Nota stampa della seduta n. 53 | Consiglio regionale della Sardegna

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XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 53 Pomeridiana 

giovedì 6 marzo 2025

Approvato il Dl. 40 (Giunta)

In apertura di seduta pomeridiana il presidente Comandini ha aperto la discussione sull’articolo 8 e relativi emendamenti.  

Per l’on. Aroni (Udc) prima a intervenire “il dl 40 non si caratterizza certo per innovazione”. Per l’on. Cristina Usai (FdI) “il testo va riportato in commissione” mentre sempre da FdI il consigliere Fausto Piga ha detto: “Gli emendamenti della Giunta all’articolo 8 servono per far entrare dalla finestra quel che non è entrato dalla porta”.

Per Forza Italia l’on. Piero Maieli “oltre agli eletti ci sono i nominati come lo scienziato Bartolazzi. Ci dite qual è la ratio di questa legge?  Chi è che ne assume la paternità? Voi non parlate, la scienza tace e la presidente pure”. Per Talanas (FI) “tutti ci stanno dicendo che questa legge non servirà a migliorare la sanità. Dite a cosa serve questa legge se lo sapete”. Per la consigliera Francesca Masala (FdI) “questa legge non migliorerà la qualità della vita dei pazienti sardi, soprattutto di quelli non autosufficienti. E non sarà applicabile”.

Dal banco dei Riformatori l’on. Ticca ha detto: “Non sappiamo da dove partire sull’articolo 8, perché 9 emendamenti della Giunta stravolgono la natura di questo articolo saltando ogni tipo di dibattito in commissione destituendola di valore”. Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha detto:“Siamo entrati in aula convinti di una cosa e invece capiamo che questa riforma sanitaria oltre a essere pessima è rappresentata da un assessore che ha un curriculum internazionale ma si dovrà assumere la responsabilità dei risultati di questo provvedimento che mira solo a sostituire i direttori generali regolarmente al lavoro. Vedrete le ripercussioni alla Corte dei conti. Bartolazzi, lei è stato lasciato solo a combattere una riforma che non è nemmeno la sua. Faccia qualcosa”. (C.C.)

Alessandro Sorgia (Misto) ha sottolineato che “l’assessore ormai è rimasto solo” e che in Consiglio si sta assistendo a “una triste pagina della nostra democrazia” con nessun intervento da parte della maggioranza. Il consigliere ha ribadito che il Dl in esame non risolverà i problemi della sanità e che serve soltanto a sostituire i direttori generali in carica. Per Sorgia si tratta di “un regolamento di conti politico”,  “un vero pasticcio”, “un poltronificio”,  che non contribuirà a migliorare la sanità sarda.

Antonello Peru ( capogruppo Sardegna al Centro 20Venti) ha evidenziato che l’articolo 8 è in netta contraddizione con l’articolo 2. Avete centralizzato i dipartimenti e non li avete avvicinati al territorio. Peru ha chiesto: “Perché state scegliendo di lasciare ai sardi una Sardegna peggiore e una sanità peggiore?”  E ha aggiunto che non rispondere alle loro proposte offende i cittadini sardi. Anche il consigliere di minoranza ha affermato che lo scopo di questo disegno di legge non è di migliorare la sanità e che a farne le spese saranno i sardi.

Paolo Truzzu (capogruppo di FdI) ha definito l’articolo 8 “buffo”, evidenziando che la Giunta vuole individuare le caratteristiche dei direttori sociosanitari prima che siano definite dall’accordo della Conferenza Stato-Regioni. “Avete presentato altri otto emendamenti che mirano a istituire il Centro regionale per la prevenzione e promozione della salute, il dipartimento regionale della salute mentale e delle dipendenze, il centro regionale per la salute mentale e dipendenze, il dipartimento regionale di prevenzione e altri”, che, ha spiegato Truzzu, porteranno a nomine e a un costo per i quattro dipartimenti di circa 600mila euro complessivi. Il consigliere ha anche evidenziato che quattro degli otto emendamenti sono di spesa, nonostante la Regione sia in esercizio provvisorio. “Dai documenti in nostro possesso la copertura non c’è”, ha concluso Truzzu.

