Nota stampa della seduta n. 39 | Consiglio regionale della Sardegna

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XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 39 antimeridiana 

Martedì 17 dicembre 2024

Il Consiglio regionale respinge la mozione di sfiducia all’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi presentata dai gruppi di opposizione con 34 voti contrari e 21 a favore.

Cagliari 17 dicembre 2024 – I lavori del Consiglio regionale, sono stati aperti dal presidente Piero Comandini, nell’Aula del Municipio di Cagliari. All’ordine del giorno la mozione n. 28 (Truzzu e più) “di sfiducia all’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale”.

Il primo firmatario, Paolo Truzzu (FdI) ha quindi illustrato il documento di censura, precisando in premessa che “è rivolta ad una valutazione politica sull’operato dell’assessore Bartolazzi “ e sono dunque escluse valutazioni di carattere personale o professionale. «Nessuno di noi ha la presunzione di pensare che in nove mesi l’assessore potesse risolvere i problemi della sanità sarda – ha affermato Truzzu – così come è chiaro a tutti che i problemi della sanità sarda, non sono frutto dell’amministrazione degli ultimi cinque anni in Regione». L’esponente della minoranza, nel corso del suo intervento, ha fatto emergere la delusione per le attese – a suo giudizio – tradite dall’assessore, in ordine all’auspicato “cambio di passo”. «La battuta iniziale sul mito Gigi Riva – ha incalzato Truzzu – non era infatti una semplice gaffe ma la cifra della comunicazione del dottor Bartolazzi».

Nello specifico sono state contestate al delegato alla Sanità della Giunta Todde, le iniziative adottate in ordine (contrari i sindacati, la stessa minoranza, li operatori, l’ordine dei medici) agli specializzandi («gli unici atti realmente adottati per i medici di base sono quelli messi in campo nella passata legislatura») e anche la decisione poi ritirata sul divieto di impiego dei cosiddetti “gettonasti”. Le critiche hanno riguardato la gestione della blue tongue («se ritiene che la campagna vaccinale non sia efficace, compia gli atti conseguenti») e soprattutto le dichiarazioni rese in aula sull’ospedale oncologico Businco di Cagliari: «L’unico che non può definire il Businco un ologramma è proprio chi riveste l’incarico di assessore della Sanità».

«Il dottor Bartolazzi non è in grado di fare l’assessore – ha dichiarato Truzzu – e nei fatti è già sfiduciato dagli operatori del sistema sanitario e dalla sua stessa maggioranza che oggi voterà contro la censura ma che nei corridoi continuerà a instillare dubbi sul suo operato e a non risparmiargli critiche».

Il consigliere di Fdi, Rubiu, ha invitato l’assessore a “convincere i consiglieri dell’opposizione a votare contro la sfiducia”  perché le azioni a egli atti fino ad ora adottati non vanno nel verso di un “cambio di passo ma inducono a invitarlo alle dimissioni”. L’esponente della minoranza ha denunciato decine di mancate risposte alle interrogazioni («evidentemente non ha argomenti per difendersi») ad incominciare da quella sulla riduzione delle liste d’attesa e sulla paventata chiusura della casa della salute di Flumini («è un’eccellenza per il Sulcis ma volete chiuderla per mancanza di infermieri»).

«L’assessore non consoce la realtà sarda – ha concluso Rubiu – non è sul pezzo e la sua gestione è fallimentare».

«La mozione di sfiducia del centrodestra contro l’assessore Bartolazzi è come se Dracula volesse sfiduciare l’Avis perché, dopo essersi tracannato tutto il  sangue, gli imputa una cattiva gestione del plasma». Con queste parole, il consigliere del M5S, Roberto Li Gioi, ha aperto il suo intervento, dai toni particolarmente duri (l’accusa di accozzaglia, rivolta alle minoranze, ha suscitato vibrate proteste) all’indirizzo dei consiglieri della minoranza. «Con questa mozione – ha aggiunto l’esponente 5 Stelle – cercate di darvi un tono perché siete divisi su tutto e non riuscite a digerire il boccone amaro della sconfitta alle ultime elezioni».

