Il Fondaco dei Tedeschi chiude, ma apre una nuova era del lusso: esperienziale - Marketing Italia

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La fine del Fondaco dei Tedeschi a Venezia riflette un nuovo concetto di turismo di lusso: dalle cose materiali al valore delle esperienze autentiche.

di Ruben Santopietro

Qualche settimana fa, una notizia ha attraversato Venezia come un’onda silenziosa ma dirompente: l’annuncio della chiusura del Fondaco dei Tedeschi nel 2025. Questo luogo, simbolo dell’incontro tra tradizione e lusso moderno, cesserà di esistere. Non sarà solo un edificio a spegnere le luci: con esso svaniranno 226 posti di lavoro e un’idea di retail che sembrava inattaccabile.

Come CEO di Visit Italy, ho la fortuna – e la responsabilità – di osservare ogni giorno i cambiamenti che attraversano il turismo e il modo in cui le persone scelgono di vivere i loro viaggi. E la chiusura del Fondaco dei Tedeschi è molto più che una crisi aziendale: è il segno di una trasformazione più ampia. Il turismo di lusso sta cambiando. Oggi non si tratta più di ciò che possiedi, ma di ciò che vivi. Di esperienze che ti arricchiscono, che ti connettono a luoghi, persone e storie.

Venezia, culla di lusso e autenticità, è il luogo perfetto per interrogarsi su questo cambiamento. La domanda non è perché il Fondaco stia chiudendo, ma cosa questa chiusura rappresenti.

Benvenuti nell’era delle esperienze: il nuovo lusso

Per capire cosa sta accadendo, dobbiamo guardare oltre le mura di Venezia. Secondo un sondaggio condotto da Skift Research, il 67% del target altospendente americano dichiara di preferire investire in esperienze piuttosto che in alloggi di lusso o beni materiali. Questo non è un dato marginale: è un segnale forte di come il concetto di lusso si stia spostando dal possesso all’essere.

Il lusso, oggi, è partecipare a una vendemmia in Toscana, immergersi nelle tradizioni di un piccolo borgo nelle Marche o condividere una serata in un laboratorio artigianale a lavorare l’argilla. È qualcosa che non si può comprare sugli scaffali, perché vive solo nell’istante in cui accade.

E non si tratta solo degli altospendenti. Il mercato delle esperienze è in rapida crescita: secondo recenti analisi, il turismo esperienziale cresce a un ritmo del 12% annuo, trainato da una domanda sempre più trasversale, che coinvolge generazioni e fasce di reddito diverse.

Perché l’autenticità è il vero lusso

Se il Fondaco dei Tedeschi chiude, non è perché il turismo di lusso è finito, ma perché sta cambiando volto. Il lusso statico, simbolico, è stato sostituito da qualcosa di più dinamico, vivo e autentico. Oggi i viaggiatori vogliono sentirsi parte dei luoghi che visitano. Vogliono condividere emozioni, esperienze, storie.

Progetti come la rassegna Salude & Trigu che seguiamo in Sardegna o il laboratorio artigiano di CilentoLab nel piccolo borgo di Orria ne sono la dimostrazione. Abbiamo visto turisti venire da migliaia di chilometri per partecipare a una tradizione locale, non perché fosse la più famosa o la più pubblicizzata, ma perché era autentica. E questo tipo di turismo non solo arricchisce chi viaggia, ma crea valore per le comunità locali, generando un impatto positivo e duraturo.

Tecnologia e umanità: il connubio perfetto

Nel mio lavoro, sono quotidianamente affascinato dal ruolo della tecnologia. Con strumenti come Monna Lisa, la nostra intelligenza artificiale, possiamo guidare i viaggiatori verso esperienze sempre più personalizzate. Ma c’è un aspetto che mi colpisce ancora di più: più la tecnologia avanza, più l’essenza del viaggio resta legata all’incontro umano.

Una risata condivisa durante un pranzo, una storia raccontata davanti a un camino o un sorriso sincero di benvenuto sono elementi che nessuna app potrà mai replicare. Visit Italy lavora per mettere al centro proprio questo: aiutare aziende, piccoli comuni e comunità locali a raccontarsi con autenticità. Perché dietro ogni grande viaggio c’è una storia vera.

Come raccontarsi in un mondo che cambia

Il successo nel nuovo mondo del turismo di lusso non si misura più in metri quadri o in cataloghi di beni, ma in connessioni. Le destinazioni che prosperano oggi sono quelle che hanno imparato a raccontarsi. Ecco alcuni principi che in Visit Italy consideriamo fondamentali:

  1. Mettere al centro le persone: Ogni territorio ha una voce, ma sono le persone a darle vita.
  2. Svelare l’autenticità: Non serve inventare qualcosa di unico, basta mostrare ciò che rende speciale un luogo.
  3. Abbracciare il digitale senza perdere l’umanità: La tecnologia amplifica le storie, ma non può mai sostituire il cuore di chi le racconta.

Il futuro del lusso è esperienziale

La chiusura del Fondaco dei Tedeschi non è una fine, ma l’inizio di un nuovo capitolo. Un capitolo in cui il lusso non è un oggetto da possedere, ma un’esperienza da vivere. In cui l’autenticità batte il superfluo, e l’incontro umano è ciò che rende indimenticabile ogni viaggio.

In Visit Italy, ci impegniamo ogni giorno per aiutare piccoli comuni, destinazioni e brand a raccontarsi con sincerità e passione, creando campagne di marketing territoriale capaci di lasciare il segno. Perché il lusso più grande non è quello che compri, ma quello che porti con te, sotto forma di ricordi ed emozioni.

Benvenuti nel futuro del viaggio. È umano, autentico e straordinariamente reale.

Ruben Santopietro

Imprenditore ed esperto in marketing territoriale, Santopietro è il CEO di Visit Italy, la principale piattaforma indipendente per la promozione dell’Italia a livello globale. Visit Italy è una media company che racconta l’eccellenza del paese, informando i viaggiatori sui migliori luoghi ed esperienze da non perdere. La piattaforma ha una vasta community online di oltre 3,2 milioni di viaggiatori e lavora per supportare destinazioni e aziende nella pianificazione di campagne di marketing del territorio ad alto valore e basso impatto. Nel tempo libero, coltiva la sua passione per l'arte, l'attività fisica e l'esplorazione dei luoghi più affascinanti del mondo.

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