Di fronte ai dati allarmanti diffusi dall’Istat, le Associazioni dei Consumatori scendono in campo unite presentando il “Manifesto per il contrasto al caro spesa”. Un documento rivolto all’Esecutivo affinché la prossima Legge di Bilancio non si limiti a misure tampone, ma offra tutele strutturali al potere d’acquisto delle famiglie.

I numeri certificano un’emergenza non più rinviabile: tra ottobre 2021 e ottobre 2025, i prezzi dei beni alimentari sono cresciuti del 24,9%, superando di quasi 8 punti l’inflazione generale (+17,3%). Oggi il 23,5% degli italiani vive in una condizione di povertà lavorativa, costretto a rinunciare a beni essenziali come carne e pesce o a ripiegare sui discount (+12,1% la spesa nel canale low cost).

“Di fronte a un impoverimento che colpisce duramente i redditi fissi e il ceto medio, non possiamo restare in silenzio” dichiarano le Associazioni. “Chiediamo una Legge di Bilancio coraggiosa. Se non verranno prese misure immediate per ridurre i costi di beni di prima necessità, energia e servizi essenziali, non escludiamo ulteriori iniziative”.

Nel Manifesto presentato al Governo sono sintetizzate le priorità indifferibili per il Paese. In primo luogo, si chiede uno stop immediato alla speculazione: bisogna rafforzare i poteri della Commissione di allerta rapida sui prezzi per colpire le pratiche scorrette lungo le filiere, estendendo il monitoraggio oltre i soli beni alimentari. Parallelamente, è necessario introdurre norme severe contro la “Shrinkflation”, la pratica ingannevole di ridurre la quantità di prodotto mantenendo il prezzo invariato, un’inflazione occulta che danneggia la fiducia nel mercato.

Sul fronte economico e fiscale, le Associazioni sollecitano una rimodulazione dell’IVA sui beni di largo consumo, che garantirebbe un risparmio stimato di circa 500 euro l’anno a famiglia, oltre allo scorporo delle accise dall’IVA sui carburanti e allo spostamento degli oneri di sistema elettrici sulla fiscalità generale. È inoltre fondamentale predisporre fondi di sostegno specifici per aiutare i nuclei più vulnerabili ad affrontare le spese energetiche e alimentari, accompagnati da interventi strutturali per il rinnovo dei contratti e l’adeguamento delle pensioni, unici strumenti per ridare dignità e potere d’acquisto ai cittadini.

Qualora la Legge di Bilancio non contenesse misure adeguate, non si esclude di ricorrere ad ulteriori iniziative, compreso lo “Sciopero del Carrello”: un segnale forte per chiedere rispetto per i consumatori e garantire la sostenibilità dell’economia reale.

I FIRMATARI: Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, CTCU, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Udicon, Unc