Mentre il mondo si prepara al Natale i Paesi colpiti dalle recenti alluvioni e cicloni continuano nello sforzo di risollevarsi e risistemare quanto distrutto. In Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malesia continuano, infatti, le operazioni di soccorso e la prima riabilitazione per le centinaia di migliaia di vittime degli eventi atmosferici estremi di fine novembre e inizio dicembre.
Mentre la conta delle vittime ormai è definitiva e parla di diverse centinaia di morti per i due paesi più colpiti, Indonesia e Sri Lanka, i danni devono essere ancora calcolati in tutta la loro entità.
Oltre 3 milioni di persone in Indonesia, 2,2 milioni in Sri Lanka e 2 milioni in Tailandia sono state colpite dal passaggio del ciclone. Ma mentre la Tailandia ha capacità di risposta adeguate e un sistema attivo di protezione civile, gli altri due Paesi si trovano ad affrontare una calamità di vasta portata con conseguenze di breve e medio periodo.
Dalla prima risposta alla riabilitazione: il lavoro delle Caritas locali
Caritas Indonesia e Caritas Sri Lanka hanno lanciato gli appelli di emergenza (EA) al network di Caritas Internationalis per la risposta ai bisogni di riabilitazione e da settimane lavorano senza sosta per assicurare che tutti abbiano cibo, riparo, sicurezza.
Mentre sono cominciate le ristrutturazioni delle abitazioni danneggiate e si lavora anche a stretto contatto con i governi centrali e locali per ottenere le autorizzazioni alla ricostruzione di quanto andato completamente distrutto, contestualmente vengono forniti utensili da cucina, materiali per l’igiene personale, libri e strumenti per la didattica. I team delle Caritas sul territorio portano, inoltre, supporto psicosociale a bambini e alle categorie fragili della popolazione.
In Indonesia l’intervento Caritas risponde ai bisogni alimentari, sanitari, abitativi e educativi di circa 32,500 persone.
In Sri Lanka l’appello di emergenza copre i fabbisogni di 65,300 persone distribuite in 22 distretti.
“Il nostro Paese sta affrontando uno dei maggiori disastri della propria storia recente. Due milioni di persone sono state colpite a vario titolo da questa tragedia. Diventiamo le mani della compassione e le luci di speranza in quest’ora buia” Padre Nelson Perera, direttore di Caritas Sri Lanka
La solidarietà internazionale sta rendendo possibile questi interventi di emergenza e di riabilitazione, ma ancora ci sono molti bisogni a cui non si può rispondere per la mancanza di fondi. Dopo la prima risposta nell’immediato post emergenza, infatti, gli aiuti sono diminuiti
Le Caritas locali continuano in coordinamento con le autorità a raggiungere tutte le vittime particolarmente quelle nelle zone più isolate ed è estremamente prezioso il lavoro di coordinamento e supervisione che le Caritas nazionali di Sri Lanka e Indonesia svolgono al fine di assicurare a tutti aiuti e interventi riabilitativi di qualità.
Aggiornato il 23 Dicembre 2025