L'Ac e i Giubilei - Azione Cattolica Italiana

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Una storia ricca quella che lega l’Ac tutta e specialmente quella di Roma ai diversi Giubilei: una storia di servizio alla Chiesa per la formazione spirituale, sociale e delle coscienze e per accompagnare tutti, in ogni tempo, a vivere l’incontro riconciliante con Cristo. Una storia che è possibile ricostruire attraverso i documenti – alcuni davvero preziosi – tratti dall’Archivio della Presidenza diocesana dell’Ac Roma. Perché conoscere la memoria è immaginare il futuro.

Giubileo ordinario del 1925, le lettere di Pier Giorgio Frassati e il programma di Armida Barelli

Il Giubileo della pace del 1925, indetto da papa Pio IX dopo gli eventi della prima guerra mondiale, è l’Anno Santo in cui muore Pier Giorgio Frassati, che verrà canonizzato il prossimo 3 agosto, a 100 anni dalla sua morte.

Nelle sue lettere all’amico Franz Massetti si nota come la spiritualità incarnata e il fare proprie le intenzioni della Chiesa, espresse dalle indicazioni del Papa, sono note caratteristiche dei soci di Ac.

Egli scrive: «Carissimo, non sentimenti di rancore che sarebbero non degni dell’Anno Santo; poiché già il Vicario di Cristo ha aperto le Porte Sante io stendo a te il ramo d’Ulivo segno della Pace…L’anno è incominciato bene, dopo aver brindato coi miei mi sono recato ai SS. Martiri; là nella Chiesa, stipata di gente, abbiamo pregato perché sia pace all’Italia e Pace a noi. E questa Pace, che è ardente Desiderio di tutti noi, venga in quest’anno, in cui le Grazie del Signore si moltiplicano». (4 gennaio 1925).

Armida Barelli, all’Assemblea Generale, presenta invece un triplice programma per l’Anno Santo: acquisire prima possibile il Giubileo ricordando l’effluvio di grazie che ad esso sono connesse quando l’anima è ben preparata; partecipare al pellegrinaggio  per tutte le dirigenti Gf, chiedendo collaborazione perché sorgano i circoli in quelle parrocchie che ancora non hanno la Gf ; curare le piccole socie perché spetta a ciascuna reclutare le piccole e formarne lo spirito perché da esse già si può pretendere un corrispondente apostolato e da esse infine si attendono copiosi frutti per il domani.

Tutto ciò testimonia la volontà di uscire allo scoperto e far conoscere la proposta di un’associazione incarnata nel suo tempo e a servizio della Chiesa, della società e del Papa.

Giubileo straordinario del 1933/34 e lo sforzo per la santificazione

Indetto da Pio XI per il 1900º anniversario della Redenzione vede la Gf romana impegnata a veicolare i contenuti della Bolla, come testimoniato dal giornalino della Gf romana Gigli e Spighe con una rubrica Cronache dall’Anno Santo in cui sono descritti gli eventi che rendono palese la vita rigogliosa della Chiesa cattolica.

«L’Anno Santo segni il rinnovato sforzo per la nostra santificazione e per un più intenso apostolato» (Gigli e spighe, marzo 1933): è questo l’impegno che l’Ac si propone.

Cara socia mia; e non è tutto un programma di santificazione che la GF di Ac ti ha sempre proposto? Tieni molto alle…mezze tinte? Che cosa ti colpì e ti prese l’anima quando decidesti di dare il tuo nome all’Associazione se non questo slancio verso le vette?

… È l’Anno Santo, l’Anno di santificazione… Tutta Roma spiritualmente rinnovata dal Giubileo! Che ti pare cara lettrice? Non vale la pena per un simile ideale fin da ora pregare tanto ed anche offrire con amore le nostre piccole e grandi croci?».

Giubileo ordinario del 1950, la campagna del Gran ritorno e il testamento di Armida

Indetto da Pio XII, è il Giubileo del “grande perdono e grande ritorno a Cristo”.  La Seconda guerra mondiale era finita da poco e il Giubileo si presentava come possibilità di riconciliazione tra i popoli che avevano combattuto l’uno contro l’altro durante la guerra.

Il “Grande ritorno” è il tema della campagna dell’Ac, con l’obiettivo di un nuovo slancio missionario per riportare la società a Cristo sotto un duplice aspetto: quello di un dono grandissimo del Signore per la santificazione nostra e per una intensificazione di vita cristiana più cosciente ed operante; di un impegno maggiore all’apostolato esterno, soprattutto del buon esempio (Gigli e spighe, n 1° gennaio 1950)

Nella rivista Gioventù della Giac (febbraio 1950) viene spiegato in sintesi il significato dell’Anno Santo: vivere divinamente e far vivere in grazia di Dio gli altri.

«Se l’Anno Santo è Anno di Dio: bisogna rispettarlo come cosa sua: vivendolo nella dignità di ciò che Egli vuole, a cominciare dall’umile divino dovere quotidiano; scoprendo sempre più chiara la necessità di una guida (Direttore Spirituale) alla quale aprirsi per confidare le aspirazioni, gli ardori dell’anima, e le sue debolezze e consigliarsi; ritemprando ogni giorno la fedeltà all’amicizia che Dio ci dona(Vita di Grazia); aiutando di più gli altri, specialmente i più bisognosi, col ridestare in noi il senso della carità; dando meno tempo alle cose che circondano e alimentano la nostra mortalità, per sostare di più nella considerazione di quelle realtà che ci fanno vivere, divinamente vivere. Non esistere soltanto ma vivere, far vivere divinamente anche gli altri…».

