Si terrà dal 17 al 19 maggio 2024 a Milano (Piazza Città di Lombardia e Auditorium Testori) la seconda edizione, dopo la prima nel 2022, di In&Aut Festival Inclusione e Autismo, un grande evento interamente dedicato al tema dell’autismo. (RI)GENERIAMO avrà il piacere di intervenire con i conduttori de I FormidAbili Social TV (nella sessione “Abili al lavoro”, 18 maggio ore 14.30) e con il Cofondatore e Amministratore Luca Pereno (nella sessione “Autismo e lavoro: whatever it takes. Parte II”, 18 maggio ore 17.30). Per saperne di più sull’idea e gli obiettivi dell’evento abbiamo chiesto a Francesco Condoluci, ideatore di In&Aut.
Com’è nata l’idea di In&Aut Festival?
Da una combinazione fra una riflessione personale, un’analisi professionale e una condivisione.
Cominciamo dalla riflessione personale…
Il pensiero personale è quello del papà, scaturito nel momento in cui in famiglia, avendo avuto la diagnosi di un disturbo dello spettro autistico per nostro figlio, abbiamo dovuto confrontarci con questo tema e con tutte le varie problematicità collegate. Mi sono domandato: se ho difficoltà a farlo io, che per tutta una serie di ragioni mi ritengo un privilegiato, che difficoltà dovranno affrontare quelle persone e quelle famiglie che a differenza della mia non hanno gli stessi mezzi, non solo economici, per farlo? Ho avvertito allora il dovere morale di fare qualcosa per chi non era nella mia stessa condizione di privilegio.
Veniamo all’analisi professionale e alla condivisione…
Professionalmente io sono un giornalista e mi sono chiesto cosa avrei potuto fare. Ho pensato a un Festival per affrontare il tema in modo multidisciplinare, insieme alle istituzioni e al mondo della politica, con gli artisti, con il mondo della cultura, i medici, le associazioni e le famiglie, creando sensibilizzazione e consapevolezza in più punti della società. Quella del Festival, infine, è un’idea nata dalla condivisione con l’ex-Senatore Eugenio Comincini, “papà” della legge sugli sgravi fiscali e contributivi alle imprese che assumono lavoratori autistici, col quale ho avuto una frequentazione per anni nel mio lavoro al Senato, ragionando insieme molte volte su questi temi. Avevamo anche pensato, provocatoriamente è ovvio, a far nascere una specie di “lobby dei buoni” al Senato, aperta a chi volesse occuparsi della causa e dei diritti delle persone più fragili. Cammin facendo, al progetto si sono aggiunti Samantha Lentini, Danilo Risi e poi anche tanti altri amici che hanno contribuito a concretizzarlo.
Cos’è cambiato tra la prima e la seconda edizione di In&Aut?
La prima edizione nel maggio del 2022, sempre a Milano ma alla Fabbrica del Vapore, è stata davvero spontaneistica: una sorta di caos organizzato, tre giornate dove istituzioni, politici, associazioni, personaggi dell’informazione sono intervenuti per discutere di questi temi. Il fatto che si incontrassero mondi diversi ha contribuito a darci una grande eco mediatica. L’edizione di quest’anno sarà più ragionata. In particolare vogliamo dare spazio ai casi di autismo grave, di cui purtroppo si parla meno, e ai grandi disagi e sofferenze di cui molte famiglie devono farsi carico, nella maggior parte dei casi in solitudine: “Autismo dal punto di vista medico-scientifico” sarà infatti il tema della prima giornata del Festival, il 17 maggio. Nella seconda, sabato 18 maggio, parleremo di inclusione e lavoro: “Abili al lavoro” approfondirà il tema del matching fra ragazzi autistici in cerca di opportunità lavorative e aziende che vogliono assumerli. La terza giornata, domenica 19 maggio, sarà infine dedicata al mondo della scuola: coinvolgeremo insegnanti, esperti di didattica inclusiva e una serie di figure istituzionali, con l’obiettivo di meglio comprendere come e dove investire riguardo alla didattica inclusiva e al tema del sostegno, che ne è uno dei punti cruciali. Altra differenza importante, tra prima e seconda edizione, è che mentre nel 2022 è stata un po’ una “chiamata alle armi”, ora vogliamo lanciare dei progetti concreti su cui poi lavorare.
Quali sono i progetti che verranno lanciati al Festival?
Il primo è l’acceleratore sociale, una piattaforma per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro per le persone autistiche. Il secondo è un disegno di legge sulla certificazione di inclusione, per premiare le aziende che assumono persone autistiche e più in generale persone disabili, così da incentivare le imprese ad attivare percorsi di inclusione. Il terzo è avviare la costruzione di poli di servizi per le famiglie, su tutto il territorio nazionale: tavoli di lavoro fra le A.S.S.T. (aziende socio-sanitarie territoriali), i medici, le associazioni delle famiglie, i professionisti, per capire insieme come organizzare e attivare l’erogazione di servizi capaci di soddisfare i bisogni concreti delle famiglie, cioè quello che io chiamo l’autismo nella sua quotidianità, o se vogliamo l’autismo dal basso. Parlo ad esempio della necessità di formare adeguatamente figure professionali come dentisti, infermieri, parrucchieri, estetisti, che altrimenti fanno molta fatica a svolgere il proprio lavoro con persone autistiche, specie i casi di autismo di severità grave e molto grave e quindi più difficilmente gestibili. La ricerca di concretezza è l’obiettivo principale dell’edizione del Festival di quest’anno: ce lo siamo posto come condizione per proseguire in questo cammino.
In che senso?
Nel senso che un altro Festival, come dire, fine a sé stesso non ci sarà più. Anche perché nel frattempo In&Aut è diventata un’associazione ETS (Ente del Terzo Settore), con l’intenzione di lavorare tutto l’anno. Per costruire, insomma, la lobby dei buoni cui accennavo, mettendo a fattor comune le competenze, le relazioni, le possibilità, sempre con la concretezza al centro. A partire dal 20 maggio vogliamo anche lanciare gli Stati Generali di In&Aut, riunendo tutto le persone e le organizzazioni che hanno ruotato intorno a queste due edizioni del Festival e hanno voglia di dare una mano. Le convocheremo per un incontro, se possibile in presenza o magari in formato phygital (in presenza e online), per avere l’opinione di tutti e confrontarci, costituendo anche un Comitato scientifico che ci aiuti a individuare i temi su cui attivarci e a capire come affrontarli. Voi di (RI)GENERIAMO ritenetevi già arruolati!
Con molto piacere! Allora possiamo già darci appuntamento al 2025?
Sì, ma solo se entro maggio del prossimo anno saremo riusciti a mettere a terra percorsi e progetti concreti, su tutto il territorio nazionale, che allora meriteranno di essere presentati in un Festival. Altrimenti continueremo ovviamente a lavorare ma restando sotto traccia. L’obiettivo finale è che In&Aut possa diventare una sorta di numero verde dell’autismo in Italia, che chiunque può chiamare per avere risposte a domande, esigenze, problemi di qualsiasi genere. Per questo occorre costruire una rete che sia la più onnicomprensiva possibile: è il mio sogno e allo stesso tempo la mia battaglia personale.