Corrado Meloni (FdI) si è detto d’accordo con il suo capogruppo e ha paragonato l’assessore Bartolazzi al soldato leggendario di Pompei, rimasto fedele alla sua consegna nonostante l’eruzione del vulcano. Meloni ha esortato l’assessore a fermarsi e ad ascoltare tutti i portatori di interesse.

Il presidente Comandini ha chiuso la discussione generale sull’articolo 8.

L’aula ha approvato gli emendamenti della Giunta 291 e 292 e respinto tutti gli emendamenti agli emendamenti 291 e 292.

L’emendamento 291 è un sostitutivo totale dell’articolo 8. “L’articolo del DL 40/A è sostituito dal seguente: “Art. 8 – Integrazione socio-sanitaria. Modifiche all’articolo 34 della legge regionale n. 24 del 2020. 1. Il comma 2 dell’articolo 34 della legge regionale n. 24 del 2020 è sostituito dai seguenti: 2. Il direttore dei servizi socio-sanitari è nominato dal direttore generale della ASL attingendo obbligatoriamente all’elenco regionale di idonei appositamente costituito, ed aggiornato, previo avviso pubblico e selezione effettuata dalla commissione di cui al comma 1 dell’articolo 13 in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 171 del 2016, in ossequio al principio di semplificazione dell’azione amministrativa, con apposita deliberazione della Giunta regionale, sulla base della normativa vigente in materia. 2 bis. In attesa dell’adozione dell’Accordo di definizione degli specifici criteri di valutazione dei titoli formativi e professionali scientifici e di carriera, da approvare in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, l’elenco regionale degli idonei alla nomina di direttore dei servizi socio sanitari è costituito ed aggiornato previo avviso pubblico e selezione effettuata dalla Commissione di cui all’articolo 13, comma I in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 171 del 2016, in ossequio ai principi di efficienza, efficacia e semplificazione dell’attività amministrativa, con apposita deliberazione della Giunta regionale e alla selezione sono ammessi i candidati che hanno esperienza almeno quinquennale, svolta nei dieci anni precedenti, di qualificata attività di dirigenza nei servizi socio-sanitari”.

L’emendamento 292, aggiuntivo, inserisce dopo l’articolo 8, l’articolo 8 bis “”Art. 8 bis – Servizi sanitari e socio-sanitari del territorio. Modifiche all’articolo 37 della legge regionale n. 24 del 2020. 1. All’articolo 37, comma 2, della legge regionale n. 24 del 2020, le lettere dalla a) alla c) sono sostituite dalle seguenti: “a) il dipartimento di prevenzione articolato ai sensi dell’articolo 7-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502, e successive modifiche ed integrazioni, funzionalmente integrato nel dipartimento regionale di prevenzione (DRP); b) il dipartimento della salute mentale e delle dipendenze” articolato ai sensi dell’articolo 3-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, funzionalmente integrato nel dipartimento regionale della salute mentale e delle dipendenze (DRSMD); c) il “dipartimento della riabilitazione” articolato ai sensi dell’articolo 3-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, funzionalmente integrato nel dipartimento regionale della riabilitazione e dello sviluppo dell’autonomia (DRRSA) e sviluppato in forma interaziendale, anche per macroaree territoriali”. (Eln)

L’Aula ha respinto tutti gli emendamenti all’emendamento 293 della Giunta, che prevede “disposizioni urgenti in materia organizzativa delle strutture del sistema sanitario”

Il presidente Comandini ha dato poi la parola al capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, che ha detto: “Chiediamo la relazione dell’assessorato alla Programmazione perché questa legge non si può approvare senza il parere”. L’assessore alla Programmazione, Giuseppe Meloni, ha replicato: “Gli oneri sono indicati a valere sul bilancio delle aziende sanitarie e non anche su quello della Regione. Si tratta di costi non Lea e dunque non hanno bisogno della copertura del mio assessorato”.

