Home Riforma PA PerForma PA, i percorsi formativi professionalizzanti nelle PA
Lanciato a metà ottobre 2024, il progetto ‘PerForma PA – Supportare lo sviluppo di percorsi formativi professionalizzanti da parte delle PA e la valorizzazione di buone pratiche’ si propone di migliorare le competenze nel settore pubblico. L’iniziativa facilita percorsi formativi su misura per le PA, in sinergia e complementarità con gli strumenti già posti in essere dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Ne abbiamo parlato con parlato con Alessandro Mastromonaco, Dirigente Direzione Gestione progetti PNRR di Formez
24 Marzo 2025
F
Patrizia Fortunato
Content Editor, FPA
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Pubblicato a metà ottobre 2024, l’Avviso pubblico del progetto ‘PerForma PA – Supportare lo sviluppo di percorsi formativi professionalizzanti da parte delle PA e la valorizzazione di buone pratiche’ ha già attirato grande interesse, con richieste di formazione per circa 17.800 discenti dalle pubbliche amministrazioni. Circa il 60% delle richieste proviene dai territori del Mezzogiorno, ai quali è riservato almeno il 40% delle risorse finanziarie.
Affidato dal Dipartimento della Funzione pubblica al Formez per la sua attuazione, il progetto segna un ulteriore passo verso il miglioramento delle competenze nel settore pubblico.
Il progetto non solo prevede il finanziamento di percorsi formativi candidati dalle PA, ma anche la possibilità di accompagnare le amministrazioni pubbliche lungo l’intero ciclo di vita del progetto formativo, promuovendo capacity building e condivisione delle conoscenze. Di questi aspetti abbiamo parlato con Alessandro Mastromonaco, Dirigente Direzione Gestione progetti PNRR.
La sfida maggiore è coinvolgere le amministrazioni centrali, oltre quelle locali. “Crediamo – afferma Mastromonaco – che il valore aggiunto di questo intervento, ovvero quello di agire in maniera complementare rispetto all’offerta formativa attuale e di permettere alle PA di realizzare percorsi formativi su misura, possa essere una leva importante per la partecipazione anche delle amministrazioni centrali”. Ha inoltre precisato che “il bando lavora in sinergia e complementarità con gli strumenti già posti in essere dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in particolare con i corsi disponibili su Syllabus”.
Si sta collaborando per raggiungere i target di formazione richiesti dal PNRR e dalla ‘Country Implementation Decision’. ll target complessivo di PerForma PA è di 33.600 formati di cui 26.600 dalle amministrazioni centrali, e 7.000 formati da altre amministrazioni.
Con il progetto PerForma PA, Formez contribuisce al raggiungimento di un minimo di 40 ore pro-capite annue di formazione dei dipendenti pubblici previste dalla recente Direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione del 14 gennaio 2025, come parte del PNRR. “Siamo stati lungimiranti – precisa il dirigente -. Siamo partiti dalla precedente direttiva che prevedeva 24 ore annue e nell’avviso abbiamo indicato almeno 24 ore per i percorsi formativi da realizzare”. Sono di fatto arrivate molte domande per percorsi formativi superiori alle 24 ore, che vanno nella direzione richiesta delle 40 ore della direttiva Zangrillo.
Criteri di valutazione dei progetti formativi
Per tutte le PA interessate a presentare progetti, la domanda deve prevedere un minimo di 25 partecipanti, un minimo di 24 ore di formazione e un ammontare del finanziamento compreso tra un minimo di 10.500 euro e un massimo di 140.000 euro. Per chi presenta le domande, la scadenza per la conclusione del percorso formativo è il 31 dicembre 2025.
Sono 20.250.000 euro le risorse economiche destinate ai progetti formativi, selezionati attraverso una procedura valutativa a sportello, fino ad esaurimento dei fondi. “I progetti vengono finanziati in ordine di presentazione, a condizione che rispettino determinati criteri formali per l’ammissione e raggiungano almeno 70 punti su 100, nella valutazione dei requisiti di qualità del progetto formativo proposto”, sottolinea Mastromonaco.