Li Gioi ha parlato di “continuo avvelenamento dei pozzi” in riferimento all’operato dei direttori delle aziende sanitarie, nominati dalla precedente amministrazione, in contrasto con gli indirizzi che l’attuale assessore vorrebbe impartire. «Abbiamo assunto la responsabilità di governare – ha concluso il presidente della IV^ commissione – e vogliamo commissariare al più presto le aziende, per dare una sanità all’altezza dei bisogni dei sardi».

Dopo l’invito del capogruppo Fdi, Truzzu, ad evitare termini oltremodo offensivi, nel corso del dibattito, il presidente ha concesso la parola al consigliere Schirru (As-Pli) che ha posto l’accento sull’eccessiva burocrazia che – a suo giudizio – condiziona in negativo azioni e politiche tese al miglioramento dei servizi della sanità sarda. L’esponente della minoranza ha citato a titolo esemplificativo la mancata e piena attuazione di quanto approvato nella passata legislatura in materia di screening neonatale gratuito e per lo screening del tumore al polmone ed anche la ricostituzione della commissione regionale per il farmaco, dopo la sua “salutare” eliminazione.

«I cosiddetti privati – ha insistito Schirru – che incidono per il 3% sul bilancio ma garantiscono il 65% delle prestazioni, sono ancora in attesa della commissione paritaria per il nuovo nomenclatore tariffario».

«Serve una svolta e la riorganizzazione all’assessorato – ha concluso il consigliere di As – e i predecessori di Bartolazzi sono stati contestati su atti concreti e non sul nulla, come accade oggi».

Contro la sfiducia all’assessore si è espressa, invece, la consigliera Lara Serra (M5S) che ha detto di non voler fare una “difesa d’ufficio per Bartolazzi” e per tale ragione ha elencato alcuni stanziamenti approvati e promossi dalla gestione in capo all’oncologo romano. «In questa mozione – ha affermato l’esponente della maggioranza – ci siamo fermati a parlare di errori di comunicazione, di mancanza di fiducia, con un utilizzo strumentale delle dichiarazioni fatte da una persona seria, da un uomo di scienza». A giudizio della Serra “il tempo trascorso, non è sufficiente,  per poter esprimere un giudizio sull’operato dell’assessore” ed anche per questa ragione “la fiducia è confermata, anche perché il vero nemico è il tempo ed è per questo che siamo chiamati ad agire in fretta”.

Il consigliere Tunis (S.20Venti) ha insistito sui compiti e il ruolo dei direttori generali delle aziende sanitarie: «L’assessore non sa che esiste una chiara barriera tra il potere di indirizzo politico e il potere gestionale. L’assessore, infatti, non può ordinare nulla alle strutture amministrative delle Asl che sono soggette solo all’atto aziendale che, può essere modificato dall’assessore con le procedure stabilite dalle leggi».

«Inutilmente – ha proseguito l’esponente del centrodestra – questa maggioranza e questa giunta cercano di scardinare non solo  i direttori delle Asl ma un intero sistema normativo, chiaro e consolidato». Con riferimento alle iniziative assunte di recente dai vertici dell’Areus, Tunis ha affermato: «Areus non consente il normale e giusto perseguimento dell’atto aziendale, su indicazione dell’assessorato, e questo meccanismo non virtuoso, determina il rallentamento del funzionamento della sanità sarda, soltanto per cercare di fare ciò che non si può fare».

«L’assessore – ha dichiarato il leader di Sardegna 20Venti – non deve curarsi di ciò che oggi fa l’opposizione ma di quanto accade nei banchi della sua maggioranza».

