Multiproprietà, Federcontribuenti: “siamo sommersi di richieste di aiuto per ingiunzioni di pagamento”

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Dopo 14 anni Federcontribuenti denuncia ancora i nuovi casi di trappola per i consumatori proprietari di multiproprietà: molte società di recupero crediti sta inviando loro decreti ingiuntivi di pagamento. “Da tutta Italia e anche da molti cittadini residenti all’estero – scrive in una nota Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribuenti – i nostri uffici stanno seguendo decine di casi di consumatori che hanno avuto a che fare con queste società, che si ritrovano raggiunti da decreti ingiuntivi di pagamento, per una serie di presunte inadempienze verso gli obblighi previsti da un contratto di acquisto per un diritto d’uso (diritto con scadenza determinato nel contratto d’acquisto al momento della stipula che può andare dai 20 ai 99 anni in base alle leggi vigenti ove è ubicato l’immobile) o un diritto reale (diritto perpetuo se la legge dello stato ove è ubicato l’immobile, lo permette) ”.

Paccagnella mette in guardia i consumatori: “Non fatevi ingannare e soprattutto non pagate”. Lo Studio CSI che opera in convenzione con la Federcontribuenti spiega la situazione: “Questo tipo di società intercettano chi ha già subito lo smacco del raggiro, per aver acquistato una quota di multiproprietà, spesso in un residence all’estero, di cui non è mai riuscito a godere e di cui continua a pagare le cospicue spese di gestione. Queste persone, chiaramente desiderose di liberarsi di tali quote, vengono furbescamente contattate da società che propongono loro di acquisire tale multiproprietà, magari in cambio di un prodotto italiano – un’altra multiproprietà – o se già ne possiedono in Italia, ne propongono una di migliore, a loro detta, con un valore di investimento che si apprezza sempre di piuù con il tempo, (nulla di più falso, le multiproprietà non sono un investimento e tanto meno si rivalutano con il tempo) realizzando quella che giuridicamente viene definita una permuta”.
“In realtà però quel che succede è che il malcapitato di turno non si libererà mai dal pagamento delle spese di gestione della sua originaria quota di multiproprietà, perché questo genere di società non faranno mai nulla per intestarsi realmente tale quota. Quel che faranno invece sarà di mandare lettere in cui si citano altre lettere mai spedite, chiedere la produzione di procure notarili per la vendita a terzi, procure tanto cavillose quanto mai prive di valore ed utilità se ci fosse stata la reale intenzione di intestarsi la quota in questione. Alla fine arrivano a richiedere al giudice un decreto ingiuntivo nei confronti degli sfortunati clienti, in quanto inadempienti e responsabili di aver impedito il realizzarsi del loro diritto”.
“Ed è esattamente quel che sta avvenendo in questi giorni a decine e decine di proprietari di multiproprietà. Purtroppo, bisogna riconoscere, che la trappola è molto ben predisposta perché l’operazione proposta presenta in astratto caratteristiche di credibilità e di convenienza, per cui non è raro che anche persone con una conoscenza medio alta delle regole e dei meccanismi giuridico-economici ci caschino. A quel punto è inutile sprecare ulteriore tempo: consiglio quindi di rivolgersi a noi di Federcontribuenti o ad un legale di fiducia, perché spiace dirlo, non c’è altra via di uscita”.

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