UNICEF Ragusa: l’impegno dei Volontari Iblei nella Campagna di Raccolta Fondi Natale e Pigotta 2025. • MediaLive

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Anche per quest’anno la destinazione dei fondi delle Campagne Natale e Pigotta andrà a sostegno dei programmi UNICEF per la lotta alla malnutrizione infantile in varie parti del mondo e a supporto delle emergenze in atto.

«Siamo riusciti a coinvolgere tante realtà virtuose per il Natale solidale Unicef – comunica la Presidente Provinciale Elisa Mandarà – scuole, privati, sostenitori, amiche e amici, coi quali si è creata, nel tempo, una rete preziosa, ideale e operativa, a favore dell’infanzia fragile, che assieme a noi volontari iblei promuoveranno questa raccolta fondi di vitale importanza, finalizzata al sostegno dell’azione dell’UNICEF in oltre 130 paesi. Unitamente alla Segretaria Provinciale Rossella Dicaro desidero esprimere la gratitudine grande per il proficuo lavoro avviato tutti insieme, uniti per i bambini. La lotta alla malnutrizione infantile in tutte le sue forme – continua Elisa Mandarà –rientra tra gli obiettivi prioritari dell’azione globale dell’Unicef. Le tre aree di intervento su cui si concentra tale azione sono la prevenzione della Malnutrizione Cronica e di ogni forma di malnutrizione; la salute e la nutrizione nell’adolescenza; le cure e le terapie per i bambini affetti da Malnutrizione Acuta Grave».

Sui banchetti azzurri, in tutta la provincia, sarà possibile trovare una bellissima gamma di articoli e le meravigliose Pigotte realizzate dalle talentuose Volontarie iblee, articoli che ogni donatore potrà acquisire a fronte di una donazione.

Ricordiamo come l’Unicef operi a livello globale con le istituzioni locali, la comunità scientifica, le agenzie per lo sviluppo, le comunità e le famiglie, sostenendo interventi nutrizionali in oltre 130 paesi e 7 regioni operative. L’Unicef è infatti leader mondiale per competenze in materia di nutrizione materna ed infantile e coordina l’attività di esperti in nutrizione nelle aree con più alti tassi di malnutrizione, fornendo servizi di prevenzione e terapia delle varie forme di malnutrizione. Inoltre, interviene con i suoi programmi anche nei Paesi sviluppati, incentivando politiche in coordinamento con le istituzioni e le altre organizzazioni, affinché vengano adottate pratiche nutrizionali che favoriscano una crescita sana dei bambini e degli adolescenti.

Secondo l’ultimo “Rapporto Globale sulle crisi alimentari” (GRFC), nel 2024 l’insicurezza alimentare acuta e la malnutrizione infantile, sono aumentate per il sesto anno consecutivo e a livelli record, spingendo milioni di persone sull’orlo del baratro in alcune delle zone più povere del mondo. Il Rapporto mostra che i conflitti, gli shock economici, i fenomeni climatici estremi e gli sfollamenti forzati che ne seguono, hanno continuato a determinare l’insicurezza alimentare e la malnutrizione in tutto il mondo, con impatti catastrofici su molte delle regioni più vulnerabili.

I conflitti sono rimasti il principale fattore di insicurezza alimentare acuta, colpendo circa 140 milioni di persone in 20 Paesi e territori. La carestia è stata confermata in Sudan, mentre altri territori in cui la popolazione vive livelli catastrofici di insicurezza alimentare acuta sono la Striscia di Gaza, il Sud Sudan, Haiti e il Mali. Gli shock economici, tra cui l’inflazione e la svalutazione monetaria, hanno portato alla fame in 15 Paesi, colpendo 59,4 milioni di persone, quasi il doppio dei livelli pre-COVID 19, nonostante un modesto calo dal 2023. Alcune delle crisi alimentari più gravi e prolungate sono state causate principalmente da shock economici, come in Afghanistan, Sud Sudan, Siria e Yemen.

Le condizioni climatiche estreme, in particolare la siccità e le inondazioni causate da El Niño, hanno spinto 18 Paesi in crisi alimentare, colpendo oltre 96 milioni di persone, con impatti significativi in Africa meridionale, Asia meridionale e Corno d’Africa.

Nel 2024, più di 295 milioni di persone in 53 Paesi e territori hanno sperimentato livelli acuti di fame, con un aumento di 13,7 milioni rispetto al 2023.

La malnutrizione, in particolare quella infantile, ha raggiunto livelli estremamente elevati, nella Striscia di Gaza, in Mali, Sudan e Yemen. Quasi 38 milioni di bambini sotto i cinque anni risultano gravemente malnutriti in 26 situazioni di crisi nutrizionali.

Il rapporto evidenzia anche un forte aumento della fame causata dagli spostamenti forzati, con quasi 95 milioni di sfollati forzati – tra cui sfollati interni, richiedenti asilo e rifugiati – che vivono in Paesi che affrontano crisi alimentari come la Repubblica Democratica del Congo, la Colombia, il Sudan e la Siria, su un totale globale di 128 milioni di sfollati forzati.

Circa la metà della mortalità infantile nel mondo è correlata direttamente o indirettamente alla malnutrizione: dei circa 4,8 milioni di bambini che ogni anno perdono la vita prima del compimento dei 5 anni di età, quasi la metà è per cause legate alla malnutrizione.

Negli ultimi 25 anni, sono stati compiuti progressi significativi nell’affrontare la crisi globale della malnutrizione dei bambini: dal 2000, il numero dei bambini affetti da malnutrizione cronica è diminuito di 55 milioni, cioè di un terzo.

Questi progressi sono stati possibili grazie all’impegno dei Governi e alla generosità dei donatori, il cui incessante sostegno è stato fondamentale per la prevenzione e il trattamento della malnutrizione infantile su scala globale.

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