A difesa dell’operato dell’assessore della Sanità, l’intervento del consigliere 5 Stelle, Gianluca Mandas, che ha dichiarato di “voler raccontare ciò che è stato fatto in questi ultimi otto mesi, alla luce di ciò che è stato trovato”. Mandas ha parlato di “gestione incancrenita dal malgoverno dei predecessori” ed ha citato Agenas per affermare “che la Sardegna è la peggiore tra le regioni in ambito sanitario”. «Da qui bisogna partire – ha affermato l’esponente della maggioranza – ma difficilmente la situazione è convertibile in solo otto mesi». «Giunta e assessore – ha proseguito – hanno iniziato ad investire in provvedimenti concreti con risorse adeguate per abbattere le liste d’attesa, assumere il personale, garantire i medici di base, modernizzare le strutture ospedaliere». «Affermiamo insieme – ha concluso Mandas – il valore dell’articolo 32 della costituzione per garantire ai sardi  il diritto alla cura e attorno a questo valore facciamo quadrato». (A.M.)

Dopo l’on. Mandas ha preso la parola l’on. Emanuele Cera (FI), che ha detto: “In questi mesi l’assessore non ha trovato una soluzione e i numeri di Agenas sono impietosi. La Sardegna è all’ultimo posto per criticità nella Sanità, peggio della Calabria. E’ una condanna per i nostri cittadini e se queste evidenze non bastassero siamo anche penultimi per posti letto e per il numero di anziani che beneficiano dell’assistenza domiciliare integrata. Il 12,3 della popolazione sarda è costretta a rinunciare alle cure, private così del diritto alla salute. Dobbiamo scegliere oggi se ignorare queste sofferenze ma la Sardegna merita un assessore capace”.

Dai banchi di Cinque stelle l’on. Alessandro Solinas ha detto: “Questa richiesta di dimissioni è inopportuna e immotivata e denota la scarsa cifra politica di questa minoranza che pensa, sfiduciando un assessore in carica da otto mesi, di ottenere qualcosa. La sfiducia l’avete ottenuta voi, che a febbraio avete ricevuto un segnale inequivocabile dagli elettori. State cercando di allontanarvi, fischiettando, dal luogo del delitto”.

Per Ivan Piras (Forza Italia) “questa mozione di sfiducia esprime la preoccupazione dei cittadini sardi. Non c’è una visione chiara e prospettica della Sanità, nonostante abbiate usato bene in campagna elettorale il cavallo di battaglia della Sanità”.

L’Udc ha preso la parola con l’on. Alice Aroni, che ha premesso: “Qui non si mettono in discussione le competenze del medico o del professore Bartolazzi. Qui a oggi nessun intervento è stato adottato dall’assessore Bartolazzi, né sui farmaci né sull’emergenza urgenza. L’unico intervento strutturale che lei ha proposto è la riforma della Sanità che attendiamo di valutare e che la sua stessa maggioranza non ha portato in commissione Sanità. Ben vengano gli studenti giapponesi di cui lei spesso parla ma prima bisogna pensare ai pazienti sardi. Attendiamo le sue proposte sperando che non siano come quella che ha presentato per risolvere le liste d’attesa, che contiene risorse utilizzabili soltanto sino al 31 dicembre 2024 come ho avuto già modo di evidenziare”.

L’on. Giuseppe Frau (Uniti Todde) ha mandato la sua “personale stima all’assessore Bartolazzi, a fronte di una mozione sbagliata sotto il profilo dei tempi e nella sostanza. Nessuno ha la bacchetta magica, a fronte della situazione che abbiamo ereditato dalla coalizione di centrodestra: liste d’attesa infinite, pronto soccorso allo stremo, mancanza di rete, fuga di medici nel privato, pazienti oncologici non curati, crollo dei principali indicato monitorati, bilanci di aziende non approvati. Se non fossimo stati una regione a Statuto speciale saremmo già stati commissariati dal governo”. Per l’oratore “la trasformazione di Ats in Ares ha provocato caos organizzativo e continua conflittualità e ora che ci siamo noi e abbiamo il dovere di dare risposte e una svolta. Vorrei giudicare l’assessore Bartolazzi dopo che ci sarà la riorganizzazione funzionale del sistema e una rinnovata squadra di manager collaborativi, in sintonia con gli indirizzi della Giunta”.

