È stataprorogata fino al 5 gennaio 2025la mostra personale dell’artistaSergio Fermariello(Napoli, 1961), curata daDemetrio PaparonipressoKROMYA Art Gallery Verona.
L’esposizione, inaugurata in contemporanea nelle due sedi della Galleria a Lugano e Verona, prosegue ora nella città scaligera per consentire al pubblico di approfondire ulteriormente la ricerca di Sergio Fermariello, noto per aver fatto del guerriero armato di lancia il proprio segno di riconoscimento.
Il titolo della mostra – Meridiano – si riferisce ad un luogo mentale, ad un orizzonte di intenti, all’attitudine di un emisfero che detta tempi lenti. Attraverso la reiterazione del segno, l’artista infatti scolpisce il tempo, una delle più grandi ricchezze del presente.
«Muoversi su una linea di confine tra astrazione e figurazione – scrive Demetrio Paparoni – non comporta l’allontanamento dalla realtà. Tutt’altro. Com’è noto, nel lavoro di Fermariello la lancia e lo scudo del guerriero rimandano a due lettere dell’alfabeto, alla “i” e alla “o”, che accostate formano la parola “io”. Compressa all’interno del perimetro dell’opera, questa miriade di “io” pone l’accento sul nostro essere nel mondo. Il foglio affollato all’inverosimile rivela l’idea dell’artista secondo cui dall’essere troppi siamo passati all’essere “di troppo”, che la nostra individualità è soffocata, che siamo diventati massa in una società nella quale lo spazio vitale si è sempre più ridotto».
«Nella mia pratica – dichiara Sergio Fermariello – coltivo il segno sino al parossismo, secondo una coazione a ripetere che va oltre il principio del piacere. Non mi interessa il significato, anche se nella figura del guerriero sono presenti numerose simbologie. Il mio intento è recuperare questo archetipo, che in passato si sarebbe trasformato in una divinità, per restituire il senso di appartenenza ad un destino maggiore, che non ci tradisce e che ci sintonizza con il sé di gruppo in un unico atto creativo».
Il percorso espositivo comprende una cospicua selezione di opere di recente produzione, molte delle quali inedite. Oltre alle tele su acciaio, che a volte si presentano come bassorilievi, e agli acrilici su carta, la mostra presenta anche una scultura totemica virata nell’arancio e la scultura denominata Knot, composta da due tubi di ferro zincato che presentano al centro una strozzatura, un nodo che rallenta la discesa dell’acqua, alludendo ad altre possibili strade e vie d’uscita.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da KROMYA Art Gallery con un testo critico di Demetrio Paparoni e la documentazione delle opere esposte.
KROMYA Art Gallery Verona è aperta al pubblico da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.30, chiuso 25-26 dicembre, 1 gennaio. Per informazioni: T. +39 045 9788842, elisabetta@kromyartgallery.com), www.kromyartgallery.com.
Fino al 9 febbraio 2025, nella sede di Lugano sarà allestita la mostra Densità differenti, curata da Matteo Galbiati con opere di Riccardo De Marchi, Arthur Duff, Emanuela Fiorelli, Federico Ferrarini, Angela Glajacar, Luca Marignoni e Paola Pezzi.