Malintesi al tempo di WhatsApp - A.I.D.O.

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La velocità con cui oggi nelle chat ci scambiamo informazioni, condividiamo idee ed emozioni non sempre va d’accordo con la capacità di comprenderci meglio. Ecco i consigli per evitare spiacevoli conflitti

di Vita e Salute

Diciamolo chiaro: il nostro mondo sta cambiando a una velocità incredibile. La tecnologia procede a un ritmo che non avremmo mai potuto immaginare. Tutto si misura in velocità. Computer, smartphone, connessione a Internet devono essere sempre più potenti e veloci per essere venduti. Ma tutta questa frenesia è un bene per il nostro benessere psicologico?

L’esempio di WhatsApp

Per esempio, su WhatsApp purtroppo gli ingredienti per discutere, essere fraintesi e litigare ci sono tutti. Infatti le discussioni e le litigate su WhatsApp sono all’ordine del giorno e questo avviene spesso perché ci troviamo a interpretare informazioni parziali, pensieri “non detti”, messaggi confusionari, ecc. Al riguardo l’associazione degli avvocati matrimonialisti ha sostenuto che il 40% delle separazioni avviene a causa di Facebook e WhatsApp. E questo soprattutto perché si creano gelosie, invidie, rancori, dubbi sulla fedeltà del partner.
Eppure, non è l’applicazione a essere sbagliata o pericolosa, ma l’uso che ne facciamo.

Se diventa ossessiva e ansiosa

Dal momento che, per esempio su WhatsApp è possibile sapere quando l’altro o l’altra ha effettuato l’ultimo accesso, se ha letto o meno il nostro messaggio le paranoie sono dietro l’angolo (tranne se non si sono attivate restrizioni su queste modalità e allora il problema aumenta ancora di più): “Perché non mi ha risposto?”. L’attesa si carica di ansia. Le conclusioni a cui si giunge sono quasi sempre definitive: “Non mi avrà risposto perché non gli interesserò più!”. Se poi questi sentimenti si trasformano in controllo verso l’altro/a, le conseguenze possono essere ancora più dolorose: “Se non sta comunicando con me, con chi sta chattando allora?”. Esasperazione che può portare alla violenza, in alcuni casi.
Comunicare significa però relazionarsi realmente con il nostro prossimo. Vuol dire incontrarlo, fare esperienza con lui. Dedicargli del tempo. Significa capire quando è il momento di parlare e quando invece è il momento di tacere. Significa prima capire e poi farsi capire; gestire le proprie emozioni, soprattutto capire che stiamo interagendo con un essere umano con i suoi mille problemi, preoccupazioni, paure, convinzioni e valori. Significa quindi rispettarlo.

Bisogno di assimilare

Nella comunicazione la velocità è lentezza e la lentezza è velocità: questa è la chiave se vogliamo comunicare meglio e con più efficacia. In altre parole, nelle relazioni umane la velocità è lentezza perché la comunicazione ha bisogno di tempo per essere assimilata, capita e compresa. Molti fraintendimenti si verificano proprio perché pensiamo che gli altri debbano capire automaticamente ciò che vogliamo esprimere, dal momento che “se è chiaro per me allora deve essere chiaro automaticamente anche per l’altro”. Per comunicare con efficacia non bisogna tralasciare nulla e, soprattutto, non dare mai nulla per scontato. Anche una relazione interpersonale ha bisogno di lentezza.
Forse abbiamo dimenticato che cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, abbracciarsi, sorridersi, baciarsi, avere una vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro. Paradossalmente più siamo connessi e meno siamo connessi. Più usiamo e abusiamo del nostro smartphone e meno avremo il tempo di conoscerci e di conoscere il nostro prossimo. Ecco perché la lentezza è velocità. Impariamo perciò a parlare più lentamente, le persone ci capiranno meglio. La lentezza è sinonimo di grazia, armonia, bellezza ed eleganza. È celebrazione della vita.

Regole d’oro
  • Imparate a scandire le parole e a parlare più lentamente, dimostrerete più sicurezza.
  • Prendetevi del tempo per comunicare e ascoltare le persone. Non abbiate sempre fretta.
  • Ricordate che nella comunicazione la velocità è lentezza, mentre la lentezza è velocità.
  • Per evitare fraintendimenti chiedete sempre un riscontro di quello che avete detto.
  • Non date per scontato che l’altro abbia capito il vostro messaggio, potrebbe non essere così.
  • Se si tratta di una comunicazione complessa è molto utile ricapitolare quello che vi siete detti con l’altro interlocutore.
  • Nel dubbio chiedete. Le domande sono infatti il fondamento di una buona comunicazione.
  • Non sono le tecnologie a essere sbagliate, ma l’uso che se ne fa.
  • Sia che comunichiate su social media o su WhatsApp, ricordate che state sempre parlando con qualcuno e non a qualcuno.
  • Tenete a mente che la comunicazione faccia a faccia non potrà mai essere sostituita dalle nuove tecnologie.
Chat di gruppo: come gestirle efficacemente

Attraverso WhatsApp (WA) si possono anche creare gruppi con cui comunicare, interagire e restare informati. Purtroppo, capita spesso che queste chat diventino chiacchiere inutili fonte di discussioni o veri e propri litigi, generando centinaia di notifiche e quindi stress da iperconnessione. Per cercare di limitare i danni di questo uso sconsiderato della comunicazione online possono essere seguite alcune semplici regole.

  • Presentatevi e mettete un’immagine del profilo. Può sembrare una cosa scontata, ma inserire una propria foto è molto utile per essere riconoscibili anche da chi non è presente nella personale rubrica dei contatti.
  • Usate il gruppo di WhatsApp solo per messaggi e comunicazioni di carattere informativo. Troppi messaggi confondono le idee e si rischia di perdere quelli davvero utili e importanti.
  • Ogni commento è una notifica per tutti. La domanda da porsi è: “È utile quello che sto scrivendo?”. È perciò inutile dire “grazie”, “no grazie a te!”, “presente”, “sono presente anche io”, ecc.
  • Se non è richiesta esplicitamente una conferma, non scrivete nulla.
  • Evitate di inviare messaggi visivi o audio. Molte volte si 
inviano messaggi inutili, ridondanti e poco pertinenti 
al gruppo di riferimento.
  • Il gruppo non è una chat privata. Se c’è l’esigenza di 
comunicare con qualcuno in particolare è auspicabile farlo in privato in una chat a parte, senza per questo obbligare altre persone a leggere contenuti che dovrebbero rimanere privati.
  • Evitate di litigare. Qualora doveste essere immischiati in spiacevoli discussioni evitate di farlo nel gruppo e affrontate la cosa privatamente. E se i litigi non dovessero riguardare direttamente la vostra persona, invitate le persone coinvolte a farlo privatamente e a moderare i toni.
  • Tenete a mente che la comunicazione su WhatsApp è “povera” e spesso soggetta a facili fraintendimenti. È sempre preferibile parlarsi di persona o telefonarsi.
  • Anche se è possibile comunicare con chiunque a qualsiasi ora del giorno e della notte, non per questo lo si deve fare. È buona educazione ricordarsi di rispettare gli orari. Significa che se una comunicazione non è strettamente necessaria è preferibile attendere un orario consono in modo tale da non disturbare il destinatario e sembrare scortesi.
  • Le notifiche che arrivano su WhatsApp emettono un rumore. Per evitare di disturbare il prossimo è consigliabile silenziare il proprio telefonino.
Coordonnées
alessandra@romboliassociati.com