UNA RETE NAZIONALE DI SUPPORTO PSICOLOGICO ALLE FAMIGLIE CON BAMBINI MALATI DI CANCRO

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

L’ingresso in ospedale per un bambino a cui è stato diagnosticato un cancro è un evento improvviso e traumatico. Oltre ai medici, è fondamentale il supporto di professionisti della salute mentale che si occupino del bambino e della sua famiglia a livello psicologico ed emotivo per ridurre l’impatto del tumore in età evolutiva. Il percorso psicoterapeutico tiene conto di tutte le fasi: dalla comunicazione della diagnosi, al trapianto di midollo o ad eventuali ricadute di malattia, sino alle terapie farmacologiche e/o chirurgiche e alla preparazione per il ritorno a casa.

Un aspetto importante della presa in carico è il sostegno piscologico anche nella fase di riabilitazione e reinserimento sociale, soprattutto quando le cure compromettono la normale ripresa delle attività quotidiane. Una corretta gestione delle componenti psicologiche ed emozionali rende possibili ed efficaci i trattamenti medici. Un bambino malato ma consapevole delle proprie emozioni affronterà il percorso terapeutico con minore stress e incertezza e avrà maggiori possibilità di vivere meglio il percorso di cure sino alla guarigione.

Soleterre, attraverso i propri psico-oncologi in reparto, nel 2023 ha assistito 594 bambini malati e loro familiari, per un totale di oltre 4.500 colloqui svolti.

L’OFFERTA DI SUPPORTO PSICOLOGICO IN ITALIA OGGI

Il numero di psicologi attivi nel Sistema Sanitario Nazionale è molto inferiore rispetto alle necessità espresse dalla popolazione italiana. Con 2,38 psicologi ogni 100mila abitanti nei consultori e 2,2 psicologi ogni 100mila abitanti negli ospedali pubblici, siamo molto lontani dall’avere 1 psicologo ogni 1.500 abitanti, rapporto che numerosi studi di settore indicano come necessario.

Grazie alla presenza di oltre 120mila psicologi privati tale rapporto sale a 3 psicologi ogni 1.500 abitanti. Un dato che si allinea con le esigenze, ma solo per chi può permettersi una seduta di psicoterapia, che mediamente costa 80 euro l’ora. Per pagare questa ora dallo psicologo privato occorre lavorare in media 12 ore. Una impossibilità, di fatto, per molte persone in Italia.

Nei 47 reparti di oncologia pediatrica italiani censiti da AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) troviamo 82 psicologi e psico-oncologi, con contratti precari o borse di studio perlopiù supportate dal Terzo Settore (AIEOP, 2014), che minano la possibilità di garantire percorsi stabili e continuativi. Solo Soleterre in Italia garantisce la presenza di 8 psicologi in due reparti di onco-ematologia pediatrica (Policlinico San Matteo di Pavia e Ospedale SS. Annunziata di Taranto).

IL PROGETTO: UN AIUTO PER 600 BAMBINI E 1.200 GENITORI

La sfida di Soleterre oggi è inserire uno psicologo in ogni reparto di oncologia pediatrica che ne ha bisogno e garantire, in forma gratuita a pazienti e familiari, l’accesso a una rete nazionale di supporto. Per attuare ciò Soleterre mette a disposizione la propria rete di 90 psicologi e psicoterapeuti, supportati da psico-motricisti, insegnanti, educatori, psichiatri e assistenti sociali dislocati in tutte le regioni

È una vera e propria alleanza terapeutica che, affiancandosi all’equipe medica, opera per concorrere alla guarigione completa dei bambini e al mantenimento di uno stato di salute globale dal punto di vista sia fisico sia psicologico nel tempo.
Soleterre intende contribuire a migliorare la qualità di vita di 600 bambini malati di cancro e 1.200 genitori ogni anno.

Recapiti
PaolaDottor