Per Alleanza Sardegna l’on. Franco Mula “il nostro scopo è sollevare il problema e la questione politica della Sanità in quest’Aula. Se l’onorevole Li Gioi permette lo invitiamo a una fase operativa, visto che presiede una commissione che oltre al Dl 45 non ha fatto nulla.  Vi stiamo facendo perdere tempo? Ma quale tempo se non state facendo nulla? Quali provvedimenti avete approvato dall’inizio di questa legislatura”. Rivolto all’assessore Bartolazzi ha detto: “Non mi appassiona il fatto che lei venga da fuori, nutrivo speranza su di lei ma qualcuno si dimentica che a Nuoro ci sono reparti chiusi. Il problema non è l’opposizione ma siete voi, cara presidente”.

L’on. Corrado Meloni (FdI) ha detto: “Al di là delle polemiche nessuno imputa all’assessore di non aver risolto i problemi della sanità sarda ma il fatto che non si è riconosciuto il ruolo di governo. Non basta la potestas se non c’è l’autorevolezza, che nel ruolo che sta svolgendo non le viene riconosciuta dalla collettività”.

Dall’opposizione l’on. Gianni Chessa (FI) ha esordito dicendo: “Non faccio parte di nessuna accozzaglia e qui qualcuno dovrebbe chiedere scusa. Invece di dare colpe a singole persone bisogna avere memoria di come sono andati i fatti, compresi gli anni della pandemia. Caro assessore, con stima le dico che abbiamo bisogno di risposte e con garbo gliele chiediamo, a differenza di chi in maggioranza dice molto peggio. E’ difficile questo cambiamento, ci sono troppi poteri forti e serve un esterno al mondo regionale. Assessore, dia una sterzata alla Sanità”.

Sempre dall’opposizione l’on. Fausto Piga (FdI) ha detto: “Non credo si possa dire che oggi la Sanità vada meglio rispetto a quella che avete ereditato: è senza guida, fuori controllo. Dove sono finite le soluzioni facili che aveva in tasca in campagna elettorale? Con questa mozione non è in discussione il professor Bartolazzi ma l’assessore Bartolazzi, che non offre una rotta e un disegno di come aggredire l’emergenza sanitaria in Sardegna. Noi oggi mettiamo la sfiducia nero su bianco ma la sua maggioranza la sfiducia ogni giorno, caro assessore”. (c.c.)

A favore della mozione di sfiducia si è pronunciato Alessandro Sorgia (Misto): «L’assessore ha agito in totale solitudine creando avversione per il suo modo di fare – ha detto Sorgia – le sue proposte hanno dimostrato scarsa conoscenza della rete ospedaliera e del territorio regionale». Per Sorgia nulla è stato fatto per risolvere la cronica carenza di medici di base e la copertura dei posti vacanti nel sistema ospedaliero. «Per non parlare della situazione delle liste d’attesa rimasta irrisolta – ha detto ancora Sorgia – queste cose ormai non le sosteniamo solo noi ma lo stesso partito di maggioranza relativa del centrosinistra che ha presentato una sua proposta di riforma». Sorgia ha poi rivendicato il buon operato della Asl 8 di Cagliari certificato da Agenas: «I problemi della sanità sarda sono altri».

Di diverso avviso il capogruppo di “Sinistra Futura” Luca Pizzuto: «Il sistema è crollato per le scelte strategiche del centrodestra che aveva una visione privatistica della sanità – ha detto Pizzuto – l’altra scelta sbagliata è stata affidare un potere incontrollato ad Ares». Secondo Pizzuto, l’opposizione con la mozione di sfiducia cerca di coprire le proprie colpe: «Se volete davvero darci una mano date l’ordine ai vostri direttori generali di dimettersi. Le direttive della Giunta vengono sistematicamente eluse – ha detto Pizzuto – l’assessore Bartolazzi ha avuto il coraggio di mettersi a disposizione e di dialogare con i territori. Sono arrivati diversi segnali: il pronto soccorso di Carloforte, il riavvio delle commissioni mediche nel Sulcis. Piccoli passi che mettono in evidenza una visone diversa della Sanità».

