Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

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Livorno, 25 novembre 2024 - Oggi, lunedì 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la città si tinge di arancione, grazie a “Orange the world” un percorso a sostegno delle vittime della violenza di genere, curato da Soroptmist Club – Livorno in collaborazione con l’associazione Il Giardino segreto e l’Arma dei Carabinieri. Al calare della sera, quindi, saranno illuminati di arancione il Gazebo della Terrazza Mascagni, la caserma del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Livorno, la Questura di Livorno, sedi, queste ultime, dove sono state allestite le “stanze di ascolto”.

Nel pomeriggio, alle ore 15.30, si terrà anche la cerimonia per l’intitolazione della rotatoria di viale del Risorgimento, all’incrocio con via Don Bosco, a Mahsa Amini, giovane ragazza curdo iraniana divenuta un simbolo della condizione femminile nella Repubblica islamica dell’Iran.

Biografia di Mahsa Amini (tratta dall’enciclopedia online Treccani)

Amini (Emînî), Mahsa (Zina, Jîna). – Donna curda (Sequiz, Kurdistan, 2000 - Teheran 2022), vittima della repressione iraniana. Fermata a Teheran dalla polizia morale nel settembre 2022, presuntamente perché indossava l’hijab lasciando scoperta parte della capigliatura e violando in tal modo le disposizioni di legge iraniane, è stata arrestata e internata in un centro di reclusione per essere sottoposta a “rieducazione”; qui ha subìto violente percosse che l’hanno costretta al ricovero presso il Kasra Hospital, dove è deceduta a seguito di una emorragia cerebrale prodotta da un trauma cranico. Scelta a icona delle discriminazioni di genere e della violazione dei diritti umani, la sua morte ha provocato una sollevazione di massa delle donne iraniane, che ha trovato risonanza nella solidarietà di attivisti e personaggi pubblici suscitando la durissima condanna della comunità internazionale. Le ampie e inclusive proteste di piazza scoppiate nel Paese, che hanno progressivamente assunto il carattere di una ribellione totale contro la Repubblica islamica e la guida suprema Ali Khamenei, sono state duramente represse dalle forze dell’ordine, ciò provocando centinaia di morti tra i civili, tra cui altre giovani donne quali Hadis Najafi, Hananeh Kia e Ghazale Chelavi, e la condanna a morte di oltre una decina di manifestanti, alcuni dei quali giustiziati per impiccagione. Sui complessi e sanguinosi eventi connessi con l'uccisione di Amini ha dato compiutamente conto nel 2023 il testo illustrato Donna vita libertà curato da M. Satrapj in collaborazione con il politologo F. Vahid, il reporter J.-P. Perrin e lo storico A. Milani; nel settembre dello stesso anno, in concomitanza con il primo anniversario della morte, nuove manifestazioni di protesta si sono svolte in varie località del Paese. Nel 2023 Amini e il Movimento Donna, vita, libertà in Iran sono stati insigniti del Premio Sakharov del Parlamento europeo per il loro impegno nella difesa dei diritti umani, che le autorità iraniane hanno impedito alla famiglia di ritirare, confiscandolo al suo arrivo a Teheran.

Novembre antiviolenza, i prossimi appuntamenti

Dopo gli appuntamenti odierni, il cartellone del “Novembre antiviolenza” promosso dal Comune di Livorno in stretta sinergia con tutti i soggetti della Rete antiviolenza e con le Associazioni che collaborano con l’Amministrazione per la gestione del Centro Donna, domani, martedì 26 novembre, segna in agenda alle ore 9.30 al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (via Roma, 234) la presentazione della Rete antiviolenza della città di Livorno

L’evento vedrà tutti i soggetti appartenenti alla Rete presentare alla cittadinanza il percorso fatto insieme dalla sottoscrizione del “Protocollo d'intesa per la realizzazione di strategie condivise di prevenzione, contrasto e presa in carico del fenomeno della violenza di genere”. Tra i firmatari, oltre al Comune di Livorno (Servizio Sociale Professionale, Comando della Polizia Municipale e Ufficio sistemi scolastici integrati, CRED, CIAF e Politiche Femminili), ci sono la Prefettura, la Provincia, il Tribunale, la Questura, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Consigliera di Parità, l'Azienza USL Toscana Nord Ovest, l'Università degli Studi di Firenze, ARTI Servizi per il lavoro, la Banca d'Italia e le Associazioni territoriali che gestiscono i Centri anti-violenza (Randi e Ippogrifo) e quelle che si occupano del recupero degli uomini maltrattanti (Lui e Psicosfera). La sottoscrizione del Protocollo e il lavoro di rete in atto rappresentano la conferma del necessario e costante impegno per rispondere al fenomeno a livello sistemico, capillare ed efficace all'interno del territorio Livornese ed è uno strumento che riflette l'impegno crescente dell'Amministrazione, di tutte le Istituzioni e delle realtà associative del territorio che operano per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto di questa realtà, di cui purtroppo possiamo cogliere l'enorme gravità e diffusione quasi quotidianamente.

Chiuderà il cartellone, venerdì 29 novembre alle ore 9.30 nei locali del CRED (via Caduti del Lavoro, 26) la presentazione, da parte dell'Osservatorio Sociale Regionale, del 16° rapporto sulla violenza di genere. All'evento, promosso dall'Associazione Ippogrifo, parteciperà anche Darijia Majidi, Presidentessa del Comitato Nazionale UN Women Italy.  
 

Recapiti
Valeria De Carlo