La furia delle immagini - Marco Circhirillo - CSArt

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S'intitola "La furia delle immagini" la mostra personale di Maro Circhirillo, che sarà inaugurata sabato 26 aprile alle ore 17.00 presso 1.1_ZENONEcontemporanea di Reggio Emilia. Accompagnata da un testo di Rebecca Delmenico, l'esposizione è inserita nel circuito off di Fotografia Europea.

Nell''nstallazione performativa di Marco Circhirillo, progettata per 1.1_ZENONEcontemporanea, saranno decine di migliaia di autoscatti dell’artista ad accompagnarci attraverso l’ossessione per l’immagine e il narcisismo, temi per molti aspetti centrali nell’esperienza di “avere vent’anni oggi” anche invitandoci a riflettere sulle modalità con cui avviene oggi il confronto soggettivo con la ricerca incessante di approvazione e identità. Avere vent’anni oggi significa vivere in un contesto in cui la notorietà è spesso ottenuta senza merito, evidenziando così il contrasto tra la superficialità dei social e la ricerca di autenticità. L’installazione mette dunque in discussione il valore di questa fama effimera e la fragilità dell’identità giovanile, costantemente influenzata da altrettanto effimeri standard esterni.

Il testo critico di Rebecca Delmenico ci accompagna attraverso questa narrazione per immagini labirintica per porci “nella medesima condizione dell’artista, dell’essere assieme soggetto e oggetto di un atto performativo e concettuale che rivela infine la vacuità dell’immagine e dell’essere umano stesso”.

Scrive Rebecca Delmenico: "Una moltiplicazione infinita e indefinita dell’io dell’artista, l’immagine del volto colta in autoscatti realizzati come fototessere riveste tutta la superficie disponibile dando origine a uno tsunami visivo che investe lo spettatore, colto dalla furia di questa moltitudine di autoritratti. Il vuoto domina la stanza, solo le immagini si ripetono ossessivamente dando un senso di disagio, arrivando fin quasi a nauseare e costruendo quello che l’artista definisce “un tempio all’inutilità”, nella convinzione che queste immagini, riflesso dell'identità, coincidano infine col nulla. Il volto dell’artista è ridotto a vuoto simulacro, al punto che al suo posto potrebbe esserci chiunque, mille identità e assieme nessuna. Lo spettatore è chiamato a sentirsi al muro, a porsi nella medesima condizione dell’artista, dell’essere assieme soggetto e oggetto di questo atto performativo e concettuale che rivela infine la vacuità dell’immagine e dell’essere umano stesso, di cui rimangono solo vane reliquie".

L’evento sarà accompagnato da un’installazione sonora di Davide Livornese.

La mostra rimarrà aperta al pubblico domenica 27 aprile e sabato 3 maggio con orario 18.00-20.00 oppure su appuntamento.  Per informazioni: T. +39 335 8034053, simonini@zenonecontemporanea.it, malagoli@zenonecontemporanea.it, www.zenonecontemporanea.it.

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