Arrivano sulle nostre spiagge i Tartadogs: proteggeranno i nidi delle tartarughe - News Petme

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Prenderà il via alla fine di giugno, sulle spiagge di Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Calabria, una grande operazione coordinata da Legambiente con la collaborazione dell’ENCI. Fa parte del progetto Life Turtlenest, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea, ed è finalizzata alla conservazione delle tartarughe marine in Italia. Protagonisti dell’iniziativa saranno quattro cani, due labrador, un pastore olandese e uno springer spaniel.

È stata presentata ieri, in occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine, una grande e importante iniziativa che si svolgerà quest’estate, a partire dalla fine di giugno, sulle spiagge di Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Calabria. L’operazione, coordinata da Legambiente con la collaborazione dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), si inscrive nel progetto Life Turtlenest, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea, finalizzato alla conservazione della tartaruga marina in Italia, Spagna e Francia.
Prende così il via un’alleanza preziosa tra uomini e animali e risveglia le coscienze sull’importanza di tutelare la biodiversità.

Protagonisti dell’iniziativa – che in Italia non ha precedenti – saranno quattro cani, due labrador (un maschio e una femmina), un pastore olandese e uno springer spaniel, ciascuno con il proprio conduttore, che si occuperanno di scovare i nidi delle tartarughe e poi proteggere i piccoli. Petme ha già raccontato, lo scorso settembre, di come opera Life Turtlenest, e ai volontari che salvaguardano con amore e dedizione le tartarughe e i loro piccoli ha dedicato un servizio.
Qui pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Legambiente per l’operazione Tartadogs, che siamo certi coinvolgerè gli abitanti dei luoghi interessati e i turisti ed emozionerà grandi e piccini.

Le volontarie e un volontario che hanno già messo in sicurezza i primi sei nidi di tartaruga in Campania. Foto: @life_turtlenest

“Da fine giugno le unità cinofile, ognuna composta da un conduttore e un cane appositamente addestrato, affiancheranno il personale esperto, autorizzato dal Ministero dell’Ambiente, pronto a intervenire una volta individuato il nido, alla sua messa in sicurezza. Nello specifico l’attività dei Tartadogs è quella di velocizzare e ottimizzare l’individuazione dei nidi, così da localizzare le uova che necessitano di protezione o ricollocazione. Infatti, le uova possono essere sepolte fino a un metro di profondità sotto la sabbia: un ostacolo anche per il più vigile occhio umano, ma un fatto che non rappresenta nessun ostacolo per il formidabile fiuto dei cani. 

L’attività, basata su linee guida create proprio da Legambiente ed Enci, è un vero e proprio unicum a livello europeo, che vede un precedente soltanto in un singolo esperimento svolto negli Stati Uniti, in Florida, con un unico cane addestrato, come testimonia un articolo pubblicato sulla rivista scientifca Plos One. Ed è proprio questa l’assoluta novità italiana: la squadra di Tartadogs è composta da quattro cani, accompagnati da relativi conduttori, preventivamente selezionati e che hanno svolto per diversi mesi un addestramento specifico e regolare.  

“Anni di proficua collaborazione tra Legambiente ed ENCI sono oggi pienamente valorizzati nel progetto LIFE Turtlenest e i primi quattro Tartadogs ne sono segno tangibile – dichiara Nino Morabito, Responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente – L’aver messo al centro il benessere animale unitamente all’approccio scientifico e al rigore di progress test per la validazione del percorso formativo impostato sono la migliore base per progetti innovativi a tutela di animali, persone, salute e ambiente”. 

Ovviamente, l’attività prevede che il benessere dei Tartadogs venga garantito. Infatti, le unità cinofile lavoreranno solo nelle primissime ore del giorno, quando le temperature sono ancora miti e adeguate alla ricerca. Inoltre, le modalità di attività sono tutte basate sul gioco tra conduttore e cane.  

Durante la stagione, Legambiente ed Enci osserveranno le squadre in azione raccogliendo dati e informazioni, per poi confermare o eventualmente modificare le linee guida del protocollo, proprio secondo il percorso più corretto dell’approccio scientifico. Da questa sperimentazione, verrà prodotta una pubblicazione dedicata alla formazione delle unità cinofile nella detection dei nidi di tartaruga marina. Inoltre, a partire da questo lavoro, Enci, insieme a Legambiente ed ISPRA, darà vita alla prima scuola europea per le unità cinofile da conservazione, che partirà dal prossimo autunno.    

“Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti che nascono dall’aver sempre a cuore e cura dei nostri amici a quattro zampe, del prezioso lavoro dei loro allevatori e addestratori, dei bisogni dei cittadini e della difesa dell’ambiente – commenta Dino Muto, Presidente ENCI – Oggi le molteplici professionalità, competenze e alleanze, come quella consolidata con Legambiente, consentono ad ENCI di essere partner e portare con successo la cinofilia italiana nelle più innovative progettualità ed esperienze a livello mondiale”.

In apertura: Uno dei due labrador che, con un pastore olandese e uno springer spaniel, saranno sulle spiagge italiane. Foto: @life_turtlenest

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