Doppio mento: cause, rimedi efficaci e trattamenti

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Il doppio mento, o grasso sotto-mentoniero, è una condizione comune caratterizzata da un accumulo di grasso sotto il mento. Le cause possono essere molteplici, tra cui genetica, età, aumento di peso e postura.Fortunatamente, esistono diverse strategie per ridurre o eliminare il doppio mento.Queste includono esercizi specifici, trattamenti non invasivi come la criolipolisi o la radiofrequenza, e procedure chirurgiche come la liposuzione del mento o la mentoplastica.La scelta del trattamento più adatto dipende dalle cause sottostanti e dalle preferenze individuali.

Indice

Cos’è il doppio mento

Il doppio mento, definito anche come grasso sottomentoniero, è una condizione caratterizzata dall’accumulo di tessuto adiposo sotto il mento. Questo accumulo crea un’antiestetica piega, dando l’impressione di un secondo mento.La sua presenza può alterare l’armonia del profilo facciale e influire sulla percezione di sé.Molte persone cercano attivamente informazioni su come ridurre il doppio mento e quali sono i trattamenti disponibili per migliorare l’aspetto del collo e del mento.Esistono diverse opzioni, dai semplici esercizi per il doppio mento a casa fino a procedure più invasive come la chirurgia doppio mento.[1]

È importante sottolineare che il doppio mento non è necessariamente legato al sovrappeso.Anche persone magre possono sviluppare questa condizione a causa di fattori genetici, postura scorretta o perdita di elasticità della pelle con l’età.Fortunatamente, ci sono molti modi per affrontare questo problema.Dalla ginnastica facciale doppio mento ai massaggi doppio mento, esistono soluzioni per ogni esigenza e budget.Per chi cerca risultati più rapidi e definitivi, la liposuzione doppio mento rappresenta un’opzione valida.Prima di intraprendere qualsiasi percorso, è consigliabile consultare un professionista per valutare la situazione specifica e individuare il trattamento più efficace.

Cause del doppio mento: perché si forma?

Le cause del doppio mento sono eterogenee e interconnesse, e riguardano non solo aspetti legati allo stile di vita, ma anche fattori biologici e strutturali. Il primo elemento da considerare è l’aumento di peso: quando il tessuto adiposo cresce, tende a distribuirsi anche nella regione del collo e del mento, determinando un accumulo che può accentuare il profilo sottomentoniero.[1] Tuttavia, l’eccesso ponderale non rappresenta l’unica spiegazione plausibile. Il doppio mento può infatti manifestarsi anche in soggetti normopeso o addirittura sottopeso, evidenziando il ruolo di altri fattori concomitanti.

Tra i principali determinanti si identificano:

  • Genetica: la predisposizione familiare può influenzare la conformazione mandibolare, la distribuzione del grasso e la qualità dei tessuti. Alcune persone presentano un assetto anatomico che favorisce la formazione di un deposito adiposo sotto il mento a prescindere dal peso corporeo.[6]
  • Invecchiamento cutaneo: con l’avanzare dell’età diminuisce fisiologicamente la produzione di collagene ed elastina. Questa riduzione compromette elasticità e tono dei tessuti, facilitando il rilassamento della pelle nella regione cervicale e la comparsa del doppio mento.[4]
  • Postura: mantenere il capo inclinato in avanti per lunghi periodi – un’abitudine comune durante l’uso dello smartphone, del computer o nei lavori sedentari – indebolisce progressivamente la muscolatura cervicale. Tale indebolimento facilita la lassità dei tessuti e favorisce l’accumulo adiposo nella zona del sottomento.
  • Condizioni mediche specifiche: seppur meno frequenti, alcune disfunzioni endocrine (come problemi tiroidei), ritenzione idrica o alterazioni metaboliche possono contribuire alla formazione del doppio mento, rendendolo più evidente anche in assenza di variazioni ponderali significative.

La combinazione di questi elementi spiega perché il doppio mento non sia necessariamente correlato al peso corporeo, ma rappresenti un fenomeno multifattoriale che interessa l’aspetto morfologico, funzionale e biologico della regione cervico-facciale.

