Esattamente 11 anni fa, 368 persone persero tragicamente la vita nel tragico naufragio al largo di Lampedusa. E dal 2016 il 3 ottobre è la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accoglienza e della solidarietà verso i migranti

Il 3 ottobre 2013, al largo di Lampedusa, 368 persone persero tragicamente la vita in un naufragio. Uomini, donne e bambini che, in fuga da guerre, povertà e persecuzioni, cercavano di raggiungere l’Europa nella speranza di trovare sicurezza e una nuova vita.
Questo evento drammatico ha segnato profondamente la coscienza collettiva e dal 2016 il 3 ottobre è diventato la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, con la legge 45/2016. Questa ricorrenza ha l’obiettivo di ricordare tutte le vittime dell’immigrazione e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accoglienza e della solidarietà verso i migranti.

La commemorazione a Lampedusa

Giovedì 3 ottobre alle 18, la comunità di Lampedusa si riunisce per commemorare le vittime del naufragio del 2013, in una celebrazione ecumenica presso la parrocchia di San Gerlando. L’evento, promosso dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, dall’arcidiocesi di Agrigento e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), vedrà la partecipazione di alcuni sopravvissuti e di soccorritori che intervennero la notte della tragedia.
La commemorazione inizierà con un preludio musicale, accompagnato dal brano “La Mer n’a pas d’Arbres” di Andrea Farri, tratto dal film Io Capitano di Matteo Garrone, evocando le emozioni di chi ha affrontato il mare in cerca di speranza. Durante la cerimonia, Don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa, porterà il suo saluto, seguito dalla riflessione di Marta Bernardini, coordinatrice di Mediterranean Hope, sul significato profondo della memoria e sull’impegno costante per la solidarietà verso i migranti.
Il programma include momenti di riflessione, letture bibliche e interventi di esponenti di diverse fedi religiose, tra cui la pastora valdese Maria Bonafede e don Giuseppe Cumbo, vicario generale dell’arcidiocesi di Agrigento. Testi di autori come Erri De Luca e Warsan Shire saranno letti per dare voce a chi ha vissuto il dramma della migrazione, costretto a lasciare il proprio paese in cerca di salvezza.

Leggi anche: