Sono dei buoni acquisto che si distinguono per spendibilità, flessibilità, strutture convenzionate e altro. Scopri tutto su Edenred Shopping.

Saper motivare i collaboratori e gratificare i clienti più fedeli è fondamentale per un’azienda che vuole avere successo. Ci sono vari modi di farlo, ma uno di quelli più efficaci è sicuramente il buono acquisto.

In base alla ricerca condotta dalla società di marketing Aberdeen, infatti, le aziende che utilizzano premi e riconoscimenti non monetari registrano un incremento del fatturato tra il 3 e il 9,6%. Sono quindi una leva strategica per il business.

Inoltre, secondo la Social Market Foundation, emerge che un collaboratore felice è il 22% più produttivo. E benefit adeguati a questo obiettivo possono aumentare la soddisfazione dei lavoratori.

Ma c’è una caratteristica chiave che rende il buono acquisto, detto anche buono spesa, un regalo vincente: la sua versatilità.
I buoni acquisto o regalo di Edenred, chiamati Edenred Shopping, oltre a costituire un costo interamente deducibile dal datore di lavoro (artt. 54 e 95 TUIR), permettono ai datori medesimi di poter utilizzare alcuni servizi distintivi e di erogare ai dipendenti importanti benefit, che possono trasformare programmi d’incentivazione e fidelizzazione in progetti vincenti.

Vediamo in questo articolo cosa sono, come utilizzarli e come vengono incontro alle esigenze delle aziende e dei liberi professionisti con partita IVA.

Cosa sono i buoni Edenred Shopping e come funzionano

Gli Edenred Shopping, come abbiamo già accennato, sono dei buoni acquisto, detti anche buoni spesa o buoni regalo. Se ti stai chiedendo se siano cartacei o digitali, sappi che possono essere stampati quando serve ma essere utilizzati anche in formato digitale.

Sono poi dei buoni acquisto multibrand, vale a dire che possono essere utilizzati in una vasta rete composta da oltre 27.000 partner convenzionati che spaziano tra molteplici categorie merceologiche.
Solo per fare qualche esempio: Carrefour, Conad, Coop, Bennet, Trony e Euronics, Ikea, Salmoiraghi e Viganò, la Rinascente, Sephora, Cisalfa, Giunti, la Feltrinelli, Sofitel, Mercure, Toys, Fidenza Village e Q8. Ma anche brand meno “fisici” come Zalando, Asos e Spotify.

I buoni regalo Edenred Shopping, dunque, forniscono un elevato grado di libertà perché sono buoni aperti. Significa che non sono legati a un prodotto specifico e che il dipendente o collaboratore, pertanto, non è obbligato a utilizzarli su un’unica piattaforma online o in un unico negozio, potendo selezionare il fornitore tra quelli inclusi nella vasta rete di esercizi convenzionati da Edenred.

Un aspetto da non trascurare per un regalo aziendale ai dipendenti. In base a un sondaggio interno condotto su clienti Edenred, l’89% di chi ha partecipato a operazioni a premi o d’incentivazione preferisce buoni spesa aperti.

Da questo punto di vista, dunque possiamo dire che prendendo a riferimento il paniere Istat, i buoni Edenred Shopping hanno un network di spendibilità che copre il 40% dei consumi degli italiani.

Sapevi che i buoni Edenred Shopping sono 100% deducibili? Scopri tutti i vantaggi.

Come usare i buoni Edenred Shopping

Esiste un buono per ogni esigenza: con Edenred Shopping si può regalare alla propria famiglia una giornata alle terme, acquistare un buon libro, ma anche cambiare finalmente un vecchio smartphone.
Ma, come avrai intuito dai brand che abbiamo menzionato sopra, l’uso è davvero svariato e spazia dall’abbigliamento sportivo ai profumi e così via. Sono, come si può intuire, e per fare un esempio, molto più versatili rispetto a un buono Amazon.

I buoni Edenred Shopping, infatti, rispondono ai bisogni reali delle persone: spesa, supermercato, abbigliamento, accessori, articoli sportivi, beni per la casa e la cura della persona, viaggi e carburante, in una rete di spendibilità che rispecchia i dati dei consumi degli italiani.

Il lavoratore può usare Edenred Shopping fino alla scadenza riportata sul buono che vale fino alla conclusione del mese in corso. Se il buono scade, per esempio, il 12 gennaio può essere usato fino al 31. I buoni Edenred Shopping scaduti che vanno oltre il mese solare della scadenza, non possono essere riutilizzati.

I diversi tipi di Edenred Shopping

Ci sono diversi tipi di Edenred Shopping. Ecco quali:

  • Edenred Shopping Top Premium sono i buoni che hanno la più alta rete di vendita di store convenzionati, oltre 24mila e si possono utilizzare per abbigliamento e accessori, alimentari, articoli sportivi, casa e arredamento, elettronica, profumi e cosmetici, tempo libero e viaggi. Oltre che nei vari e-commerce previsti. Inoltre, c’è la possibilità di richiedere gift card di brand come Zalando, H&M, Tezenis, Nike, OVS, Foot Locker ecc…
  • Edenred Shopping Selection è invece il buono che permette sia di fare rifornimento di benzina che lo shopping. È accettato in 20000 punti vendita e stazioni di servizio. Utilizzabile anche questo per gli e-commerce dei nostri partner, può essere speso in abbigliamento/accessori, alimentari, articoli sportivi, carburante, casa e arredamento, elettronica, profumi e cosmetici, tempo libero. Anche per questa tipologia di buono acquisto c’è la possibilità di richiedere gift card di vari brand. 
  • Edenred Shopping Spesa è invece, come si può intuire dalla parola, il buono acquisto utilizzabile per fare la spesa in 15.000 supermercati. Tra questi: Bennet, Carrefour, Conad, Coop, Despar, Eataly e altri.
  • Edenred Shopping Selection Easy è il buono acquisto perfetto che dipendente e collaboratore potranno usare sia per fare la spesa al supermercato che per il carburante. Viene accettato in oltre 14000 punti vendita oltre che per fare rifornimento nelle stazioni di servizio Q8.

Personalizzazione, geolocalizzazione, customer care, concretezza

Il buono è personalizzabile: si può stampare con il logo dell’azienda o del libero professionista e con una frase dedicata. E questo sia in formato digitale o cartaceo.

Inoltre, una piattaforma di geolocalizzazione in continuo aggiornamento, cercalocali.edenred.it, è in grado di verificare la spendibilità dei buoni acquisto e trovare il punto vendita più adatto alle esigenze della persona che lo sta usando. E questo permette al lavoratore e collaboratore di non “impazzire” nel capire dove può usare il suo buono andando nei vari siti. In un sol colpo d’occhio riesce a capire come e dove usarlo, in base alla vicinanza al luogo dove lavora o dove vive e cercando per categoria di negozio.

Il supporto di un servizio di assistenza al cliente continuo rappresenta un ulteriore elemento distintivo per una user experience appagante. E fa capire come per noi di Edenred il customer care sia parte integrante dei nostri buoni regalo.

I buoni Edenred Shopping garantiscono risultati significativi, misurabili con KPI (indicatori chiave di prestazione) concreti. Edenred – con 10 milioni di voucher emessi all’anno – è il numero uno al mondo nel suo settore e investe continuamente nell’innovazione affinché i suoi prodotti siano sempre all’avanguardia.

I vantaggi per i datori di lavoro

Per i datori di lavoro, imprenditori individuali o  liberi professionisti, oppure enti o società, i buoni Edenred Shopping hanno un duplice vantaggio: oltre a essere uno strumento che contribuisce al benessere dei dipendenti e aumenta la loro motivazione e le loro performance, sono soggetti a una disciplina fiscale e contributiva di particolare favore che consente di abbattere i costi aziendali.

I buoni acquisto attribuiti ai propri dipendenti e collaboratori quali utilità integrative del compenso non costituiscono infatti un onere fiscale e contributivo per i datori di lavoro, imprenditori o liberi professionisti. Ai fini delle imposte dirette, i costi sostenuti per l’acquisto dei buoni erogati dai titolari di partita IVA ai propri dipendenti e collaboratori, sono interamente deducibili (artt. 54, comma 1 e 95, comma 1 del T.U.I.R.), in quanto spese per prestazioni di lavoro di dipendenti e collaboratori.

Bisogna inoltre precisare che la cessione dei buoni acquisto effettuata dall’emittente a favore del libero professionista o dell’imprenditore individuale, il quale, a sua volta, lo attribuisce al proprio dipendente, non assume rilevanza ai fini dell’IVA. Difatti, la circolazione del buono acquisto non integra alcuna cessione di beni o prestazione di servizi (art. 6-quater, D.P.R. n. 633 del 1972).

Assume, invece, rilevanza, il servizio (l’emissione del buono) prestato dall’emittente in favore del proprio cliente – ossia il libero professionista o l’imprenditore individuale – verso pagamento di un corrispettivo ( fee o commissione). Tale prestazione di servizi costituisce, invece, operazione imponibile, con applicazione dell’IVA secondo l’aliquota ordinaria.

È escluso dalla prassi (Risp. n. 338/2020) il diritto del datore di lavoro alla detrazione dell’IVA assolta a monte, ossia per l’acquisto dei buoni erogati gratuitamente ai propri dipendenti e collaboratori, in quanto tali costi non avrebbero un nesso con il complesso delle attività economiche del professionista, risolvendosi nell’acquisizione di prestazioni accessorie rispetto alle esigenze lavorative dello stesso.

Vuoi saperne di più? Clicca play per ascoltare i consigli di Carlo Alberto Micheli, avvocato e dottore commercialista. 

Buoni acquisto come fringe benefit

Anche i lavoratori dipendenti e i collaboratori destinatari dei buoni acquisto accedono a un trattamento fiscale di favore.
I buoni acquisto concessi ai lavoratori quali integrazione del loro compenso sono da considerare “fringe benefit”, che, anche se assegnati mediante buoni acquisto (art. 51, comma 3-bis, TUIR) non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente se il loro valore dei beni non è complessivamente superiore, nel periodo d’imposta, a euro 258,23; peraltro, se tale limite viene superato, l’importo dovrà considerarsi interamente imponibile.

Occorre precisare che per il 2023, l’art. 40, D.L. n. 48/2023 (Decreto Lavoro), ha previsto l’innalzamento dell’esenzione da 258,23 euro a 3.000 euro per i fringe benefit assegnati dal datore di lavoro, limitando però tale misura in favore dei dipendenti con figli a carico.

Occorre precisare che per il 2024, la Legge n. 213 d