Dopo il danneggiamento della carrozzina di Elisa Costantino, ENAC conferma il proprio impegno per la tutela dei passeggeri con disabilità
“Per una persona con disabilità, la carrozzina o un apparato elettromedicale non sono bagagli: sono parte del corpo, strumenti vitali senza i quali non si può vivere né muoversi”. Così il dott. Mark De Laurentiis, direttore della Direzione Tutela dei Diritti del Passeggero di ENAC, ha commentato la vicenda di Elisa Costantino, raccontata da Osservatorio Malattie Rare, in cui una carrozzina elettrica è stata danneggiata due volte durante viaggi aerei.
“Come Italia, – ha spiegato De Laurentiis – abbiamo chiesto con forza che nel nuovo Regolamento europeo 261 venga inserito un articolo che superi la logica degli ausili come bagagli. La Commissione è stata recettiva: dal 2026, questi strumenti non saranno più equiparati a valigie, ma riconosciuti come ausili alla mobilità, con indennizzi adeguati in caso di danni o smarrimenti”.
Il tema è affrontato da ENAC su più fronti, a partire dal tavolo tecnico permanente per la tutela dei diritti dei passeggeri con disabilità e a ridotta mobilità, avviato nel 2022. “Abbiamo voluto costituire questo tavolo – ha raccontato il direttore – per avere un dialogo costante e proficuo con tutti i soggetti che si occupano di accessibilità e inclusione in ambito aeroportuale. Al tavolo partecipano le principali federazioni e associazioni di rappresentanza del mondo della disabilità, come FISH, FAND, Unione Italiana Ciechi e l’Ente Nazionale Sordi, ANMIC, ANGLAT, FIABA, ASSOFLY e anche IATA - Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, che sta lavorando a un vademecum sugli ausili per le compagnie aeree e gli operatori addetti al carico e scarico degli ausili”.
Proprio la fase di carico e scarico degli ausili è considerata cruciale. “La maggior parte dei danneggiamenti – riconosce Di Laurentiis – avviene in quella fase delicata. Per questo stiamo lavorando anche con l’Unione Europea e con ECAC (Conferenza Europea dell’Aviazione Civile) per migliorare la normativa e superare i limiti previsti dalla Convenzione di Montreal (ndr: trattato internazionale che regola la responsabilità delle compagnie aeree in caso di danni ai bagagli), che spesso non coprono neanche il 10% del valore degli ausili personalizzati”.
Tra le iniziative già realizzate da ENAC, De Laurentiis cita il progetto “One Click Away”. “Abbiamo analizzato i siti delle compagnie aeree e ci siamo accorti che per trovare le informazioni dedicate ai passeggeri con disabilità servivano fino a sette passaggi. Abbiamo semplificato tutto: oggi, con un solo clic dalla home page dei siti delle compagnie aeree, cliccando sul logo della sedia a ruote, si accede a una pagina standardizzata, accessibile anche ai ciechi e agli ipovedenti, con tutte le indicazioni utili per richiedere assistenza, viaggiare con cani guida, concentratori di ossigeno, ausili motori”.
Il progetto è stato accolto con entusiasmo non solo dalle compagnie di bandiera ma anche da quelle low cost. “Oltre alle compagnie aeree italiane, la prima non italiana ad aderire è stata Ryanair. “In generale – precisa il dirigente – non possiamo imporre l’adozione di questo genere di misure, ma in questo caso tutte hanno sposato il progetto. E oggi sono le compagnie a cercarci per aderire, perché questi progetti hanno risonanza anche presso la Commissione Europea e l’ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile)”.
ENAC sta inoltre lavorando a un modulo online standardizzato, accessibile e unificato per tutte le compagnie, che consenta ai passeggeri di trasmettere in anticipo le informazioni tecniche sugli ausili. “Nel caso di Elisa Costantino, – commenta De Laurentiis – la batteria era al gel, quindi non avrebbe dovuto creare problemi. Bastava una comunicazione chiara con la scheda tecnica. È su questi snodi che vogliamo intervenire”.
Per questo, anche il tema delle batterie al litio è sotto osservazione. “La normativa ICAO le considera merci pericolose, perché, se danneggiate o alterate, possono innescare incendi anche in assenza di ossigeno. È un tema molto delicato, ma lo stiamo affrontando all’interno del tavolo tecnico con tutti gli esperti del settore”.
“L’impegno e l’attenzione che ci sta mettendo ENAC – conclude il rappresentante dell’Ente – sono riconosciuti a livello europeo e internazionale. Vogliamo lavorare su scala globale e i risultati sono mediamente buoni, ma è giusto che si parli anche dei casi negativi, seppure isolati, come quello di Elisa, perché ogni episodio è un’occasione per migliorare”.
ENAC conferma la propria apertura al confronto diretto con associazioni, passeggeri e operatori, per raccogliere istanze concrete e tradurle in soluzioni pratiche, capaci di migliorare l’esperienza di viaggio e garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità.