Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ufficializzato gli aumenti delle pensioni per il 2026 con il Decreto del 19 novembre 2025 sulla perequazione automatica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Come ogni anno, il provvedimento adegua gli assegni al costo della vita calcolato sulla base degli indici ISTAT dei prezzi al consumo.
Il decreto stabilisce che la variazione percentuale per il calcolo della perequazione relativa al 2024 è pari a +0,8%, con effetto dal 1° gennaio 2025. La percentuale è calcolata sulla base della variazione registrata tra il 2023 e il 2024 dell’indice ISTAT destinato alle famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi.
Per l’anno successivo, l’aumento della perequazione viene fissato in via provvisoria al +1,4%, a decorrere dal 1° gennaio 2026. Il valore potrà essere oggetto di conguaglio nel 2027, una volta consolidati i dati ISTAT dei mesi finali del 2025, attualmente stimati con variazioni mensili comprese tra –0,2% e +0,1%.
Il decreto ricorda inoltre che, per le pensioni che comprendono l’indennità integrativa speciale, la perequazione dovrà essere calcolata separatamente sulla pensione e sull’indennità stessa, come previsto dalla normativa vigente sin dal 1959.
Il meccanismo di perequazione, introdotto per garantire il potere d’acquisto dei pensionati, si basa su percentuali che spesso risultano inferiori all’inflazione percepita. Pur rappresentando un adeguamento positivo dopo anni di incrementi modesti, l’aumento è giudicato da molti come insufficiente a compensare i rialzi generalizzati dei prezzi che hanno interessato beni e servizi negli ultimi mesi.
Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, le nuove percentuali di rivalutazione diventano operative. Gli assegni aggiornati arriveranno già dai primi pagamenti del 2026, salvo successivi conguagli.
Redazione redigo.info