Ricordi di Sinéad O’Connor è un memoir affascinante e indimenticabile come la sua voce
A un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 26 luglio 2023, arriva in libreria il memoir di Sinéad O’Connor, Ricordi, descritto da Michael Stipe dei R.E.M. come
"Coraggioso, affascinante e indimenticabile come la sua voce".
Ricordi è un viaggio liberatorio, divertente e anche oscuro in cui la cantautrice irlandese, nata a Dublino nel 1966, ci prende per mano per raccontarci la sua vita, l’infanzia in una famiglia allo sfascio, l’amore per la musica rock, le dipendenze a cui ha ceduto, le sue lotte civili, i lutti, la malattia, i dolori più intimi e la sua continua ricerca spirituale. Nel 2017 aveva cambiato il suo nome all'anagrafe in Magda Davitt, dopo la sua conversione all'Islam l'anno successivo l'aveva trasformato in Shuhada' Sadaqat.
Il suo libro è un viaggio autobiografico che diventa ispirazione a vivere una vita impavida, struggente e indimenticabile. Proprio come sono state la sua voce, le sue canzoni e la sua carriera: tra le cantautrici più influenti degli ultimi trent'anni, Sinéad O’Connor ha venduto oltre 7 milioni di copie in tutto il mondo con I Do Not Want What I Haven’t Got, e il suo brano Nothing Compares 2 U è stato nominato miglior singolo dell’anno dalla rivista Billboard.
I Ricordi di Sinéad O’Connor
Ricordi è il contenitore della voce intima, potente e feroce di Sinéad O’Connor: una voce che ha segnato la nostra epoca, dal primo momento in cui ha iniziato a farsi sentire. Quando Sinéad iniziava a cantare infatti, era impossibile ignorarla: una ragazzina di vent’anni con i capelli rasati che saliva sul palco e incantava chiunque la ascoltasse.
Nel 1990 la sua registrazione di Nothing Compares 2 U di Prince l’aveva resa un’icona mondiale. Eppure, Sinéad, finché è stata in vita, non si è mai avvalsa della sua popolarità per offrire al pubblico una visione della società conciliante ed edulcorata. Anzi, sconvolgere il mondo con la sua voce era diventata la sua missione, senza nasconderne le brutture, le ingiustizie e le ipocrisie. Per questo ha subito anche un lungo ostracismo mediatico, principalmente dopo aver indignato milioni di telespettatori strappando in diretta tv una foto di papa Giovanni Paolo II per denunciare gli abusi sui minori occultati dalla Chiesa Cattolica in anni in cui nessuno osava parlarne.
Ma la sua indole indomita non poteva scendere a patti con i meccanismi spietati dello show business. Il suo istinto la spingeva naturalmente a prestare la sua voce meravigliosa per difendere i più fragili, lasciava che venisse utilizzata per diffondere battaglie scomode ma necessarie.