Pagine di storia, libertà e Resistenza: libri per celebrare l'anniversario della Liberazione d'Italia
Il 25 aprile si festeggia in Italia l'anniversario della Liberazione. Una ricorrenza importante, che tiene viva la memoria della liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista.
Conosciuta anche come anniversario della Resistenza, nella giornata del 25 aprile si rende omaggio ai partigiani di ogni fronte che dal 1943 contribuirono alla liberazione. Una giornata dal valore politico, civile e simbolico altissimo: va sempre ricordato che l'Italia è una nazione che riconosce nella libertà il suo valore fondante.
Quella delle formazioni partigiane è una delle più importanti pagine di storia italiane: costituitasi nel corso della Seconda Guerra Mondiale e inizialmente composta da poche migliaia di uomini, la Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, cittadini e giovani renitenti alla leva.
Unendosi in un fronte comune, le bande partigiane diedero vita a un processo di liberazione che fu contemporaneamente una guerra allo straniero e una guerra civile.
Tanti libri le hanno raccontate, ma pochi sono i testimoni ancora in vita a potercene parlare oggi. Tra loro c'è Teresa Vergalli, staffetta partigiana in Emilia Romagna tra il 1944 e il 1945.
La sua testimonianza, narrata in Una vita partigiana ci ricorda come le battaglie del secolo scorso siano purtroppo – sebbene con altri mezzi, con altre prospettive – le stesse che siamo chiamati ad affrontare oggi: la difesa della democrazia, del diritto all’istruzione, dei diritti dell’infanzia e delle donne.
La Storia che ci unisce
Tante voci contemporanee raccontano la Resistenza attingendo a ricordi personali e collettivi: sono pagine di storia che non possiamo dimenticare.
Alessandro Milan lo fa partendo da una pietra d'inciampo che ha catturato la sua attenzione in viale Monza, a Milano. Da qui è nato I giorni della libertà, una storia collettiva che ricostruisce la Resistenza a Milano nel 1944 attraverso la ricostruzione di tante vite che si sfiorano anche senza incontrarsi.
In Dove finisce Roma - suo romanzo d'esordio - Paola Soriga racconta, invece, la vicenda di Ida, una ragazzina giunta dodicenne dalla Sardegna a Roma nel 1938. La sua storia privata, tra nostalgia di casa e primi amori, si intreccia con la grande Storia: i rastrellamenti nel Ghetto, i bombardamenti su San Lorenzo, le violenze degli occupanti tedeschi, l’attesa degli americani. Fino alla decisione di entrare nella Resistenza.
C'è poi Tango e gli altri del duo del giallo Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, in cui il partigiano Bob viene accusato di aver massacrato la famiglia di un fascista. Una strage che può solo alienare ai partigiani il favore della popolazione. E così sono gli stessi compagni della brigata Garibaldi a fucilare Bob.
In Mangia con il pane di Oscar Farinetti si racconta invece la storia di Paolo, nato nelle colline delle Langhe in una famiglia di poverissimi contadini, che sceglie di diventare un «ribelle» e di «salire in montagna». Lui e i compagni che hanno condiviso la sua scelta sono lì perché vogliono un’Italia diversa, più libera e giusta. Diventerà così il carismatico «comandante Paolo», padre dell'autore.
Viste da vicino: la guerra e la Resistenza dei grandi narratori italiani del Novecento
La storia che accadde, di ispirazione e monito ancora oggi, ha dato vita a tanti romanzi diventati ormai classici della nostra letteratura moderna.
Nel 1947 Il sentiero dei nidi ragno di Italo Calvino segna l'inizio del percorso letterario del grande scrittore. A farlo “diventare Calvino” è stata l’esperienza di guerra, la partecipazione alla Resistenza.
A differenza di Calvino, Cesare Pavese non partecipa in prima persona alla Resistenza. Con La casa in collina (1947-1948) si interroga sulle conseguenze della guerra e delle lotte partigiane, mostrando tutta la solitudine dell'uomo e la sua incapacità a dare un senso all'impegno civile e storico, nel momento in cui, comunque, "ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione".
Pubblicato nell'agosto del 1949, Dalla parte di lei di Alba De Céspedes ricostruisce in modo magistrale la storia italiana degli anni a cavallo tra fascismo, Resistenza e ricostruzione, regalandoci il punto di vista di una protagonista donna ribelle e oggi modernissimo.
Elio Vittorini firma un altro grande classico della Resistenza, Uomini o no. Il romanzo racconta la storia di Enne 2, un partigiano che vive la Resistenza a Milano nel 1944 e che è tormentato dall’amore impossibile per una donna sposata, Berta. Disperazione sociale ed esistenziale lo spingeranno a un’ultima, suicida impresa di guerra.
Una giornata con Dufenne di Mario Tobino racconta l’incontro tra alcuni ex compagni di collegio. Il protagonista è un medico in un ospedale psichiatrico che ritrova la sintonia con l’amico di un tempo, Gastone Dufenne, avvocato socialista passionale e libertario.
Un incontro apparentemente lieto e leggero che cela una realtà scandagliata di personaggi che rappresentano un’Italia meschina e dalla memoria corta. Sempre pronta a scegliere la via più facile e a distogliere lo sguardo dalla verità, morale ancora prima che storica. Di contro si erge Mario Pasi, l’amico partigiano torturato e ucciso dai tedeschi. Un eroe contemporaneo.
Anche nel romanzo Tre amici Mario Tobino traccia un'autobiografia collettiva nella quale l’autore fa i conti con la propria esperienza umana e politica durante il periodo della Resistenza.
Insieme a loro, sullo scaffale, tante altre grandi voci letterarie come Carlo Cassola che ne La ragazza di Bube ha raccontato una storia d'amore all'indomani della Liberazione, Ignazio Silone con Il segreto di Luca.
Saggi sui partigiani e sui momenti storici cruciali
Altri scrittori hanno regalato analisi storiche, saggi e opere documentarie che raccontano quanto è accaduto in altri momenti cruciali che si legano al 25 aprile, come l'8 settembre 1943.
Quelli che dissero no del giornalista Arrigo Petacco racconta quanto avvenne in quella data, quando seicentomila soldati italiani si trovavano rinchiusi nei campi di prigionia inglesi e americani.
«Tu con chi stai, con il duce o con il re?» fu il dilemma di fronte al quale si trovarono.
Di questa massa enorme di giovani, una cospicua minoranza scelse di non tradire la loro patria, andando incontro, vuoi per fedeltà ideologica al fascismo, vuoi per orgoglio o, più semplicemente, per coerente dignità militare, a un futuro denso di incognite e di rischio. Quelli che dissero no restituisce voce e memoria ad alcuni di loro.
Nei venti mesi intercorsi tra l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la fine dell’aprile 1945, occupazione tedesca e guerra civile determinarono spirali di violenze e crimini orribili.
Nella Repubblica di Salò gli apparati di repressione dell’antifascismo praticarono la tortura per strappare informazioni, provocare sofferenze, umiliare il nemico. Tortura di Mimmo Franzinelli, storico del fascismo e dell'Italia repubblicana, racconta proprio la “guerra sporca” dei reparti collaborazionisti.