Durante il primo di una serie di appuntamenti diplomatici a Kiev, il cardinale Parolin e il Primo Ministro Denys Shmyhal si sono confrontati su: prigionieri di guerra, bambini deportati e sicurezza alimentare

Il primo incontro “politico” del cardinale Pietro Parolin in Ucraina è stato focalizzato sul tema della “pace giusta”.
Si tratta dell’inizio di una serie di appuntamenti diplomatici del segretario di Stato vaticano, in visita nel Paese sotto le bombe per la prima volta dall’inizio del conflitto. Stamattina a Kiev, Parolin ha incontrato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, che ha espresso gratitudine per il sostegno umanitario della Santa Sede. Shmyhal ha sottolineato l’alto livello di attenzione del Vaticano, apprezzando l’invio di aiuti e la partecipazione attiva nel rimpatrio dei bambini ucraini deportati e dei prigionieri di guerra.

I temi affrontati

Durante il colloquio, si è discusso di sicurezza alimentare, in seguito alla visita di Parolin al porto di Odessa, un nodo cruciale per la distribuzione del grano a 400 milioni di persone nel mondo. Due temi centrali per la diplomazia umanitaria della Santa Sede sono stati il ritorno dei prigionieri di guerra e dei bambini ucraini. Shmyhal ha ringraziato la Santa Sede per la partecipazione al primo summit della pace e il sostegno alle decisioni prese.
Il riferimento è alla presenza di Parolin e una delegazione vaticana al vertice di giugno in Svizzera, focalizzato sul Piano di pace in dieci punti del presidente Zelensky. La Santa Sede ha prestato particolare attenzione al quarto punto, quello umanitario, riguardante la liberazione di prigionieri e deportati, inclusi i bambini “rubati”. Il contributo della Chiesa, con il Papa, la segreteria di Stato e la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi, è stato fondamentale come canale affidabile tra Ucraina e Russia. Parolin ha sottolineato l’importanza di aprire spiragli di dialogo in un conflitto ancora senza soluzione.

I partecipanti

All’incontro hanno partecipato anche il nunzio apostolico, l’arcivescovo Visvaldal Kulbokas, l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, e monsignor Paul Butnaru della Sezione per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali della segreteria di Stato. Shmyhal ha espresso gratitudine per l’assistenza ai bambini vittime della guerra di aggressione russa, citando i piccoli trasferiti in Italia e curati al policlinico Gemelli. Ha anche sperato nella partecipazione della Santa Sede alla ricostruzione dell’infrastruttura medica in Ucraina, un’urgenza dimostrata dai recenti attacchi agli ospedali di Kiev, incluso il principale polo pediatrico colpito da un missile.

[Fonte: Avvenire]

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