Per il consigliere Piga “è impensabile entrare in casa d’altri e fare quel che si vuole”. Per Tunis (Sardegna 20/20) “qui non c’è l’avanzo e nemmeno la certificazione”. Truzzu ha poi chiesto la sospensione dei lavori, “anche perché siamo in esercizio provvisorio” e la richiesta è stata sposata anche dalla consigliera Aroni. Ticca (Riformatori) alla maggioranza e alla Giunta: “Dite che non stiamo aggiungendo nuovi oneri al bilancio ma è vero che li stiamo inserendo sui bilanci delle aziende sanitarie, di cui stiamo ripianando il debito. E’ davvero il gioco delle tre carte”.

Sulla richiesta di riportare gli emendamenti della Giunta in commissione l’Aula ha votato no e poi il Consiglio è stato sospeso per una riunione di minoranza. 

Alla ripresa, il presidente Comandini, ha posto in votazione l’emendamento della Giunta n. 293 e il capogruppo di FdI, Truzzu, ha preannunciato la non partecipazione dei consiglieri della minoranza al voto. Il consigliere Piga (FdI9 ha reiterato la richiesta di chiarimenti sulla collaborazione dei revisori dei conti nella stesura delle proposte emendative della Giunta che imputano ai bilanci delle Asl le spese per la costituzioni di diversi centri, non considerandoli come spese che debbano trovare copertura nel bilancio regionale.

L’assemblea ha quindi approvato il 293 che introduce l’articolo 8 bis che istituisce il centro regionale per la prevenzione e promozione della salute (CRPPS) con oneri pari a 150mila euro, a cui si fa fronte con risorse derivanti da riduzione di spesa su voci di costo non incidenti sui Lea.

Non approvati gli emendamenti 482 = 642, 483=641e 484 =644.

Annunciata la votazione dell’emendamento 294 (Giunta) i consiglieri Truzzu (FdI), Piga (FdI), Maieli (Fi) hanno espresso perplessità sulle modalità con cui si fa fronte alle spese e hanno dichiarato voto contrario. Il 294 (33 sì e 22 no) è stato approvato e prevede, all’articolo 8 bis, la modifica dell’articolo 37 della legge 24/2020 l’istituzione del dipartimento di prevenzione composto dai dipartimenti di prevenzione delle aziende socio sanitarie e diretto dal direttore del CRPPS.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento 295 (Giunta): il 485=649, 486=648, 487=650, 488=646, 489=622, 490=664, 491=665, 492=667, 493=657, 494=647, 595=656, 496=645.

I consiglieri della minoranza hanno preannunciato la non partecipazione alla votazione “per ragioni politiche” e l’Aula, con 32 favorevoli e 1 contrario, ha approvato l’emendamento della Giunta n. 295 che istituisce il centro per la salute mentale e le dipendenze (CRSMD) con oneri pari a 150mila euro, a cui si fa fronte con risorse derivanti da riduzione di spesa su voci di costo non incidenti sui Lea.

Sollecitato dalle pressanti richieste dei consiglieri della minoranza, l’assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni (Pd), ha ribadito la legittimità della modalità con la quale si fa fronte alle spese per l’istituzione dei centri regionali («la spesa con necessità di copertura finanziaria e il tipo di spesa non è a carico del bilancio della Regione, quindi non è prevista la relazione tecnico finanziaria e per questo non ho sollecitato parere dei revisori»).

Posti in votazione non sono stati approvati gli emendamenti 497=668, 487=468, 498=466, 499=623.

Approvato quindi l’emendamento 296 (Giunta) che istituisce il dipartimento regionale della salute mentale e delle dipendenze (DRSMD) composto dai dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze delle Asl e diretto dal direttore del CRSMD.

