Care iscritte e cari iscritti,
il 2025 è stato un anno molto duro e complesso dal punto di vista sia sindacale che sociale, e come FIM siamo stati impegnati su molti fronti. Il contesto internazionale che ci circonda è sempre più segnato dall’uso delle armi, dai conflitti e da un’economia attraversata da vere e proprie guerre commerciali, alimentate dai dazi americani e dalle politiche aggressive della Cina. Di fronte a questa situazione, l’Europa non può restare ferma e impotente. È necessario proseguire nel percorso di rafforzamento politico dell’Unione Europea, per consolidarne la dimensione economica, industriale, democratica e sociale e per lavorare concretamente alla diffusione della pace nel continente e nel mondo.
È in questo contesto e con questi obiettivi che abbiamo orientato la nostra azione sindacale. Nel corso dell’anno abbiamo continuato a gestire importanti crisi e vertenze nei diversi settori industriali, inserite in uno scenario di grandi cambiamenti che sta attraversando il settore metalmeccanico. Accanto alla difesa e al rilancio del nostro sistema industriale, dobbiamo affrontare anche le sfide poste dalla crisi climatica e demografica, dalla rivoluzione digitale e dai cambiamenti introdotti dall’intelligenza artificiale. Si tratta di trasformazioni che ci interrogano profondamente sugli impatti sul lavoro e sulla società, ma che dobbiamo saper orientare verso una dimensione di sostenibilità sociale e democratica, inclusiva e capace di creare opportunità, riducendo diseguaglianze e povertà.
Il 2025 è stato anche l’anno del nostro XXI Congresso Nazionale, che si è svolto nella ex Italsider di Bagnoli, a Napoli. Un momento di grande partecipazione democratica per iscritte, iscritti e attivisti, fatto di ascolto, confronto ed elaborazione di nuove idee e visioni utili a orientare le scelte, l’azione contrattuale e la linea politica del nostro sindacato.
Il Congresso ci ha dato ulteriore forza, energia e determinazione nella conquista del rinnovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici. Dopo una trattativa lunga e complessa, tra le più difficili degli ultimi vent’anni, durata oltre 17 mesi, abbiamo dovuto affrontare il blocco e la rottura del negoziato causati da Federmeccanica e Assistal, che miravano a impedire il rinnovo del contratto. Abbiamo risposto con numerose manifestazioni, il blocco degli straordinari e oltre 40 ore di sciopero. Grazie alla grande partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori siamo riusciti a conquistare il rinnovo del Contratto nazionale. Un contributo decisivo è arrivato dai nostri iscritti, dalle migliaia di attivisti, rappresentanti e operatori sindacali, dai segretari generali e da tutte le FIM territoriali, regionali e nazionali. È stato un grande lavoro di squadra che ci ha portato, il 22 novembre scorso, alla firma dell’intesa. Per la seconda volta abbiamo ottenuto un aumento salariale superiore all’inflazione, pari a una media di 205 euro mensili, l’introduzione della clausola di salvaguardia in caso di forti impennate inflattive e numerosi miglioramenti sui diritti e sulle parti normative. Nei mesi di gennaio e febbraio 2026 saremo impegnati
nelle assemblee in tutti i luoghi di lavoro per illustrare e valorizzare i contenuti dell’accordo e sottoporlo al voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Nel corso dell’anno abbiamo rinnovato anche altri importanti contratti nazionali del settore metalmeccanico: il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro delle società dell’ex gruppo Fiat, il CCNL Artigiani area meccanica, il contratto Unionmeccanica, quello di Confimi Impresa Meccanica e il CCNL delle Cooperative. Resta ancora da rinnovare il contratto degli orafi e argentieri, che contiamo di sottoscrivere entro i primi mesi del 2026. Per essere più forti e autorevoli nei luoghi di lavoro e nella contrattazione dobbiamo prenderci cura della nostra organizzazione, facendola crescere con nuovi iscritti e nuovi delegati sindacali. Le assemblee informative sul Contratto rappresentano un’importante occasione in questa direzione. Subito dopo dovremo avviare la presentazione delle piattaforme per la contrattazione aziendale in ogni luogo di lavoro.
La FIM-CISL è anche lo spazio in cui continuare ad alimentare il nostro impegno con una rinnovata dimensione politica e sociale, capace di aggregare le tante persone che, come noi, chiedono giustizia sociale ed equità e cercano un luogo in cui rendere concreti i propri valori e ideali, praticando la solidarietà nei luoghi di lavoro e nelle comunità. Per questo dobbiamo continuare a interessarci del contesto globale, sempre più segnato da guerre, conflitti e cambiamenti climatici che condizionano la vita e lo sviluppo sociale di tutti noi.
Continueremo quindi il nostro impegno come “costruttori di pace”, a partire dai conflitti in Ucraina e in Palestina, per impedire che si ripetano massacri e genocidi. Per il 2026 la FIM ha realizzato il “Calendario solidale 2026”, dedicato quest’anno al conflitto in Palestina, con una serie di immagini del fotografo palestinese Omar El Qattaa, scattate nella Striscia di Gaza. Fotografie che restituiscono con drammatica evidenza la distruzione e la sofferenza della popolazione. I proventi della vendita del Calendario serviranno a finanziare un progetto di solidarietà della Chiesa di Taybeh, “Ceramiche e artigianato di Efraim”, in Cisgiordania, indicatoci dal Patriarcato di Gerusalemme. Insieme possiamo fare molto: raggiungere i nostri obiettivi, costruire ambienti di lavoro che rispettino e valorizzino ogni persona e dare un contributo concreto a un futuro di pace e di maggiore giustizia sociale, riducendo le disuguaglianze tra ricchi e poveri nel mondo. Che il 2026 porti nuove opportunità e ci dia una rinnovata forza e determinazione nella lotta per i valori in cui crediamo.
Il segretario generale Fim-Cisl
Ferdinando Uliano