La cagnolina Alaska salvata sulle Dolomiti - News Petme

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Se non fosse stato per Mirko e Sole, conduttore e cane dell’Unità Cinofila Ricerca Animali di Rovereto, la cagnolina non ce l’avrebbe fatta. La quattrozampe era in passeggiata in montagna con i suoi proprietari quando è scomparsa nel nulla. Dopo giorni di estenuanti ricerche, viene ritrovata agonizzante e gravemente ferita. Era caduta in un burrone 50 metri più in basso

Questa è una storia tutta italiana: siamo Val Noana, in Trentino, ed è qui che inizia la vicenda di Alaska, una dolce cagnolina di razza lapoinkoira, conosciuta per la particolare tenacia, come presto vedremo.

Lo scenario sono le Dolomiti: la cucciola si trova insieme alla sua famiglia, Silvia ed Elvis. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che la tranquilla vacanza si sarebbe presto trasformata in una missione di salvataggio estremo.
Alaska si sta godendo la passeggiata quando improvvisamente scompare nella vastità dei sentieri della zona. Tutti perdono le sue tracce, i proprietari non si danno pace: pochi istanti prima era con loro e di colpo pare svanita nel nulla. Lo sgomento iniziale diventa angoscia: perlustrano il luogo ininterrottamente per due giorni, ma senza alcun risultato.

Una notte scoppia anche un violento temporale e la tragedia sembra inevitabile. Di Alaska non c’è traccia, Silvia ed Elvis ormai pensano al peggio, fino a quando non entrano in scena i rinforzi: l’Unità Cinofila Ricerca Animali di Rovereto (UCRA), un team composto da Mirko Tomasi e Claudia Cavalleri che grazie ai loro cani molecolari ha salvato la vita a molti cani smarriti.
In questo caso sono Mirko e il suo fedele segugio a intervenire per cercare Alaska.

Il cane molecolare al quale la quattrozampe deve la vita si chiama Sole: una femmina di pastore olandese, determinata e attiva, che lavora con dedizione insieme al suo conduttore fin da quando era una cucciola. Per la ricerca i proprietari forniscono una copertina di Alaska, in modo che Sole per ritrovarla possa seguire il suo odore.

Mirko decide la strategia di salvataggio: considerando che Alaska potrebbe essere gravemente ferita o svenuta, si perlustra prima a valle e poi a monte del vallone. La ricerca è davvero complicata perchè il forte temporale ha inzuppato il terreno, che è instabile, ma l’instancabile Sole inizia a seguire una pista.
Forse c’è speranza! Il cane molecolare arriva fino a un canalone dove sente l’odore di Alaska. Quel punto però non è sicuro da percorrere, Mirko e Sole non possono passare.
Non si arrendono e facendo un altro percorso riescono a raggiungere la fine del canalone, dove si innesta anche un torrente, temendo che Alaska possa essere caduta violentemente in acqua.

Nell’ombra si intravvede il cane da salvataggio che punta la zona da cui la cagnolina
era caduta in un profondo vallone. Foto: Unità Cinofila Ricerca Animali

Della cagnolina, però, non c’è traccia, e dunque è quasi certo: Alaska si trova proprio nella zona non percorribile a piedi. Sole continua a tirare da quella parte, il suo fiuto la conduce e lei è determinata.
Mirko si fida ciecamente del suo cane e insieme ai proprietari decide di coinvolgere nel salvataggio alcuni rocciatori, così che possano arrivare nella zona pericolosa.
È grazie a un difficile lavoro di squadra se la storia di Alaska avrà un lieto fine.
Nonostante l’estrema scivolosità delle pareti, i rocciatori non mollano.

Sole, il cane femmina di salvataggio dell’Unità Cinofila Ricerca Animali
di Rovereto: è stato il suo fiuto a individuare Alaska.

Alaska viene ritrovata in un dirupo 50 metri più in basso, inerme, su uno sperone di roccia e gravemente ferita. E’ disidratata ma cosciente – così come ha raccontato Mirko Tomasi a Petme.
La missione di salvataggio sembra non avere fine, i rocciatori sono esausti. Alaska non riesce a muoversi e si lamenta per i forti dolori: riuscire a infilarle l’imbragatura per issarla fuori da quel canalone è impossibile.
Mirko Tomasi racconta con emozione il salvataggio: i rocciatori con pazienza e dolcezza spronano Alaska a muoversi verso di loro in modo da prendererla in braccio e riuscire a portarla in salvo. E alla fine ce la fanno: missione compiuta!

Alaska riesce a sopravvivere nonostante quattro lunghi giorni di agonia. È denutrita, ferita e sotto choc e i proprietari la portano immediatamente da un veterinario. L’Unità Cinofila Ricerca Animali di Rovereto di ricerca è fiera del suo successo: “Abbiamo vissuto l’ennesima conferma che il cane non è solo il migliore amico dell’uomo, lo è anche degli altri animali. Il potere del loro fiuto è enorme e può aiutarci molto”.

Dopo la grande paura, la piccola Alaska adesso sta meglio ed è in fase di guarigione, circondata non solo dall’amore della sua famiglia, ma anche dall’affetto di tutta l’unità Cinofila, che l’ha presa a cuore.

Testo di Aurora Castorina

In apertura: Alaska, di razza lapoinkoira, e un momento delle difficili operazioni di salvataggio.
Tutte le foto: Unità Cinofila Ricerca Animali

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