Come fare un lascito solidale senza intaccare i diritti degli eredi? Donare parte del proprio patrimonio a cause benefiche è possibile senza avvisare gli eredi, ma occorre rispettare le quote di legittima
Una recente lettera indirizzata ad Ai.Bi., ha sollevato la questione se, quando si desidera fare un gesto di solidarietà tramite un lascito, sia necessario avvisare preventivamente gli eredi legittimi.
La lettera
“Gentile Ai.Bi.,
se decido di fare una donazione solidale di parte del mio patrimonio, sono tenuto ad avvisare, prima, gli eredi legittimi?
Grazie”
Un atto volontario
Una donazione solidale è un mezzo molto utile ed efficace per permettere di realizzare i progetti avviati o avviarne di nuovi e perseguire gli scopi sociali a vantaggio dei beneficiari di volta in volta individuati.
La donazione solidale si realizza attraverso un atto volontario che non presuppone alcun vincolo, quindi non sussiste alcun obbligo di comunicazione preventiva.
Come abbiamo già detto in precedenza il testamento, atto che può contenere una volontà solidale, è completamente e assolutamente volontario, ciò comporta che il testatore può benissimo non informare alcuno della propria volontà.
Proprio per tale motivo e sempre a tutela della libertà del testatore, anche il testamento olografo può essere depositato presso un notaio che ha, per dovere professionale, l’obbligo del segreto, sino ovviamente all’apertura della successione.
Le quote di eredità
Questa è la risposta diretta alla sua domanda, la quale potrebbe presuppore però una ulteriore questione: quella delle quote di eredità.
Infatti, come abbiamo più volte scritto nelle varie news pubblicate, il testatore deve mantenere la propria volontà testamentaria entro le quote disponibili, in caso contrario andrebbe a ledere le c.d. “legittime” con la possibilità di impugnazione del testamento da parte degli eredi.
Ciò comporterebbe sicuramente un grave problema nell’esecuzione delle sue ultime volontà che sarebbero modificate in sede giudiziale a seguito dell’azione di riduzione.
Il consiglio è che il testatore si rivolga a un legale o a un notaio che lo assistano nella redazione dell’atto, al fine di realizzare una divisione dei propri beni coerente con le quote disponibili.
Questo è un consiglio e non un obbligo, proprio perché vige il principio della libera volontà.
Quindi, in conclusione, il testatore che vuole fare una donazione solidale non è tenuto a avvisare gli eredi legittimi e nel caso di lesione di quota, in sede successoria gli eredi saranno a loro volta liberi di decidere se agire impugnando il testamento oppure rispettare la volontà del parente.
Domande e informazioni sui lasciti solidali e donazioni in memoria
Per ricevere informazioni più dettagliate è possibile consultare la pagina dedicata del sito di Ai.Bi., scrivere alla mail lasciti@aibi.ito, oppure chiamare il numero 02.98822332.