Anatomia e fisiologia del pannicolo adiposo sottomentoniero

La regione sottomentoniera è costituita da un pannicolo adiposo stratificato, situato tra la cute e il Sistema Muscolo-Aponeurotico Superficiale (SMAS). Questo tessuto adiposo ha una funzione biomeccanica e metabolica, ma la sua distribuzione è fortemente influenzata da fattori genetici, ormonali e posturali. Nei soggetti predisposti, il pannicolo può presentare un aumento volumetrico, con ipertrofia e talvolta iperplasia degli adipociti, determinando un accumulo più evidente rispetto ad altre aree del volto.

Il pannicolo adiposo sottomentoniero interagisce con la qualità della matrice extracellulare, costituita da fibre di collagene, elastina e proteoglicani. La compromissione di questa struttura – tipica dell’invecchiamento cutaneo – riduce la capacità dei tessuti di sostenere il peso adiposo e di resistere alla forza di gravità. Tale processo, associato alla lassità del SMAS e al rilassamento dei muscoli sopraioidei, facilita la ptosi cutanea e la percezione del doppio mento, anche in assenza di un marcato eccesso adiposo.

Questa distinzione tra componente adiposa e componente strutturale è essenziale per una corretta valutazione clinica: il doppio mento non è un’entità univoca, ma il risultato dell’interazione fra biologia tissutale, assetto anatomico e abitudini individuali. Solo comprendendo tali dinamiche è possibile definire un percorso terapeutico efficace e personalizzato.

Tabella di paragone

Condizione Caratteristica Trattamenti indicati
Grasso del sottomento Deposito adiposo Criolipolisi / acido desossicolico / liposuzione
Lassità cutanea Perdita tono Radiofrequenza / HIFU / mentoplastica

Doppio mento e invecchiamento: il ruolo della perdita di elasticità cutanea

L’invecchiamento è un fenomeno fisiologico inevitabile che comporta una serie di modificazioni strutturali nei tessuti, inclusa una progressiva perdita dell’elasticità cutanea. Questo processo incide in modo rilevante sulla comparsa del doppio mento, poiché la pelle del collo e dell’area sottomentoniera diventa meno resistente alla forza di gravità e meno capace di sostenere i tessuti sottostanti. Con il passare degli anni, infatti, la sintesi di collagene ed elastina – proteine fondamentali per la compattezza e la tonicità cutanea – si riduce gradualmente. Il risultato è un progressivo cedimento della pelle, che tende a distendersi verso il basso, favorendo l’accumulo adiposo nella regione sotto-mentoniera e rendendo più evidente il doppio mento.

Il fenomeno non è unicamente cutaneo: l’invecchiamento coinvolge anche le componenti muscolari e adipose del distretto cervico-facciale. In particolare:

  • Riduzione della massa muscolare: i muscoli del collo e del viso perdono tono e volume con il tempo, diminuendo la capacità di sostenere i tessuti molli e contribuendo al rilassamento della linea mandibolare.
  • Redistribuzione del grasso corporeo: con l’età, il grasso tende a concentrarsi in aree specifiche del corpo, tra cui l’addome e la regione cervicale. Questo spostamento favorisce un deposito adiposo sotto il mento, anche in assenza di incremento ponderale significativo.
  • Decelerazione del metabolismo cellulare: il ricambio dei tessuti rallenta, peggiorando la qualità della pelle e la risposta biologica agli stimoli meccanici e ambientali.

Per contrastare gli effetti dell’invecchiamento sul profilo sottomentoniero, è necessario adottare strategie integrate. Interventi non invasivi mirati, come radiofrequenza e ultrasuoni focalizzati, possono stimolare la produzione di nuove fibre di collagene ed elastina, migliorando la compattezza cutanea. Parallelamente, comportamenti quotidiani corretti – un’alimentazione equilibrata, un adeguato apporto idrico e un’attività fisica regolare – contribuiscono a mantenere un migliore tono muscolare e un metabolismo più efficiente.[6]

In questo modo, pur non potendo arrestare il processo biologico dell’invecchiamento, è possibile ridurre l’impatto dei cambiamenti tissutali e contenere la formazione o l’accentuazione del doppio mento nel tempo.

