Zen, periferia di Palermo: nasce la Putia dei Sogni, un luogo di speranza per i giovani - Albero della Vita

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Immaginate di vivere in una periferia dove la città, quella che tutti considerano “Palermo”, sembra un altro mondo, lontano e irraggiungibile. I bambini che accogliamo nel quartiere ZEN2, spesso, non sono mai stati “in città”. Per loro, la Palermo che conoscono non è quella del centro, delle strade animate e delle piazze piene di vita. Palermo è una realtà distante, quasi una leggenda.

Eppure, proprio da questo angolo di periferia, nasce un sogno che oggi è diventato realtà. Un piccolo spazio, un bene dissequestrato alla criminalità, si trasformerà in un faro di speranza. Qui, nel cuore di un quartiere spesso dimenticato, l’Albero della Vita sta costruendo un futuro diverso per giovani e famiglie. Un luogo che non solo accoglie, ma che entra nelle case e nelle esistenze di chi vive allo ZEN2, con la sua vetrina aperta sulle strade, nel cuore pulsante della vita quotidiana.

Fondazione l’Albero della Vita è presente a Palermo da più di 10 anni e da più di 10 anni lavora a stretto contatto con bambini e famiglie. Siamo oggi orgogliosi di poter rivolgere il nostro supporto anche agli adolescenti, giovani donne e uomini che si affacciano alla vita con una curiosità che non deve, per nessuna ragione, venir meno. Il nostro obiettivo è semplice: riuscire ad accompagnare bambini prima, e adolescenti poi, nel loro unico e personale percorso di crescita e di consapevolezza.

La Putìa dei Sogni: speranza e creatività per i giovani

Questa nuova sede, della quale la Fondazione è entrata in possesso nel dicembre del 2021, è il frutto di un lungo percorso che ha richiesto tempo, impegno e soprattutto cura. Il grande traguardo è stato raggiunto grazie all’importante supporto di un donatore privato e al sostegno di enti come Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel, e Mediobanca. I lavori sono terminati nel 2024, ma il cammino verso questo obiettivo è stato molto più della semplice ristrutturazione di un edificio. È stato un processo di riqualificazione che ha coinvolto tutti: le istituzioni, in particolare l’Arma dei Carabinieri che da tempo supporta le attività della Fondazione, i ragazzi del quartiere, le famiglie, la comunità. Gli interni, per esempio, sono stati studiati nei minimi particolari da One Day, un Community Builder che ha coinvolto i giovani nella progettazione degli spazi attraverso focus groups. E il risultato è qualcosa che parla di loro, dei loro sogni, dei loro desideri.  

Un progetto condiviso con la comunità

Questo, infatti, non è solo un edificio riqualificato. È una “Putia”, una bottega, dove ragazzi e ragazze potranno imparare, creare, esplorare nuove forme di espressione artistica, sognare e fare della loro creatività qualcosa di tangibile. I “Laboratori dei Saperi” che prenderanno vita qui sono percorsi educativi e formativi pensati per adolescenti tra i 13 e i 17 anni. Grazie a professionisti, artigiani e role models, i giovani avranno la possibilità di apprendere mestieri, arti e saperi tradizionali, trasformando le proprie idee in progetti concreti. Questo non è solo un luogo di comunità e formazione, è un ambiente dove le competenze si fondono con la vita, dove la teoria si trasforma in pratica e dove la bellezza e l’arte costituiscono le fondamenta di ogni attività.

Un messaggio per il futuro

Per questo Fondazione l’Albero della Vita ha affidato la facciata della sede alla creatività e all’estro dell’artista Igor Scalisi Palminteri. Lo street artist, ben conosciuto per le proprie opere sparse tra le principali periferie italiane, ha riportato sull’intera parete dell’edificio un murales raffigurante una ragazza, seduta su di un mobile, mentre osserva i propri sogni uscire da un cassetto sotto forma di fiori colorati e inondare di tinte sgargianti la superficie, espandendosi agli edifici limitrofi.

Qui ci sono centinaia di bambini/e adolescenti/e che hanno bisogno di un sogno e noi adulti abbiamo la responsabilità di insegnare loro a sognare, di dare loro l’opportunità della loro vita perché possano immaginarsi diversi, possano immaginare che la loro città sia diversa, possa cambiare.

Igor Scalisi Palminteri Street artist
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Elena Pallavera