Lo scorso 10 giugno, venticinque anni prima della data di pubblicazione stampata in prima pagina, il 2050, i lettori in transito nelle principali stazioni ferroviarie del Belgio, hanno avuto l’opportunità di leggere – diremmo con largo anticipo – quello che potrà succedere se i Ministri europei competenti per le questioni climatiche non prenderanno i necessari provvedimenti per la difesa dell’ambiente. A partire dalle ore otto del mattino, alla stazione centrale di Bruxelles, erano in distribuzione copie stampate di Le Jour, una testata datata 10 giugno 2050. Un “falso” giornale per un problema “vero”, almeno nelle opinioni della Climate Coalition, organizzazione del Regno Unito che ha l’obiettivo di spingere ad azioni concrete in difesa delle persone, del clima e della natura, e che ha lanciato questa originale campagna di comunicazione. Sulle pagine del giornale, diffuso in 5.000 copie, c’erano articoli dedicati alle inondazioni nel Limburg, alla chiusura delle scuole per le ondate di calore eccessivo, all’allerta per le epidemie di bovini e ad altri temi legati alla difesa dell’ambiente. È presto per dire cosa succederà fra venticinque anni. L’unica certezza, almeno in data corrente, è che le azioni per la difesa del clima hanno bisogno della carta stampata come strumento di comunicazione.
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