesso a cure mediche, con servizi locali adeguati, la ripresa del Servizio Medico Volante; inoltre sono necessari sostegno economico per le famiglie povere e pari opportunità per giovani e donne.

Ad essere limitato è anche l’accesso all’istruzione per carenze infrastrutturali e di personale e per la lontananza delle scuole, aspetti che comportano un elevato grado di abbandono scolastico, specialmente tra i più poveri. Il documento propone la creazione di strutture adeguate, di scuole mobili che seguano i pastori nei loro spostamenti stagionali, e un sistema che integri le conoscenze indigene e la lingua Maa. Inoltre, i costi e la manutenzione dovrebbero essere assicurati dal governo tanzaniano.

Nonostante i progressi, persistono poi le disuguaglianze tra uomini e donne: le donne Maasai stanno assumendo un ruolo crescente nella leadership comunitaria, ma è necessario promuovere ulteriormente la loro partecipazione in posizioni decisionali, rafforzando in tal senso il sistema costituzionale e legale, e garantire la parità economica e l’accesso alle risorse. È altrettanto importante fermare la violenza di genere e le molestie, e creare reti sociali dove le donne possano esprimersi e rafforzare la fiducia in sé stesse.

Il testo esprime una forte opposizione alla caccia ai trofei, ritenuta disumana, immorale e contraria alla cultura Maasai, che impoverisce la fauna selvatica e rafforza le disuguaglianze sociali. La comunità richiede allora l’abolizione di tutte le forme di caccia, proponendo invece modelli di turismo sostenibile e basati sulla convivenza pacifica con la natura.

In parallelo, si affronta, quindi, il tema del turismo equo, sottolineando che, pur non essendo contrari all’industria del turismo, questa deve rispettare lo stile di vita Maasai, la loro cultura e spiritualità, i loro diritti e l’ambiente. Si critica il sistema promosso dal governo tanzaniano, che sottrae risorse vitali alle comunità, e si chiede una gestione comunitaria delle attività turistiche. Tra le richieste specifiche figurano il consenso libero e informato prima dello sviluppo di infrastrutture turistiche, il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale su elementi culturali, il fermo di qualsiasi attività che interferisca conl’accesso alle risorse naturali, e l’assegnazione diretta dei benefici economici derivanti dal turismo alle comunità locali (vedi Abusi sui diritti umani dei Masai in Tanzania).

Altra preoccupazione riguarda il crescente interesse per i crediti di carbonio (vedi I crediti di carbonio: aiuto o greewashing?), che spesso vengono implementati senza il consenso delle comunità locali, con informazioni contraddittorie e insufficienti in materia. Questi progetti rischiano di diventare un’ulteriore forma di esproprio, compromettendo attività come la pastorizia e l’accesso alle risorse naturali. La richiesta è che nessun progetto di credito di carbonio venga realizzato senza il pieno coinvolgimento della comunità e che le informazioni siano trasparenti e accessibili a tutti, per valutare rischi e benefici.

Per concludere, possiamo osservare che la visione di conservazione della natura proposta dai Maasai è un richiamo alla giustizia e alla sostenibilità, radicata nella loro profonda connessione con la terra e gli animali. La loro richiesta è di essere considerati partner nella gestione delle risorse naturali, invece di essere marginalizzati da politiche esterne che minano la loro sopravvivenza e la loro cultura.

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