Il lusso alla prova del futuro: tra incertezze globali e nuovi desideri

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Il lusso mondiale rallenta, ma non cede. Dopo l’exploit del 2023, il 23° Osservatorio Altagamma fotografa un mercato che si assesta a quota 1.478 miliardi di euro, segnando una flessione del -2%, ma anche una profonda trasformazione. Sotto la lente, non solo il dato economico, ma i nuovi comportamenti dei consumatori, l’avanzata delle esperienze, e l’ombra lunga dell’incertezza geopolitica.so esperienziale: il nuovo eldorado

A brillare è soprattutto il lusso esperienziale: viaggi, wellness, fine dining e intrattenimento registrano un +5%, confermandosi come risposta concreta al desiderio crescente di vivere, più che possedere. È qui che si sposta il baricentro di una clientela sempre più esigente, alla ricerca di personalizzazione, autenticità e benessere. Lo conferma anche la crescita costante della cosmesi (+6%) e dei gioielli (+4,5%), beni rifugio e simboli di investimento affettivo ed economico.

I segnali della polarizzazione

Se il top del mercato regge (HNWI e ultra-HNWI continuano a spendere), a soffrire è il lusso “aspirazionale”. Sono 50 milioni i consumatori persi negli ultimi due anni, molti dei quali appartenenti alla Generazione Z, oggi meno interessata all’ownership e più critica verso l’ostentazione (fenomeno del Luxury Shame). Il rischio? Una crescente polarizzazione tra l’élite dell’altissima gamma e un largo bacino che si allontana.

L’Asia zoppica, l’America resiste

A livello geografico, la Cina rallenta bruscamente, vittima di una crisi immobiliare e della perdita di fiducia dei consumatori. Il Giappone ha beneficiato per mesi del cambio favorevole, ma ora rallenta anch’esso. Al contrario, gli Stati Uniti si confermano locomotiva del comparto (+4,5% stimato per il 2025), mentre l’Europa tiene grazie al turismo, in particolare nelle città d’arte e località del Sud. Il Medio Oriente, con il suo dinamismo in real estate e hospitality, cresce del +5% nonostante le tensioni geopolitiche.

Retail fisico batte digitale

Controcorrente rispetto alle tendenze post-pandemiche, il retail fisico torna protagonista (+5%), spinto da esperienze immersive, boutique di nuova generazione e servizi su misura. L’e-commerce si normalizza (+3%), mentre il wholesale resta in crisi (0% di crescita prevista). Sorprendente il boom degli outlet di lusso, oggi porta d’accesso privilegiata per un consumatore in cerca di valore più che di status.

Prospettive 2025: moderata ripresa

Secondo il Consensus Altagamma, il 2025 dovrebbe segnare una ripresa moderata con una crescita media dei ricavi e dell’EBITDA del +3%. Decisivi saranno il ritorno dei viaggi, l’eventuale rilancio della domanda cinese e la capacità dei brand di riallinearsi con i nuovi driver del consumo: sostenibilità, autenticità e coinvolgimento creativo.

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