Indagine Beach Litter • Legambiente

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Troppi i rifiuti abbandonati sulle spiagge italiane: abbiamo censito 892 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Una indecorosa pattumiera delle nostre attività. Il materiale più diffuso sui litorali monitorati resta sempre la plastica.   

Il marine litter, ossia i rifiuti dispersi in mare o lungo le coste, restano una grande minaccia ambientale da affrontare a livello globale. Sono causa di inquinamento che arreca gravi danni agli ecosistemi oceanici, impattando sia sulla fauna selvatica che sugli esseri umani.

Con l’indagine Beach Litter, uno straordinario lavoro di citizen science ad opera di centinaia volontari dei circoli locali di Legambiente, ogni anno monitoriamo e classifichiamo i rifiuti dispersi sulle nostre spiagge, per tenere alta l’attenzione su questa emergenza che colpisce duramente anche i nostri lidi. 

Un’occasione in cui vi invitiamo ad unirvi a Spiagge e Fondali Puliti (dal 4 al 6 aprile e oltre) equipaggiati di pinze raccogli-rifiuti e guanti, in nome di un mare pulito e libero dalla plastica e rifiuti.

Indagine Beach Litter 2025

Abbiamo monitorato 63 spiagge (quasi il doppio rispetto all’edizione del 2024, in cui erano state 33) in 13 Regioni.  Su un’area complessiva di 196.890 mq, sono stati 56.168 i rifiuti raccolti e catalogatiUna media di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari.

Clean Coast Index (CCI)

Rispetto all’edizione del 2024, si registra un peggioramento del “grado di pulizia” delle spiagge, calcolato per il secondo anno utilizzando il Clean Coast Index (CCI), un indicatore utilizzato a livello internazionale che stabilisce il livello di pulizia di una spiaggia sulla base della densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate: il 28% delle 63 spiagge monitorate risulta avere un CCI corrispondente ad un giudizio “spiaggia sporca” o “molto sporca” (nel 2024 il valore delle due categorie era stato del 6,6%). Diminuiscono rispetto al 2024 le spiagge “molto pulite”, che passano dal 42% al 27%, e le spiagge “pulite”, dal 24,2% al 14%.

Plastica nemico numero uno del mare

La plastica rappresenta il 77,9% degli oggetti rinvenuti su tutte e 63 le spiagge campionate (43.776 sui 56.168 totali).  tra gli “osservati speciali” i 10 prodotti in plastica monouso e reti e attrezzi da pesca e acquacoltura che, a tre anni dalla loro messa al bando dalla Direttiva SUP (Single Use Plastics), rappresentano ancora il 40,5% del totale dei rifiuti monitorati.

Continuano a “spopolare” i mozziconi di sigaretta: il 7,5% del totale, una media di 7 ogni 10 metri lineari di spiaggia. Dal 2014 (primo anno di monitoraggi di Beach litter) sono state monitorate 46.923 unità, su un totale di 623 transetti, il 9,4% di tutti i rifiuti monitorati negli stessi anni e una media di 75 mozziconi ogni 100 metri lineari di spiaggia. Altro nemico attestato per le spiagge sono i cotton fioc in plastica, il 5,6% della classifica generale, che sono stati messi al bando in Italia dal 2019. 

Non possiamo restare a guardare! Partecipa a Spiagge e Fondali puliti, un’occasione per scuotere e sensibilizzare chi si ostina a usare le spiagge e i fondali come una discarica dove abbandonare impunemente qualsiasi rifiuto.   

Per approfondire guarda le inforgrafiche Beach Litter 2025

Leggi anche il nostro comunicato stampa 

 

Beach Litter 

L’indagine Beach Litter rappresenta una delle più grandi esperienze di citizen science a livello internazionale grazie all’impegno dei volontari e delle volontarie di Legambiente. Il protocollo utilizzato è sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Marine Litter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, cui diverse associazioni comunicano i dati raccolti, con l’obiettivo di creare uno dei più ampi database sui rifiuti spiaggiati costruiti dai volontari a livello europeo.

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