È essenziale che la necessità di formazione, derivi dal Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) o da un’analisi dei fabbisogni già condotta o da altro documento programmatorio con analoghe funzioni. I criteri formali includono l’invio di tutti i documenti richiesti, debitamente firmati, e l’evidenza dei fabbisogni formativi che il progetto si propone di soddisfare. L’assegnazione dei punti tiene conto di diversi fattori, tra questi: il numero di partecipanti; l’adozione di metodi didattici attivi; l’esperienza dei docenti; il tutoraggio e l’help desk; le attività di rafforzamento della formazione, come il mentoring, il training on the job, il coaching; l’attivazione di una comunità di apprendimento; il tipo di attestazione o certificazione finale; la produzione di materiali formativi (dispense, learning object, audiovisivi ecc.) messi a disposizione anche di altre amministrazioni; la sinergia con altri progetti formativi dell’Amministrazione attuati o previsti, e altre azioni di “messa a sistema” come l’individuazione delle possibilità di replicare il progetto in altri ambiti e le specifiche attività di disseminazione dei risultati.
Per rispondere ai dubbi sull’avviso e sulla compilazione della domanda, l’assistenza di Formez si è rivelata utile. È stato attivato un help desk che ha già risposto a oltre 1400 richieste, ed è aperto dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 17 e il venerdì dalle 9 alle 13. È stata creata una linea telefonica dedicata che smista tutte le chiamate a esperti della formazione. L’assistenza è fornita sia telefonicamente sia via e-mail sia con incontri online.
Replicabilità delle esperienze e disseminazione dei risultati
Come abbiamo notato, la disseminazione dei risultati del progetto è un criterio di valutazione preferenziale. Questi risultati devono essere condivisi all’interno dell’amministrazione e con altre amministrazioni, le comunità professionali e la cittadinanza. Le modalità previste per la disseminazione includono articoli divulgativi e/o scientifici, webinar, siti web, social network, incontri, convegni e manifestazioni.
Ma il progetto si focalizza principalmente sulle ‘buone pratiche’. Sono previste attività specifiche da parte di Formez, finalizzate alla loro diffusione, che includono un convegno finale per giugno 2026 per la diffusione delle eccellenze finanziate e la replicabilità delle buone pratiche emerse, oltre a tavoli di confronto con le PA partecipanti. È stata nominata una Commissione che avrà il compito di valutare le migliori pratiche e selezionare i progetti più meritevoli da proporre e divulgare a livello nazionale.
Prospettive future: nuove opportunità all’orizzonte
L’idea da cui parte PerForma PA è quella di finanziare progetti di qualità che abbiano caratteristiche tali da favorire la diffusione e riusabilità degli stessi, permettendo anche alle pubbliche amministrazioni che non hanno avuto accesso al finanziamento di poterne beneficiare.
Con l’obiettivo di creare una rete tra le PA, che consenta loro di confrontarsi e adottare la migliore strategia per la formazione dei propri dipendenti, gli enti con piccoli numeri sono stati incentivati a collaborare, indipendentemente dalla loro natura amministrativa (regione con provincia, provincia con comune, comune con altro ente), a condizione che l’omogeneità formativa fosse garantita.
Enti con budget limitati per la formazione trovano in PerForma PA un’opportunità. Si genera così un’economia di scala che punta sulla qualità della formazione grazie anche alla didattica attiva, tramite webinar e aule virtuali interattive. Questo approccio ha permesso ad alcune amministrazioni di ridurre i costi, calcolando anche un costo medio di 200 euro per dipendente, a fronte di un costo massimo di 420 euro per partecipante previsto dall’Avviso.
Formez non si limita a erogare finanziamenti, ma supporta le pubbliche amministrazioni durante l’intero ciclo di vita del progetto formativo. In conclusione, il progetto PerForma PA contiene nelle sue Linee guida una serie di proposte innovative che valorizzano la formazione e quindi le competenze del capitale umano della PA. Tra queste riepiloghiamo:
- l’uso privilegiato di metodi didattici attivi;
- l’integrazione di metodi formativi diversificati, in presenza e in e-learning, sincroni e asincroni;
- la figura del tutor di processo come elemento unificatore dei diversi momenti del percorso formativo;
- la creazione di una comunità di apprendimento tra i partecipanti;
- la riusabilità dei materiali didattici e degli altri prodotti dell’attività formativa da parte di altre amministrazioni;
- specifiche azioni di disseminazione dei risultati del progetto formativo.
L’obiettivo è che gli interventi proseguano anche dopo la conclusione del progetto, attraverso workshop, webinar e sessioni di lavoro congiunte, seguendo i framework normativi e le linee guida pubblicate. L’intervento punta a garantire che le competenze acquisite perdurino oltre la durata del progetto, supportando anche la replicabilità e la crescita della capacità progettuale delle PA.