Il saluto di AIDO a Papa Francesco - A.I.D.O.

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Carissimo Papa Francesco,

il 19 aprile 2019, nella Sala Clementina, ci hai accolti con affetto e semplicità: eravamo più di 450 volontari AIDO, e in quell’incontro così speciale ci hai parlato con parole che custodiamo ancora oggi nel cuore. Hai riconosciuto nella nostra missione i valori della gratuità e della condivisione, e ci hai indicato la donazione di organi non solo come un gesto di responsabilità civile, ma come un atto d’amore che unisce l’umanità in una fraternità autentica e profonda.

Ci hai ricordato che il Catechismo della Chiesa Cattolica descrive la donazione come un “atto nobile e meritorio”, un gesto da incoraggiare perché espressione di generosa solidarietà verso chi è nel bisogno.

Hai anche sottolineato come il “sì” alla donazione debba essere una scelta personale, consapevole e libera: un valore fondante per AIDO, che da sempre pone al centro la libertà e il rispetto della coscienza individuale.

Il 26 febbraio 2023, durante l’Angelus, hai accolto con gioia i 500 volontari presenti per il nostro 50° anniversario. Le tue parole – “vi ringrazio per il vostro impegno di solidarietà sociale e vi esorto a continuare a promuovere la vita attraverso la donazione degli organi” – ci hanno toccato profondamente e ci accompagnano ancora oggi.

Papa Francesco, incontrarti è stato per noi un’emozione difficile da descrivere. Ma anche tu ti sei emozionato, lo abbiamo visto nei tuoi occhi e nel sorriso che hai rivolto ai bambini trapiantati che ci accompagnavano. In quel momento, ci siamo sentiti vicini: tu, noi volontari, i familiari dei donatori e le persone che hanno ricevuto questo dono prezioso.

Custodiremo le tue parole come guida e incoraggiamento, continuando a impegnarci ogni giorno accanto a chi è in attesa di una nuova possibilità di vita.

Grazie, Papa Francesco.
L’incontro con te è stato, per ciascuno di noi, un dono prezioso.

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