Non approvato l’emendamento n. 500 è stato approvato l’emendamento della Giunta n. 297 che stabilisce l’attivazione della funzione di medicina nucleare nel presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento 298 (Giunta): 501=627, 502=629, 503=621, 504=624, 505=663, 506=658, 659, 660, 661, 662, 669, 671, 507=628, 508=626, 509=625.

Sul 298, il capogruppo FdI, Truzzu, ha dichiarato voto contrario, richiedendo la votazione elettronica e preannunciando il non voto per ragioni politiche dei consiglieri della minoranza. Non voto con toni critici ribadito negli interventi dei consiglieri Piga (FdI), Mula (Fdi), Rubiu (FdI), Talans (Fi).

L’’Aula con 32 favorevoli e 2 contrari ha approvato l’emendamento 298 (Giunta) che istituisce il centro regionale per la riabilitazione e lo sviluppo dell’autonomia (CRRSA) con oneri pari a 150mila euro, a cui si fa fronte con risorse derivanti da riduzione di spesa su voci di costo non incidenti sui Lea.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento 299 (Giunta): 510=570, 511=672 (sì 20 contrari 33), 512=674. Approvato l’emendamento della Giunta 299 che istituisce il dipartimento regionale della riabilitazione e sviluppo dell’autonomia.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento n. 300 (Giunta):  513=673, 514=675, 515=676, 516=677, 517=678, 679, 681, 684, 683, 682, 680.

Approvato l’emendamento della Giunta n. 300 che “nell’atto aziendale dell’Arnas Brotzu sia prevista l’apposita articolazione dell’ospedale dei bambini”.

La novità introdotta dalla norma è stata salutata con particolare soddisfazione dal consigliere Cozzolino (Oc) che ha polemicamente ricordato la chiusura del polo pediatrico cagliaritano all’epoca della Giunta Cappellacci. Hanno replicato con toni polemici alle dichiarazioni rese dal consigliere della maggioranza i consiglieri Truzzu (FdI), Piga (FdI), Chessa (Fi), Peru (S 20Venti) e Tunis (S 20Venti).

Non approvati gli emendamenti 367 e 368, il presidente ha ricordato la soppressione, in commissione, dell’articolo 9 ed ha annunciato l’esame dell’articolo 10. (A.M)

Aperta discussione 10 del DL 40. Dopo il parere della Commissione e della Giunta sugli emendamenti, il presidente Comandini ha dato la parola alla consigliera Alice Aroni (Misto), che ha evidenziato come l’articolo 10 sia il cuore di questo disegno di legge: commissariare le Asl e rimuovere i direttori generali. La consigliera ha sottolineato che la Regione dovrà pagare un risarcimento che arriverà a 5 milioni di euro e ha detto di aver saputo che alcuni assessori stanno sollevando i massimali per colpa grave delle assicurazioni che hanno sottoscritto. “Signori colleghi, come potete anche pensare di votare una norma che è in palese contrasto con la Costituzione della Repubblica italiana?” “Oppure lo fate perché neppure questo principio costituzionale si applica alla Presidente Todde?” Aroni ha spiegato quali siano le ipotesi di commissariamento delle aziende sanitarie previste dal Decreto legislativo 502 del 92: assenza dall’ufficio e impedimento a svolgere le proprie funzioni per un periodo superiore a 180 giorni, superamento dei settantesimo anno di età, presenza di gravi motivi, situazione di grave disavanzo nella gestione o violazione di legge. Ma secondo la consigliera l’articolo 10 ne aggiunge una nuova: “la nomina dei commissari per antipatia dei direttori generali”, che non si applica, ha detto, al direttore di Ares. Fortemente critica sul fatto che “i commissari devono fare il Piano sociosanitario al posto di questo Consiglio” e ha aggiunto  che “il piano deve essere frutto di decisioni etiche, non può essere lasciato in mano a burocrati, per quanto eccellenti siano”.
La presidenza è stata assunta dal vice presidente Giuseppe Frau, che ha dato la parola al consigliere Alessandro Sorgia, (Misto), che ha sottolineato come il testo tratti esclusivamente dei commissariamenti “che per l’assessore e per la presidente – ha detto –  sono  una ossessione”. Secondo Sorgia la presidente Todde ha un rapporto complicato con la Costituzione e utilizza un peso diverso se si tratta della sua situazione o se si tratta delle poltrone delle Asl, pur sapendo che lo spoils system in sanità è anticostituzionale. Secondo Sorgia l’unica azienda che in base a questa norma dovrebbe essere commissariata è Ares e invece vengono assegnate nuove competenze. Con l’articolo 10, secondo il consigliere si sta commissariando anche il Consiglio regionale e ha esortato l’assessore a riportare il testo in commissione. Questo articolato, ha spiegato, porterà a contenziosi e sarà dannoso per il servizio sanitario regionale.  

