a cura di Fabiola Noris - Copywriter, UX Content Designer e Consulente di Storytelling Professionale @Piano C
“La mia strada l’ho capita in momenti di pausa della mia vita, in mattine di silenzio e di riflessioni guardando il mare, mentre ero in Puglia e nel pensare cosa mi appartiene veramente, chi sono io e cosa fa parte da sempre nella mia vita fin da bambina. E come una ruota che torna sempre in qualche modo, per me è l’arte e la ceramica: questa consapevolezza mi ha indicato la strada.”
Dare vita al proprio lavoro
Marzia Candeo è una ceramista e restauratrice specializzata, innamorata della creazione e della trasformazione: nuovi oggetti che prendono forma, manufatti antichi che tornano a vivere.
Nel corso della sua carriera ha restaurato reperti archeologici dal periodo del bronzo a quello etrusco e dipinti murali dall’epoca romana fino all’Ottocento. Ha lavorato in luoghi di grande valore storico e artistico, dalle Grotte di Catullo a Sirmione all’Arena di Verona, dalla Scala di Milano alla Villa Reale di Monza.
Oggi Marzia sta camminando verso il suo sogno con le mani immerse nell’argilla. Il suo è un lavoro fatto di sperimentazione, lentezza e ascolto, dove la materia diventa un linguaggio e la manualità uno strumento di espressione profonda.
Al centro della sua attività, la ceramica: dalla creazione di oggettistica come lampade e oggetti d’arredo ora si sta specializzando nelle alte temperature di cottura, lavorando con impasti in gres.
Ed è solo l’inizio.
Un percorso professionale non lineare, ma coerente
La carriera di Marzia inizia molto presto. Appena uscita dal liceo, nel 1999, entra in un laboratorio di restauro in provincia di Milano: è l’inizio di un lungo percorso nel restauro conservativo e musivo, tra cantieri, laboratori, dipinti murali, reperti archeologici e ceramiche.
Negli anni collabora con diverse realtà, fino al 2011, quando apre la partita IVA e avvia collaborazioni professionali autonome insieme ad altre professioniste. Nel frattempo, il settore del restauro viene regolamentato a livello ministeriale: Marzia affronta il bando per il riconoscimento ufficiale della professione e ottiene la qualifica di restauratrice per i beni culturali, entrando negli elenchi ministeriali.
Nel 2016 arriva una crisi importante. Marzia decide di allontanarsi dal restauro e apre una bioprofumeria, formandosi come visagista BCM. Un nuovo inizio, che però viene bruscamente interrotto dal Covid.
Il cambiamento, il silenzio e la consapevolezza
Nel 2021, per amore, Marzia si trasferisce in Puglia. È qui che, tra momenti di pausa, silenzio e riflessione davanti al mare, avviene una svolta profonda. Collaborando con un’associazione culturale e riavvicinandosi a un laboratorio di ceramica artistica, qualcosa si riaccende.
Torna a studiare, frequenta un corso di tornio, ricomincia a creare. E soprattutto inizia a farsi una domanda chiave della riprogettazione professionale femminile:
Chi sono davvero e cosa mi appartiene da sempre?
La risposta è chiara: l’arte e la ceramica sono sempre state lì, come un filo che torna ciclicamente nella sua vita.
“Nel 2023 un altro cambio, torna in Lombardia, ma il pensiero di aprire un mio laboratorio di ceramica e restauro ceramico mi frulla nel pensiero.”
L’incontro con Piano C: mettere nero su bianco
Il percorso di consapevolezza di Marzia si rafforza incontrando Piano C durante il corso Data Interpreter. Attraverso i laboratori e il lavoro fatto insieme, riesce a mettere ordine, a riconoscere criticità e risorse, a trasformare un sogno in un progetto concreto.
“Piano C mi ha aiutata a capire la strada da prendere e cosa mi manca per realizzarla.”
Un passaggio fondamentale nella riprogettazione: dare forma, parole e struttura a ciò che prima era solo intuizione.
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Conciliazione tra lavoro e vita: un nuovo equilibrio
La vita lavorativa di Marzia è sempre stata mobile, spesso lontana da casa. Oggi, come donna e compagna, sente il bisogno di maggiore stabilità e vicinanza alla famiglia.
Da qui nasce il desiderio di aprire un laboratorio “sotto casa”: un progetto che tiene insieme lavoro, identità e qualità della vita.
Consapevolezza professionale: scegliere ogni giorno
“Essere consapevole che la mia vita è la più grande opportunità che i miei genitori mi hanno dato mi fa capire che non va sprecata.”
Per Marzia la consapevolezza non è un momento isolato, ma una pratica quotidiana. È la spinta a non sprecare la propria vita, a trasformare le difficoltà in crescita, gli errori in apprendimento.
Nel lavoro con la ceramica questa consapevolezza è costante:
la centratura al tornio, i tempi lenti dell’asciugatura, gli imprevisti della cottura, la pazienza richiesta dal processo. Ogni fase è una metafora del lavoro su di sé.
“La centratura e l’equilibrio sono parte integrante del lavoro del ceramista: dalla rifinitura alla creazione degli smalti, fino alla magia della cottura, che riserva sempre emozioni inaspettate.”
Nel restauro, invece, la consapevolezza diventa responsabilità: custodire la storia, l’energia e la memoria racchiuse negli oggetti.
“Quando restauro e dò una seconda vita ad un oggetto ho la consapevolezza e la responsabilità nel tramandare e preservare la storia, l’amore, l’energia che le persone hanno creato attraverso questi gli oggetti che sono arrivati a noi e questo mi da molta soddisfazione.”
Dal fare per passione al progetto professionale
Oggi Marzia è hobbista, ma sta lavorando con intenzionalità verso l’apertura della partita IVA. Un passaggio che vive con gradualità, fissando obiettivi realistici, analizzando i tasselli mancanti e aggiustando il tiro.
Il suo consiglio a chi sogna un cambiamento simile? Non farsi scoraggiare, restare fedeli all’obiettivo e mettere il cuore in quello che si fa.
Leggi anche: Trasformare una passione in un lavoro: come si fa
MarziAtelier: il progetto del cuore
Il progetto che racchiude tutto questo percorso si chiama MarziAtelier: un laboratorio di ceramica artistica e restauro pensato come spazio di creazione, relazione e condivisione.
Un luogo dove l’arte diventa strumento di connessione e crescita collettiva.
Il laboratorio nascerà a Cairate (VA). Nel frattempo, puoi seguire Marzia su Instagram @marziatelier e presto sul sito www.marziatelier.it.
E alla nostra domanda di rito, se quello che fa oggi è il lavoro che sognava da bambina, Marzia non ha dubbi nel rispondere Sì.
Sì. Perché nei suoi ricordi più lontani Marzia aveva sempre le mani sporche di colore, disegnava, costruiva.
E in fondo, non ha mai smesso.
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