Sulla stessa linea il capogruppo di “Uniti per la Todde” Sebastian Todde: «Anche oggi è aleggiata la battuta su Gigi Riva (“Rombo di tuono”) ma sarebbe più opportuno citare un altro giocatore del Cagliari, Comunardo Niccolai, celebre per gli autogol. Oggi ho assistito a una serie di autogol, il più importante riguarda la citazione dei dati Agenas. Oggi assistiamo a un gioco della parti, sarebbe più opportuno trovare un punto di unione per lavorare a un sistema di qualità».

Per Francesco Agus (Capogruppo dei Progressisti): «Il motivo principe per cui quest’Aula non può sfiduciare l’assessore è perché una fiducia non è mai stata concessa, l’unica che può essere sfiduciata è la presidente della Regione – ha detto Agus – la verità è un’altra: noi abbiamo visto le elezioni perché l’elettorato ha bocciato il centrodestra proprio per la cattiva gestione della sanità». Per l’esponente della maggioranza sarebbe più utile guardare al futuro: «Oggi parliamo di persone invece che di sistemi e di servizi – ha proseguito Agus – la situazione che affrontiamo è di una gravità eccezionale. Siamo di fronte a una crisi di sistema, si tratta di capire come riorientare il sistema in base alla nuova realtà: aumento dell’età media della popolazione, crescita della mortalità per tumori (manca ancora il registro regionale), rete ospedaliera obsoleta. Alle crisi di questo tipo si risponde tutti insieme cercando di capire quali sono le priorità. Abbiamo decine di migliaia di persone che nessuno visita. Occorre rinforzare l’alleanza con i lavoratori della sanità e attuare le leggi approvate dal Consiglio regionale».

Antonello Peru (Sardegna Venti20) ha subito chiarito il senso del provvedimento in discussione: «Questa non è una mozione contro qualcuno ma un atto che vuole fare da stimolo – ha esordito Peru – si è votato un anno fa, avete la responsabilità di governare. Sul tema della sanità si è persa la bussola. Siamo qui per aiutarvi». Peru ha quindi dato un suggerimento: «Concentratevi sulla legge 24 e sull’articolo 32 che riguarda la programmazione anziché pensare alla sostituzione dei direttori generali delle Asl – ha proseguito il consigliere di minoranza – se si fosse applicata integralmente quella legge oggi la sanità sarebbe diversa. Gli obiettivi erano garantire la sanità sui territori e assicurare un’organizzazione interconnessa tra ospedali e territori e migliorare l’assistenza. Obiettivi che non sono stati raggiunti né ieri né oggi. Non servono altre riforme».

Per il capogruppo di “Orizzonte Comune” Sandro Porcu «Il tema della sanità riguarda tutti, dovrebbe unire la politica e invece oggi ci troviamo a discutere una mozione di sfiducia all’assessore – ha detto Porcu – ciò che serve è una discussione pubblica per migliorare il sistema sanitario. L’assessore Bartolazzi sta cercando di porre rimedio a un disastro. Nessuno in passato è riuscito a migliorare la sanità e a dare un briciolo di speranza ai cittadini. Tutti gli assessori hanno fatto peggio dei loro predecessori. Se la sanità è in queste condizioni non è colpa di chi governa oggi. Non cerchiamo alibi ma pretendiamo di avere il tempo per trovare soluzioni. Al cittadino malato di tumore non importa nulla di questa discussione. Chiede solo di essere curato bene e, soprattutto, di essere assistito in Sardegna».

Diego Loi (Avs) ha difeso l’operato dell’assessore: «Ringrazio la minoranza per la mozione . la interpreto come stimolo e come preoccupazione per la situazione del sistema sanitario – ha detto Loi – questa maggioranza e l’assessore non sono la causa del cattivo funzionamento del sistema. Questo deve essere il punto di partenza altrimenti ci troveremo a f

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