Esercizi per il doppio mento: ginnastica facciale efficace (con guida step-by-step)

Gli esercizi per il doppio mento, o ginnastica facciale doppio mento, rappresentano un approccio non invasivo e accessibile per tonificare i muscoli del collo e del mento, contribuendo a ridurre l’aspetto del doppio mento. Sebbene i risultati possano variare da persona a persona, a seconda della gravità della condizione e della costanza nell’esecuzione degli esercizi, la ginnastica facciale può essere un valido supporto per migliorare il tono muscolare e la definizione del profilo facciale.

Alcuni degli esercizi efficaci per eliminare il doppio mento velocemente sono:

  • Esercizio del bacio al cielo: seduti o in piedi, inclinate la testa all’indietro e spingete la mascella inferiore verso l’alto, come se steste cercando di baciare il cielo. Mantenete la posizione per 5-10 secondi e ripetete 10-15 volte.
  • Esercizio della lingua: seduti o in piedi, tirate fuori la lingua il più possibile, cercando di toccare il mento.Mantenete la posizione per 5-10 secondi e ripetete 10-15 volte.
  • Esercizio della resistenza: appoggiate il gomito su un tavolo e stringete il pugno sotto il mento.Spingete il mento verso il basso contro la resistenza del pugno, mantenendo la posizione per 5-10 secondi e ripetete 10-15 volte.
  • Esercizio del “O-E”: pronunciate alternativamente le vocali “O” ed “E” in modo esagerato, aprendo e chiudendo la bocca il più possibile.Ripetete 20-30 volte.
  • Esercizio del collo: seduti o in piedi, ruotate lentamente la testa da un lato all’altro, e poi su e giù.Ripetete 10-15 volte per ogni direzione.

Per ottenere risultati ottimali, è consigliabile eseguire questi esercizi per il doppio mento a casa quotidianamente, per almeno 15-20 minuti.Ricordate di riscaldare i muscoli del collo e del viso prima di iniziare gli esercizi e di raffreddarli al termine.

Massaggi per ridurre il doppio mento: tecniche e benefici

I massaggi rappresentano un approccio non invasivo frequentemente utilizzato per migliorare l’aspetto della regione del sottomento. Pur non potendo sostituire trattamenti medici o chirurgici, essi possono contribuire a migliorare la percezione del profilo cervico-facciale attraverso alcuni meccanismi fisiologici rilevanti. L’azione manuale, se eseguita correttamente, favorisce:

  • Stimolazione della circolazione sanguigna nella zona sotto-mentoniera, con un incremento dell’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti;
  • Drenaggio linfatico, utile per ridurre ristagni di liquidi e gonfiore;
  • Attivazione dei muscoli cervicali e facciali, che può migliorare nel tempo il tono e la compattezza dei tessuti;
  • Incremento dell’elasticità cutanea, grazie alla stimolazione dei fibroblasti responsabili della produzione di collagene.[6]

Questi effetti, seppur graduali e variabili in base alle caratteristiche individuali, possono rendere meno evidente l’accumulo adiposo sotto il mento e migliorare la definizione del profilo mandibolare.

Principali tecniche di massaggio

Sono disponibili varie modalità manuali e strumentali per intervenire sulla zona del sottomento:

  • Movimenti circolari ascendenti: applicando una crema idratante o un olio specifico, si effettuano movimenti circolari con le dita, partendo dalla base del mento e risalendo verso le orecchie. Questo gesto favorisce il microcircolo e il drenaggio linfatico, facilitando la rimozione dei liquidi in eccesso.
  • Pizzicamento moderato dei tessuti: una presa delicata e ritmica della pelle del collo e del mento, eseguita con movimenti verso l’alto, stimola i muscoli sottostanti e può contribuire a migliorare la tonicità cutanea.
  • Utilizzo di strumenti specifici: l’impiego di rulli in giada, quarzo rosa o di dispositivi vibranti per il massaggio facciale consente una stimolazione più uniforme e profonda dei tessuti, massimizzando gli effetti del trattamento manuale.