Per Umberto Ticca (capogruppo dei Riformatori) con l’articolo 10 finalmente si arriva al cuore di questa legge ossia sostituire i direttori generali, ma non attraverso le procedure corrette. Si vuole applicare, ha spiegato, lo spoils system che non può essere fatto in sanità. E ha esortato l’assessore a porre attenzione a quello che firmerà all’indomani da questa legge perché ne dovrà rendere conto.

Per Antonello Peru (capogruppo Sardegna al centro 20Venti) l’articolo 10 e la sostituzione dei direttori generali delle aziende sanitarie è l’unico obiettivo politico di questa norma, “il capolavoro dell’assurdo e il cuore nero di questo scempio”. Per Peru “l’unica regola è accaparrarsi le poltrone il più velocemente possibile”. Il Dl 40 secondo il consigliere non migliora in alcun modo la sanità dell’Isola, nato nei corridoi della politica,  non risponde alle esigenze dei cittadini. “I sardi meritano l’applicazione della riforma già esistente”, ha detto.

Anche per Stefano Schirru (Misto) questo articolo rappresenta la vera motivazione della presidente Todde: il commissariamento. E ha evidenziato come sicuramente l’assessore non abbia interesse a commissariare le Asl. Schirru ha anche sottolineato che nella norma c’è scritto che i commissari possono non far parte dell’elenco nazionale.  “Non mi sembra corretto”, ha detto.

Paolo Truzzu (capogruppo FdI) ha sottolineato che l’articolo 10 è quello che riguarda i commissariamenti. Per il consigliere non c’era bisogno di perdere tanto tempo in commissione e in aula, sarebbe bastata una leggina di un solo articolo che commissariava le aziende sanitarie. Anche per Truzzu non è l’assessore ad avere interesse a sostituire i direttori generali e si è detto sicuro che ai direttori generali rimossi spetterà un risarcimento o la reintegrazione nel proprio incarico.

Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti) in quello che ha definito un “naufragio programmato e doloso delle politiche della sanità targata 5 stelle” c’è la complicità di tutta la maggioranza “che lo ha consentito”. Secondo il consigliere si creerà una situazione di stallo nelle Asl che durerà molte settimane. “Sarà un disastro che durerà a lungo”.  E ha aggiunto che la minoranza e tutti gli operatori hanno cercato di avvisare la maggioranza. “Dov’è la presidente Todde?”, ha chiesto rimarcando l’assenza in aula della presidente.

Per Maria Francesca Masala (FdI) l’articolo 10 è il “cuore di questa cosiddetta riforma”:  rimuovere i direttori generali Asl. “Il nostro sistema sanitario ha problemi seri: mancano medici, infermieri, servizi essenziali nei territori più deboli e voi, invece di affrontare queste criticità con soluzioni concrete vi preoccupate di sostituire i vertici delle aziende sanitarie con persone di vostra fiducia”. Per Masala

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