Partecipare durante l’Anno Santo a tutte le manifestazioni e alle iniziative promosse dal Centro nazionale, iniziative di formazione nelle parrocchie sul tema dell’apostolato, gadget, e un fascicolo che testimonia nel dettaglio le attività svolte inviato al Papa con l’indicazione di quanto viene fatto sono solo alcuni degli impegni dell’Ac per quell’anno tra cui in particolare spicca la via Crucis pubblica del Venerdì Santo al Palatino con oltre 15.000 partecipanti, organizzata, come da tradizione da parte della Giac romana con commenti degli stessi giovani (predicata da laici si legge nei programmi associativi) sui luoghi ove i primi Cristiani si riunivano e i primi Santi conoscevano la bellezza del martirio, con inizio presso l’Arco di Tito presso il Colosseo.

Il testamento di Armida Barelli

La Gioventù Femminile, preoccupata del contegno da mantenere – «ci guarderanno», scrivono nei verbali di quell’anno – e intenta a riportare notizie sui diversi pellegrinaggi (Fondo GF, Busta 8, fascicolo 71), proprio in quell’Anno Santo sarà destinataria del testamento spirituale di Armida Barelli “Alla Gioventù femminile di Ac di ieri, oggi e di domani”, datato 11 febbraio 1950.

Giubileo straordinario del 1966 e lo studio del Concilio Vaticano II

Indetto da Paolo VI per la conclusione del Concilio Vaticano II vede la GF impegnata a proporre corsi per lo studio dei documenti conciliari che  esigono una lettura, assidua, profonda e coscienziosa perché «il Concilio ha proiettato la luce della verità su tutta la vita della chiesa e del mondo… Specialmente la costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo sollecita un nuovo modo di pensare l’uomo, l’attività umana, la comunità umana…Forte è quindi l’impegno a …. formare queste giovani nuove, capaci di attuare un efficace rinnovamento nel mondo».

Proprio per attuare meglio gli insegnamenti del Concilio ecumenico nasce una rinnovata attenzione alle delegate diocesane lavoratrici.

Giubileo ordinario del 1975 e le parole di Paolo VI sull’Ac

Indetto da Paolo VI, detto “Anno Santo del rinnovamento e della riconciliazione”, vede l’Ac tutta riflettere sulla testimonianza nel mondo come dice anche il titolo del convegno nazionale per dirigenti dell’aprile 1975  “per una testimonianza evangelica nel mondo contemporaneo”. Nell’udienza con Paolo VI il Papa evidenzia che «tali parole sintetizzano bene l’essenza, le finalità, la ragion d’essere dell’Azione cattolica: infatti, se è dovere di ogni cristiano essere testimone di Cristo, essere “«”il lievito nella pasta”»” che con la sua presenza di parola, di pensiero, di azione fa fermentare le latenti capacità e potenzialità di bene che sono nel mondo circostante, tanto più questo è dovere dell’Azione Cattolica, nella vasta gamma di ogni età e preparazione che trova espressione nelle varie forme associative che ad essa fanno capo».

Giubileo straordinario del 1983/84: la parrocchia e la solidarietà con gli ultimi

Indetto da Giovanni Paolo II per il 1950º anniversario della Redenzione vide in particolare l’Ac romana a  valorizzare la parrocchia e i luoghi ordinari della comunità e ad attuare una solidarietà con gli ultimi.

Giubileo ordinario del 2000

Indetto da Giovanni Paolo II è il Giubileo del passaggio del secolo. L’ac tutta si mobilita e l’Ac romana pensa a strumenti specifici di accompagno quali ad esempio: un numero speciale dell’Agenzia informativa diocesana; punti di preghiera; proposte per l’accoglienza di pellegrini; proposta di itinerari storico-culturali religiosi, un sussidio/traccia per gli incontri penitenziali per i gruppi incentrato sulla figura del Padre per la Quaresima di quell’anno e altre proposte concrete come segno di accoglienza.

Giubileo straordinario del 2015/2016

Indetto da papa Francesco è il Giubileo della misericordia. Sensibilizzazione per la diffusione dei contenuti della Bolla come gli strumenti predisposti per gli esercizi spirituali in parrocchia per l’Avvento dal titolo Passi di misericordia (organizzati dal Settore Adulti) o anche per gli esercizi spirituali nella città del febbraio 2016 per quanto riguarda ad esempio l’Ac di Roma, sono solo alcune delle iniziative proposte.

Cento anni di servizio agli uomini e alle donne di ogni tempo per vivere con consapevolezza questo “tempo di grazia”.

*Documenti tratti da Archivio dell’azione cattolica italiana – presidenza diocesana di Roma, Fondi Gf, Giac, Presidenza diocesana. Per una versione estesa dell’articolo, cliccare qui

Recapiti
Chiara Sancin