Molti spunti interessanti e una partecipazione intensa e sentita hanno caratterizzato il convegno di Ai.Bi. “Esperienze e prospettive di accoglienza per le vittime di abbandono in Africa”
Giovedì 12 dicembre si è tenuto il convegno, con il contributo dalla Provincia Autonoma di Bolzano e organizzato da Amici dei Bambini e Faris, dal titolo “Esperienze e prospettive di accoglienza per le vittime di abbandono in Africa”.
Un appuntamento diventato ormai un riferimento per tutti gli operatori e chi è interessato al mondo dell’Adozione Internazionale, ma che mai come quest’anno ha provato ad allargare lo sguardo anche alla cooperazione e a tutto quello che riguarda i rapporti con il mondo africano.
Ogni bambino merita una famiglia
Lo ha ben espresso in apertura Silvia Wasserer, referente per le tematiche dell’adozione per l’Ufficio Provinciale per la Tutela dei Minori e inclusione sociale, intervenuta al posto della direttrice dell’ufficio Astrid Wirtshaus, dell’Ufficio per la tutela dei minori e l’inclusione sociale della Provincia Autonoma di Bolzano, impossibilitata a partecipare per altri impegni. Vassola ha ribadito l’impegno della Provincia di Bolzano sul tema dell’Adozione e della Cooperazione. Un impegno che si manifesta anche attraverso il sostegno delle tante realtà che si occupano di questo. Il convegno ne è una concreta dimostrazione. Lo sforzo della provincia di Bolzano – ha ribadito Vassola – continua a maggior ragione in un periodo in cui le adozioni sono in calo, nella convinzione che “ogni bambino merita una famiglia amorevole e una casa sicura”.
L’allargamento di questo impegno all’Italia tutta è stato al centro dell’intervento di Paola Severini, Direttore di Angelipress: “Dobbiamo dimostrare – ha detto – che il nostro Paese è accogliente e inclusivo… L’Italia ha bisogno di bambine e bambini: questa deve essere considerata una priorità, perché un Paese senza figli è un Paese destinato a morire”. Il dovere, in particolare del mondo del sociale e del mondo cattolico – ha poi concluso Severini – è dare a tutti i bambini una famiglia. L’Africa ce lo chiede, e ce lo chiede l’Italia.
E che l’impegno dell’Italia non sia venuto meno ma, anzi, abbia moltiplicato gli sforzi proprio rivolti verso il mondo africano è quanto ha detto nel suo intervento (letto da un rappresentante del suo ufficio) il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, che ha mostrato come i fondi destinati ai progetti di cooperazione con i Paesi africani siano notevolmente aumentati, ribadendo la centralità del Piano Mattei per l’Africa all’interno dell’agenda di politica estera del Governo.
Adozione in Africa: difficoltà e prospettive
Prima del viceministro Cirielli, era stato il vicepresidente della CAI Vincenzo Starita a sottolineare la situazione dell’Adozione Internazionale in Africa, sottolineando come i numeri delle adozioni avvenute nel 2024 siano in aumento, ma come siano ancora pochi in rapporto ai tantissimi bambini che, in tutto il continente africano, sono vittime di abbandono. Starita ha ricordato quali siano i principali ostacoli per la crescita delle adozioni, a partire dal fatto che solo 24 Stati sui 54 che compongono l’Africa abbiano ratificato la convenzione dell’Aja. Ma, al di là della motivazioni culturali, politiche e di rapporti internazionali, la CAI ha ribadito come proprio l’Africa sia “Centrale per il futuro dell’umanità”. “L’impegno per garantire i diritti dei bambini – ha concluso Starita – deve essere prioritario nell’agenda del governo, del Paese, ma anche per ciascuno di noi! Solo se daremo futuro ai bambini africani, daremo un futuro all’umanità”.
Dopo questi importanti spunti di riflessione iniziali, e dopo l’intervento del Presidente di Amici dei Bambini Marco Griffini, che ha sottolineato con l’usuale trasporto che da 40 anni guida il suo operare, come sia indispensabile dare voce a questi bambini che voce non hanno e sono gli ultimi degli ultimi, ringraziando tutti i presenti per il loro supporto e il loro impegno, il Convegno è proseguito con interventi di ampio respiro che hanno raccontato diverse “facce” della situazione dei bambini, dei giovani e delle famiglie in Africa.
Presto sarà disponibile la registrazione dell’intero convegno, così che ciascuno possa riascoltarne gli interventi e rispondere a quello che è stato l’invito finale dell’Amministratore Delegato di Ai.Bi. Valentina Griffini: “Essere consapevoli di come l’abbandono sia un’emergenza, in questo momento nel mondo”, e come solo lavorando tutti insieme sia possibile tracciare una strada migliore per il futuro, a partire dal fondamento di una formazione che possa davvero essere il primo motore per generare un cambiamento.