Le malattie cardiache canine sono molto diffuse e richiedono attenzioni mirate. Dall’identificazione precoce dei sintomi alla gestione terapeutica, ogni aspetto necessita di competenze specifiche che vanno oltre la semplice osservazione clinica. La dottoressa Diana Lenoci, DVM, MS cardiologia del cane e del gatto di Ca’ Zampa ci racconta le dinamiche essenziali per garantire una vita serena ai nostri amici a quattro zampe, fornendo strategie di prevenzione e cura
La prevalenza complessiva delle malattie cardiache nei cani è relativamente elevata e si stima che corrisponda a circa l’11% della popolazione canina totale; l’incidenza aumenta nell’arco della vita e per alcune malattie cardiache si avvicina al 100% in età senile. Con il passare degli anni la probabilità dei disturbi al cuore quindi aumenta. In particolare, se avete un cane anziano, ma in generale sempre, per il suo benessere fate attenzione ai sintomi che possono rivelare queste malattie cardiache e portatelo dal veterinario.
Come capire se un cane è cardiopatico?
Molte delle malattie cardiache del cane presentano sintomi generici e difficilmente identificabili che, se non trattati tempestivamente, possono portare a gravi condizioni di scompenso cardiaco.
Le manifestazioni più frequenti sono l’affanno, la tosse, la perdita transitoria di coscienza associata anche a perdita di peso e gonfiore addominale.
Una visita cardiologica associata a ecocardiografia ed elettrocardiogramma di routine possono aiutare a diagnosticare in maniera precoce la malattia in fase occulta, ovvero non clinicamente manifesta.
Quali sono le malattie cardiache nei cani
Le malattie cardiache principalmente si distinguono in:
- congenite: in cani che nascono con una malformazione cardiaca;
- acquisite: in animali che durante il corso della loro vita sviluppano una malattia su un cuore precedentemente sano;
- genetiche: a insorgenza tardiva in cani che per razza, predisposizione o storia familiare portano nel DNA la possibilità di sviluppare una malattia cardiaca.
Come si cura la cardiopatia nei cani?
La terapia per la cardiopatia nei cani può essere di tipo chirurgica, in caso di cardiopatia congenita, attraverso tecniche innovative di valvuloplastica, consigliata ad esempio per valvole stenotiche. Oppure medica con l’utilizzo di farmaci che curano lo scompenso cardiaco o la presenza di aritmie.
Come fare prevenzione cardiovascolare per i cani?
Non sottovalutare mai l’importanza della dieta nella prevenzione e cura delle malattie cardiache del cane. Sono disponibili diete commerciali perfettamente bilanciate per il cane cardiopatico. Integrazione con acidi grassi essenziali come omega 3 e omega 6, e amminoacidi come taurina e carnitina, possono svolgere un importante ruolo di supporto nella malattia cardiaca e nella prevenzione delle patologie valvolari.
Quanti anni può vivere un cane cardiopatico?
L‘aspettativa di vita di un cane cardiopatico dipende dalla gravità della malattia; tuttavia, una diagnosi precoce con controlli preventivi e una terapia adeguata possono assicurare una buona qualità di vita con lunga prospettiva.
Pertanto, controlli veterinari annuali con screening ecocardiografico, elettrocardiogramma e esami del sangue completi possono garantire al cane una lunga e sana vita.
Dottoressa Diana Lenoci, DVM, MS cardiologia del cane e del gatto di Ca’ Zampa
Porta il tuo pet alla clinica di Ca’ Zampa!
Foto: IPA
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