Durata e frequenza del trattamento

Per ottenere benefici visibili, è consigliabile praticare i massaggi con regolarità:

  • 10–15 minuti al giorno, preferibilmente alla sera;
  • ciclo continuativo di alcune settimane, poiché i miglioramenti non sono immediati ma si manifestano progressivamente.

L’associazione con altre strategie – quali esercizi di tonificazione per il collo e il mento, un’alimentazione equilibrata e adeguata idratazione – può potenziare ulteriormente i risultati.

Trattamenti non invasivi per il doppio mento: alternative alla chirurgia

Per chi desidera ridurre o eliminare il doppio mento senza sottoporsi a un intervento chirurgico, esistono numerose metodiche non invasive basate su tecnologie che agiscono sui tessuti del sottomento in modo selettivo e progressivo. Questi trattamenti non prevedono incisioni, anestesia generale o lunghi periodi di recupero, rendendoli una scelta sempre più diffusa nella medicina estetica contemporanea.

I principali approcci disponibili includono:

  • Criolipolisi

Questa tecnica sfrutta il raffreddamento controllato per portare le cellule adipose a una temperatura tale da innescarne l’apoptosi (morte cellulare programmata). Le cellule adipose danneggiate vengono successivamente eliminate dall’organismo attraverso il sistema linfatico nelle settimane successive al trattamento. La criolipolisi è indicata nei casi di adiposità localizzate e offre risultati graduali ma stabili.[2]

  • Radiofrequenza

La radiofrequenza utilizza onde elettromagnetiche a bassa frequenza per generare calore nei tessuti sottocutanei. Questo stimolo termico determina la contrazione delle fibre di collagene già presenti e promuove la neosintesi di nuove fibre, migliorando l’elasticità della pelle e ridefinendo il profilo mandibolare. È particolarmente utile in presenza di lassità cutanea.[4]

  • Ultrasuoni focalizzati (HIFU)

Gli ultrasuoni ad alta intensità penetrano più in profondità rispetto alla radiofrequenza, raggiungendo i tessuti muscolo-aponeurotici. L’energia ultrasonica produce micro-coagulazioni termiche che inducono un processo rigenerativo, con conseguente retrazione dei tessuti e miglioramento della linea del mento. Questo trattamento risulta efficace nei casi in cui siano presenti sia lassità cutanea sia accumulo adiposo moderato.[5]

  • Iniezioni lipolitiche di acido desossicolico

L’acido desossicolico è una molecola naturalmente coinvolta nel metabolismo dei grassi. Quando iniettato nella zona sottomentoniera, dissolve selettivamente le cellule adipose, che vengono poi eliminate fisiologicamente. Questa metodica è particolarmente indicata nei pazienti che presentano adiposità localizzata resistente a dieta e attività fisica.

Vantaggi e considerazioni cliniche

I trattamenti non invasivi per il doppio mento presentano diversi benefici:

  • non richiedono anestesia generale;
  • permettono il ritorno alle normali attività quotidiane nell’arco di poche ore;
  • producono risultati progressivi e naturali;
  • possono essere personalizzati in base alle caratteristiche del paziente.

È tuttavia fondamentale tenere presente alcuni aspetti:

  • variabilità individuale dei risultati: la risposta al trattamento dipende da fattori genetici, metabolici e dalla qualità dei tessuti;
  • necessità di più sedute: nella maggior parte dei casi, un singolo trattamento non è sufficiente per ottenere un miglioramento significativo;
  • possibili effetti collaterali: arrossamento temporaneo, gonfiore, indolenzimento o sensazione di tensione locale, generalmente di breve durata.

Liposuzione mento: quando considerarla e cosa aspettarsi

La liposuzione del mento è una procedura chirurgica mirata alla rimozione del tessuto adiposo in eccesso presente nella regione sottomentoniera. Si tratta di un intervento finalizzato a correggere il doppio mento in modo rapido e duraturo, migliorando la definizione del profilo mandibolare e l’armonia complessiva del volto. Questa tecnica risulta particolarmente indicata nei pazienti che presentano un accumulo adiposo localizzato, non responsivo a regimi dietetici, att

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