La vita salvata è quella di una quattrozampe che adesso è sotto osservazione in un rifugio in Virginia. Il cane è stato ritrovato in un luogo impensabile: in una grotta circa 15 metri sottoterra. L’animale era da solo, nel buio più totale, immobile e impaurito. Gli eroi di questa vicenda sono due studiosi che dopo molte difficoltà, e dopo più di 3 ore di tentativi, riescono a recuperare il cane e a portarlo d’urgenza al pronto soccorso
L’eroico salvataggio del povero cane caduto in una grotta (è avvenuto) (in Virginia, negli Stati Uniti). Un gruppo di speleologi, studiosi esperti di grotte e caverne, inconsapevole di quello che sarebbe successo, durante il fine settimana decide di fare un’escursione nelle Giant Caverns.
Queste grotte sono tra le più profonde e ripide dello Stato della Virginia, ed è soprattutto questo dettaglio che rende gli speleologi increduli rispetto a quello che si trovano davanti ai loro occhi: un cane! Ma cos’è successo di preciso?
Sembrava un’escursione come tante quando i due speleologi coinvolti, Jesse Rochette e Dave Jackson, decidono di visitare le Giant Caverns con degli amici. Il gruppo inizia la discesa verso la grotta, buia e ripida, ma è proprio quando si trovano a 15 metri di profondità che la giornata si trasforma e diventa una missione di salvataggio.
Quello che i due si trovano davanti è un cane di taglia media steso a terra sul fango, tremante, che con occhi tristi e impauriti cerca il loro aiuto. All’inizio i due uomini temono il peggio: il cane sarà malato o ferito? Rochette e Jackson, però, sono anche esperti in salvataggio e sanno cosa fare.
L’animale, che è un esemplare femmina, per fortuna, si trova in una parte pianeggiante della grotta e non rischia di cadere più in basso.
Immediatamente i due uomini notano che la cagnolina ha la zampa posteriore ferita, particolare che complica l’operazione di salvataggio poiché non riesce a camminare. L’animale però non sanguina ed è reattivo: si può tentare il tutto per tutto.
Gli escursionisti danno da subito il massimo per assicurarsi che la cagnolina riesca ad uscire viva dalla grotta: uno dei due, che aveva con sé del salame da consumare come spuntino, glielo offre per tranquillizzarla e per avvicinarla senza che si spaventi, l’altro, invece, cerca di (farle) bere dell’acqua prima dalle sue mani e poi da una ciotola. L’animale è stremato, denutrito e disidratato.
Ed è proprio l’atteggiamento coraggioso che permette agli escursionisti di portare avanti il salvataggio. I due uomini, poi, coprono il cane con ciò che hanno a disposizione: coperte termiche, imbottiture in schiuma e persino un vecchio cappuccio trovato dentro la grotta.
Pensano poi allo step successivo: portare in qualche modo in superficie la cagnolina. Ed è così che i due speleologi improvvisano una imbragatura fatta da teloni e cinghie che viene trainata da Rochette, uno dei salvatori della cucciola.
Quel fine settimana di svago si trasforma in un’operazione di salvataggio che ha dell’incredibile, Rochette e Dave sono stremati. Ci sono volute 3 ore, tanta paura e fatica per portare la cagnolina in salvo.
I due soccorritori raccontano quel momento con queste parole: “Quando entrambi abbiamo oltrepassato il bordo della grotta e siamo usciti all’aria aperta, la cagnolina si è immediatamente rianimata, ha alzato la testa iniziando ad annusare l’aria”. Sicuramente, raccontano i due, quella caverna sembrava più una gola della morte, considerando quanti teschi e scheletri di animali c’erano al suo interno. Esseri viventi meno fortunati della cucciola sopravvissuta.
La povera cagnolina era forse scappata? Era stata abbandonata? Tormentati da queste domande, i due soccorritori contattano il proprietario del terreno per sapere se il cane fosse suo, ma non è così.
A quel punto, Dave e Rochette corrono dal veterinario più vicino per mettere l’animale al sicuro. La cucciola è sfinita e affamata, ma decisa a continuare a vivere. Così viene trasferita al rifugio della contea di Giles per essere accudita. Ha qualche problema alla spina dorsale, dovuto alla caduta dentro la grotta, e fatica a muovere le zampe posteriori, ma incredibilmente non ha alcun osso rotto.
I volontari del rifugio, in un post su Facebook, hanno raccontato che si aspettavano una situazione tragica, e che invece sono rimasti stupiti e felici per la ripresa del cane.
Adesso la piccola sta meglio ed è in fase di guarigione. Gli addetti del rifugio stanno ancora cercando il suo proprietario, che potrebbe averla smarrita drammaticamente: se non si farà avanti nessuno, la cagnolina sarà pronta per essere adottata da una famiglia accogliente.
Testo di Aurora Castorina
In apertura: uno dei salvatori sorride accanto all’animale recuperato. Foto: Facebook / Giles County Animal Shelter
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