L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura in collaborazione con gli Ordini professionali degli Architetti P.P.C. di Reggio Calabria, Ragusa e Messina organizza delle Giornate di Studio sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) e il Principio Do No Significant Harm (DNSH) secondo il seguente calendario:
– 15 marzo 2024 Sede degli Ordini Architetti di Reggio Calabria Via Logoteta, 6 dalle ore 15:30 alle ore 19:30;
– 16 marzo 2024 Sala Conferenze CNA di Ragusa Via Psaumida, 38 dalle ore 9:00 alle ore 13:00;
– 18 marzo 2024 Sala Palumbo del Palazzo della Cultura di Messina, 12 dalle ore 15:30 alle ore 19:30;
– 10 maggio 2024 dalle ore 9:00 alle ore 13:00 presso la Sala Consiliare del Comune Nizza di Sicilia e dalle 15:30 alle ore 19:30 presso Palasport Mangano, Comune S. Agata Di Militello.
“ In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie alle previsioni contenute nel Codice dei contratti. Infatti, l’articolo 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, prevede l’obbligo di applicazione, per l’intero valore dell’importo della gara, delle “specifiche tecniche” e delle “clausole contrattuali”, contenute nei criteri ambientali minimi (CAM). Lo stesso comma prevede che si debba tener conto dei CAM anche per la definizione dei “criteri di aggiudicazione dell’appalto” di cui all’art. 108, commi 4 e 5, del Codice.
Questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari“ e nell’ aumento del numero di occupati nei diversi settori delle filiere più sostenibili. Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, ottimizzando la spesa in un’ottica di medio-lungo periodo” (fonte: https://gpp.mite.gov.it/CAM-vigenti).
Con il Principio Do No Significant Harm (DNSH) hanno lo scopo di illustrare un percorso semplificato per la corretta verifica e applicazione del suddetto principio di salvaguardia ambientale nell’attuazione degli investimenti per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni (piccole e medie opere) finanziati dalla misura M2C4I2.2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
Obiettivi ambientali da rispettare
Gli interventi del PNNR non devono arrecare danno a nessuno dei seguenti obiettivi ambientali:
mitigazione dei cambiamenti climatici;
adattamento ai cambiamenti climatici;
uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo;
protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
È il Regolamento UE 852/2020 “Tassonomia per la finanza sostenibile” a individuare gli obiettivi e i criteri per determinare come ogni attività economica contribuisca in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema. Tutte le misure inserite nei PNRR, che siano investimenti o riforme, devono essere conformi al principio DNSH ed è compito degli Stati membri dimostrare il rispetto di tale principio.
Il Decreto 3 agosto 2023 è costituito da 4 articoli e un Allegato, il cuore del Decreto è contenuto nell’allegato che riporta le nuove indicazioni del Piano d’Azione per la Sostenibilità Ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione.
Il Piano d’azione in questione, promuovendo l’adozione di appalti pubblici orientati verso l’ecosostenibilità, assume un ruolo di collegamento tra la produzione e il consumo. La sua portata interdisciplinare e il suo impatto sugli obiettivi di tutela ambientale lo rendono uno strumento strategico per mettere in pratica le direttive stabilite nella Strategia per lo Sviluppo Sostenibile e nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, focalizzandosi in particolare sull’obiettivo 12 (produzione e consumo responsabili).
Questo Piano si allinea anche con gli intenti della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, adottata tramite Decreto Ministeriale il 24 giugno 2022, e si integra con i vari piani e strategie che perseguono obiettivi di sostenibilità ambientale.
In tal modo, il Piano d’azione si configura come uno strumento chiave per promuovere l’interconnessione tra politiche di sostenibilità ambientale e il raggiungimento di risultati concreti in questa direzione.
Inoltre, il Piano d’Azione svolge un ruolo strategico nello sviluppo dell’economia reale, poiché favorisce l’attuazione dei principi della transizione verso un’economia verde e circolare nel sistema produttivo. Inoltre, supporta l’innovazione nei prodotti, nei processi e nei modelli di business.
Inoltre, gli appalti pubblici possono rappresentare un’opportunità per rafforzare il ruolo di leadership delle imprese italiane a livello europeo e globale, indipendentemente dalla loro dimensione (grandi o piccole e medie imprese – PMI), nel settore delle tecnologie verdi e delle pratiche circolari.
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