Le misure in sintesi

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A fronte del sottofinanziamento strutturale del Ssn, per sostenere il Sistema sanitario regionale è garantito un contributo annuo pari ad almeno 200 milioni di euro di risorse regionali. La quota ulteriore di finanziamento del Fondo sanitario nazionale stanziata dalla manovra dello Stato - pari a 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,650 miliardi annui a decorrere dall’anno 2027 - anche se insufficiente a coprire le esigenze dei sistemi sanitari regionali (in rapporto al Pil il peso del Fsn tornerà a scendere nel triennio al di sotto del 6%), è di per sé positiva. La maggior parte di tali risorse ha tuttavia un vincolo di destinazione: molta della sua efficacia dipenderà dunque dalla possibilità che sarà accordata o meno alle Regioni di utilizzare tali risorse per finanziarie le reali necessità del sistema. Ulteriori 5 milioni di euro di risorse regionali sono destinati a garantire spese sanitarie extra-Lea, ovvero non incluse nei Livelli essenziali di assistenza finanziabili con il Fondo nazionale: tra queste l’acquisto delle parrucche per pazienti oncologici, l’esenzione dal ticket per lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione e per le prestazioni di specialistica ambulatoriale anche conseguenti una dimissione dal pronto soccorso dopo casi di violenza domestica e di genere. 

Potenziati i servizi per la non autosufficienza, settore cruciale per la qualità della vita delle persone più vulnerabili, con un incremento del Fondo regionale di 25 milioni nel 2026 (+110 milioni) e nel 2027 (+135 milioni). 

Diventa strutturale (+25 milioni di euro ogni anno) il raddoppio delle risorse per il contrasto del dissesto idrogeologico e la manutenzione dei corsi d'acqua, dei versanti e della costa, finanziato dunque per tutto il triennio 2026-2028. È inoltre prevista l’istituzione di un Fondo di 10 milioni di euro per consentire, già partire dal 2026, la progettazione delle opere del “Programma straordinario di interventi per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico” (DL 65/2025). 

Per garantire il diritto alla mobilità, a fronte del cospicuo taglio, rispetto al 2025, del Fondo nazionale per il Trasporto pubblico che sta generando e genererà criticità enormi ad aziende, territori, cittadine e cittadini, è previsto un contributo aggiuntivo al Tpl regionale di 10 milioni nel 2026, più la conferma del servizio di abbonamento gratuito per il trasporto pubblico per gli studenti di scuole elementari, medie e superiori (‘Salta Su’). 

Sul fronte delle politiche abitative, per rispondere alle esigenze di alloggio delle cittadine e dei cittadini sono stati stanziati 10 milioni di euro annui per il fondo affitto per ciascuno dei prossimi tre anni, mentre sono previsti 30 milioni nel triennio per implementare ed efficientare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e sociale, più ulteriori 30 milioni di euro dalla riprogrammazione del Fesr 2021-2027 per mobilitare investimenti per circa 300 milioni di euro. 

Messi in campo 40 milioni di euro nel triennio 2026-2028 per attrarre in Emilia-Romagna, sia investimenti ad alto valore aggiunto (30,9 milioni) che capitale umano con competenze elevate (8,5 milioni). 

Ammonta a 141 milioni di euro nel triennio, tra risorse regionali e risorse del Fsc, il cofinanziamento dei programmi regionali dei fondi europei 2021-2027, un importante sostegno per la realizzazione di progetti strategici per l’Emilia-Romagna. 

Confermate e incrementate, inoltre, le risorse per le politiche culturali, lo sport, il turismo, il commercio e l’agricoltura, nonché il potenziamento dei servizi educativi, l’inclusione scolastica e la conciliazione vita-lavoro attraverso l’impiego dei fondi di coesione. 

Tra le prime misure della strategia di rilancio degli investimenti pubblici e privati, da segnalare l’incremento significativo del Fondo per la montagna, con 24 milioni di euro nel triennio, pari a circa il 20% in più rispetto al passato; 22,5 milioni di euro per il finanziamento degli hub urbani per lo sviluppo dell’economia urbana e la qualificazione e innovazione della rete commerciale e dei servizi (a cui se ne aggiungono ulteriori 20 di risorse per spese correnti); 20,3 milioni di euro per investimenti infrastrutturali a sostegno dell'agenda digitale, 8 milioni di euro, sempre nel triennio, per accompagnare il processo di riordino territoriale da realizzarsi nel corso del 2026; 6 milioni di euro destinati all'evoluzione del sistema aeroportuale regionale, con un’attenzione specifica gli aeroporti minori. Previsti inoltre interventi straordinari di manutenzione ed efficientamento della rete ferroviaria regionale per 56,5 milioni di euro nel triennio. 1 milioni di euro sono infine destinati a sostenere i costi delle imprese per l'attivazione dei basket bond, strumento di garanzia avviato nel 2025 che con uno stanziamento di risorse Fesr pari a 25 milioni di euro supporto per la crescita sostenibile delle Pmi, facilitandone l'accesso al mercato dei capitali, con un potenziale di 100 milioni di euro. 

Ultimo aggiornamento: 23-12-2025 19:33
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