10/12/2024 -
Dal laboratorio della natura alla filiera agricola: il Lazio valorizza le piante officinali tra biodiversità e innovazione.
Il termine “piante officinali” definisce un vasto insieme di specie vegetali molto variegato, che include piante medicinali, aromatiche e da profumo. Storicamente, il nome “officinale” richiama il termine “officina”, intesa come laboratorio, dove le piante venivano lavorate per essere utilizzate in vari ambiti, soprattutto alimentare, cosmetico e farmaceutico.
Le proprietà
Le officinali sono note per le loro numerose proprietà benefiche, grazie alla ricchezza di componenti bioattivi presenti nelle diverse parti della pianta: foglie, fiori, radici e semi. Questi componenti includono polifenoli, alcaloidi e flavonoidi, che svolgono numerose funzioni utili per la salute:
- antiossidanti: contrastano i radicali liberi, rallentano il processo di invecchiamento cellulare e contribuiscono al benessere generale;
- antinfiammatorie: riducono le infiammazioni, offrendo sollievo in condizioni come l’artrite o altre malattie infiammatorie croniche;
- antimicrobiche: alcuni oli essenziali, come quelli di origano e rosmarino, risultano particolarmente efficaci contro batteri e funghi, trovando applicazione in prodotti per l’igiene e la conservazione alimentare;
- immunostimolanti: rafforzano il sistema immunitario, aumentando la capacità dell’organismo di difendersi dalle infezioni.
Oltre che nell’industria alimentare, nella cosmesi o nei prodotti per il benessere, le piante officinali sono molto richieste sul mercato anche per la formulazione di soluzioni innovative per l’agricoltura, come bio-fitofarmaci, bio-conservanti e bio-fertilizzanti.
Le officinali nel Lazio
Il Lazio ospita una ricca varietà di piante officinali selvatiche che trovano il loro habitat ideale grazie alla diversità dei suoi paesaggi, dalle aree montane ai litorali. Questa biodiversità rende possibile la raccolta di specie preziose, utilizzate sia nella tradizione fitoterapica che nell’industria cosmetica e alimentare. Per quanto riguarda invece la coltivazione, nel Lazio le superfici ad officinali sono piuttosto circoscritte e interessano soprattutto sei colture:
- Timo (Thymus vulgaris L.)– noto per le proprietà antisettiche, antibatteriche, antifungine ed antiossidante, oltre che per l’uso aromatizzante;
- Finocchio (Foeniculum vulgare Mill.) – dalle proprietà carminative, antiossidanti e antinfiammatorie
- Menta (Mentha L.) – nota per le proprietà rinfrescanti, digestive, antimicrobiche, stimolanti, antispastiche e antivirale.
- Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) – rinomato come tonico e stimolante generale, possiede proprietà cicatrizzanti e antisettiche e di frequente è impiegato come come conservante naturale nell’industria alimentare;
- Lavanda (Lavandula angustifolia Mill) – utilizzata per le sue proprietà rilassanti e antinfiammatorie, oltre che per la produzione di profumi;
- Zafferano (Crocus sativus L.) – impiegato soprattutto in cucina, come spezia da condimento e come colorante nelle preparazioni alimentari.
Le iniziative di Arsial
Arsial, in linea con le disposizioni del D.Lgs 75/2018 “Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”, promuove da anni attività di ricerca e divulgazione. In collaborazione con istituti scientifici, Arsial ha avviato nel corso del tempo svariati progetti dedicati al tema, con l’obiettivo di sviluppare un network in grado di orientare le scelte produttive degli agricoltori e sopperire alle scarse informazioni sulla tecnica di coltivazione o sulle potenzialità colturali delle officinali. Gli ultimi in ordine di tempo sono:
- il progetto “PROAROM” (2017-2020), avviato in collaborazione con il CREA, l’Università degli Studi di Perugia e l’Università di Roma La Sapienza, dedicato alla produzione sostenibile di specie aromatiche come origano, timo, finocchio e menta nel territorio regionale. Nel corso del tempo, ha evidenziato l’importanza di una fertilizzazione mirata per garantire qualità e produttività, studiando inoltre l’attività biologica degli oli essenziali nel controllo di patogeni come il virus del mosaico giallo dello zucchino;
- Il progetto “VOLA” (2021-2024), realizzato in collaborazione con La Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi della Tuscia e l’Università degli Studi di Perugia, finalizzato alla caratterizzazione e valorizzazione della filiera regionale delle piante officinali e aromatiche. Ha esplorato l’adattabilità e la resa di piante come rosmarino e timo in differenti areali, legandole alla qualità e alle proprietà degli oli essenziali prodotti.
Un futuro di opportunità
Il comparto delle piante officinali offre grandi opportunità per le aziende agricole della nostra regione, che possono sfruttare condizioni pedoclimatiche molto e una crescente richiesta di prodotti naturali e sostenibili.
Arsial sostiene la crescita del settore promuovendo la ricerca scientifica e il rafforzamento della filiera regionale attraverso l’innovazione e lo scambio di esperienze e best practices, con l’obiettivo di favorire la creazione di prodotti capaci di rispondere alle crescenti esigenze del mercato, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo agricolo regionale.