È giunto al termine il 20 dicembre scorso il percorso di formazione per aspiranti tutori e tutrici di minori stranieri non accompagnati. I partecipantisi sono riuniti nella casa di Quartiere Navile Katia Bertasi per l’incontro conclusivo del percorso, che è stato occasione di riflessioni, confronto e dialogo.
Il corso, di otto lezioni, partito a novembre scorso, è stato organizzato dall’ufficio della Garante per l'infanzia e l’adolescenza in collaborazione con Anci Emilia-Romagna, il tribunale per i minorenni di Bologna e l’assessorato al Welfare di viale Aldo Moro per formare persone maggiorenni disponibili ad assumere a titolo gratuito la tutela di minori stranieri non accompagnati. L’obiettivo è accogliere i bisogni formativi dei candidati tutori per la Regione Emilia- Romagna.
A partecipare 25 cittadini e cittadine che, se diventeranno tutori o tutrici potranno così aiutare queste ragazze e questi ragazzi ad affrontare i problemi della vita. La maggior parte degli aspiranti tutori proviene dalla provincia di Ravenna (8 persone), poi da quelle di Bologna (5 persone), Parma (4 persone), Rimini (3 persone), Piacenza (2 persone) e una persona ciascuna per Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena.
“La figura del tutore è importante non solo per ragioni di natura giuridica, ma perché i minori soli abbiano una figura genitoriale che li aiuti ad affrontare le difficoltà e i problemi che devono superare”, ha spiegato la Garante Claudia Giudici.
La Garante ha seguito la mattinata e moderato gli interventi portati da Mary de Martino (Segretaria Assessora a Welfare, Scuola della Regione Emilia-Romagna), Mila Predieri (Referente politica all’immigrazione di ANCI Emilia-Romagna), Marco Mondello (Referente Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità Unimore). All’incontro hanno partecipato e condiviso le loro preziose testimonianze anche Monica Nardi e Walter Ingrosso, rappresentanti del gruppo Tutori dell’Associazione Famiglie Accoglienti.
La mattinata si è conclusa con l’intervento di Gabriella Tomai- Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna.
I numeri sui minori stranieri non accompagnati in Emilia-Romagna
Nel 2024 in Emilia-Romagna i minori stranieri non accompagnati sono diminuiti del 32% rispetto all’anno precedente. I numeri parlano chiaro: nel 2024 sono stati 1.447 i minori accolti (di cui 653 sono nuovi ingressi), pari al 7,7% del totale nazionale, rispetto ai 1.922 del 2023. L’andamento regionale riflette la tendenza nazionale: nel 2024, in Italia, i minori non accompagnati erano 18.625 contro i 23.226 del 2023. Sono soprattutto maschi i minori accolti in regione, 1.147, a fronte di 300 femmine, mentre la cittadinanza principalmente censita è quella ucraina (38,4%) seguita da quella tunisina (18,4%), egiziana (12,2%), gambiana (7,7%) e albanese (5,9%), quest’ultima in calo rispetto al 2023. Il fenomeno può contare su un sistema di accoglienza e integrazione messo a disposizione dalla Regione e vede coinvolta una rete di tutori volontari appositamente formati ai sensi della legge regionale 47. Bisogna tenere presente che, a partire dal 2021 anno dello scoppio della guerra in Ucraina, fino al 2023 l’aumento dei minori soli era stato caratterizzato da un aumento della presenza di giovani ucraini.