I dati Istat sull’inflazione del 2024 confermano un quadro preoccupante per i consumatori. Nonostante un rallentamento rispetto all’anno precedente, l’aumento dei prezzi continua a pesare sulle tasche dei consumatori. Commenta così Anna Rea, Presidente ADOC Nazionale, i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica sui prezzi al consumo di dicembre che registrano una crescita dell’1% nel 2024 rispetto all’aumento del 5,7% nel 2023.
Il +2% registrato nel 2024 per i prezzi del carrello della spesa rappresenta ancora un aumento significativo che va sommato al +9,5% del 2023. E questi rincari vanno confrontati con la riduzione dei salari reali del 6,9%. Il potere d’acquisto delle persone è in caduta libera, gli stipendi sono fermi al palo, i contratti bloccati e le pensioni magre. Una combinazione di costi in aumento e redditi fermi che sta impattando negativamente sulla vita delle persone costrette a scelte sempre più difficili tra necessità e rinunce e pressate da un crescente senso di precarietà economica.
L’inverno, inoltre, porta con sé ulteriori aggravi per le famiglie. L’aumento dei consumi energetici, dovuto alle basse temperature, fa schizzare verso l’alto le bollette. In particolare, l’incremento del 18,2% della bolletta elettrica per i clienti vulnerabili serviti in maggior tutela rappresenta un duro colpo per le fasce più deboli della popolazione. A ciò si aggiunge il costante aumento del prezzo della benzina. Questa tendenza al rialzo dei prezzi è destinata a persistere mettendo sempre più a dura prova il bilancio delle persone.
È fondamentale che il Governo adotti con urgenza misure concrete per contrastare il caro-vita e tutelare il potere d’acquisto delle persone. È necessario intervenire con decisione mettendo in campo misure efficaci per contrastare l’aumento dei prezzi, contenere i rincari dei carburanti, garantire una maggiore trasparenza dei prezzi e un controllo più efficace delle speculazioni.