La settimana politica: Foti ministro al posto di Fitto

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Il 1° dicembre è entrata in carica la Commissione Von der Leyen bis, a seguito dell’approvazione formale del Consiglio Europeo. Ne fa parte anche Raffaele Fitto. Al termine di un negoziato difficilissimo, il Parlamento di Strasburgo ha infatti approvato la nuova composizione con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni – una maggioranza più esigua di quella che aveva rieletto la Presidente a luglio, sostenuta da meno progressisti e più forze di destra. 

Nel suo discorso di insediamento, la presidente Ursula Von der Leyen ha introdotto una Commissione che si occuperà prevalentemente del rilancio dell’economia comunitaria, della promozione della competitività e della riduzione della burocrazia, con un impegno serio per il superamento del divario di innovazione con Cina e Usa; senza tralasciare l’allargamento, il clima, le migrazioni e il sostegno all’Ucraina. 

Prima di trasferirsi in Europa, Raffaele Fitto ha accompagnato la premier Meloni in Sardegna e in Puglia per la firma degli ultimi due accordi di coesione, che daranno il via ai relativi piani di investimento e alla realizzazione dei relativi progetti strategici, come previsto dalla riforma delle politiche di coesione nazionali attuata dall’insediamento.

Con l’occasione Meloni ha ringraziato l’ex Ministro del proprio operato, sottolineando come la sua nomina a Vice presidente esecutivo della nuova Commissione Europea sia “un risultato del quale credo l’Italia debba complessivamente andare fiera, un risultato che pone la nostra Nazione in una condizione di centralità nella prossima Commissione europea, ma anche un risultato che ci consente di avere un occhio di riguardo rispetto a molte materie che sono di interesse della nostra Nazione”. 

Foti nuovo Ministro al posto di Fitto

Proprio oggi (2 dicembre) e in sostituzione di Fitto, l’On. Tommaso Foti, giurando nelle mani del Presidente della Repubblica, è stato nominato nuovo Ministro per gli Affari europei, le Politiche di Coesione, il Sud e il Pnrr e verrà sostituito da Galeazzo Bignami in qualità di nuovo capogruppo di FdI alla Camera. 

Il canone Rai della discordia

Nel frattempo la maggioranza si spacca e il Governo va sotto nelle votazioni sul decreto fiscale in commissione Bilancio alla Camera. Oggetto della discordia è l’emendamento della Lega al provvedimento che proponeva il taglio del Canone Rai anche per il 2025.

La scelta di Forza Italia di votare insieme alle opposizioni contro la proposta, nonostante vi fosse il parere positivo del Governo, ha di fatto compromesso la possibilità di riaprire a questo dossier anche in altri contesti, incidendo anche nella distensione dei rapporti tra gli alleati di Governo su eventuali altri temi. Trapela irritazione da Palazzo Chigi su quelle che Meloni liquida come “schermaglie”, mentre dal Pd attaccano contro una “maggioranza allo sbando”. 

Le dichiarazioni di Meloni all’assemblea di Noi Moderati

La solidità della maggioranza, pur nelle sue differenze di sfumature, è stata evocata nuovamente da Meloni alla Convention di Noi Moderati svoltasi nel fine settimana a Roma, a cui hanno partecipato anche i due Vicepremier (Tajani in presenza e Salvini in collegamento).

“La nostra coalizione è composta sì da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia che sono un valore aggiunto e ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme, che è quello che ci consente di fare sempre sintesi e di trovare un punto di incontro”, afferma Meloni nel videomessaggio trasmesso all’Assemblea.

E poi sottolinea: “Siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, crediamo negli stessi valori, abbiamo idee compatibili e intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti”. Un pò come dire quindi: Avanti tutta verso il 2027.

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Gabriele Tolari