Inserimento lavorativo delle persone con disabilità: le risorse 2024 arrivano in ritardo

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La gestione dei contributi è cambiata con l’istituzione del Fondo unico per l’inclusione. Regioni e datori di lavoro in attesa delle risorse

Le risorse per il diritto al lavoro delle persone con disabilità arrivano con ritardo e sotto una nuova veste. Con la Legge di Bilancio 2024, il governo ha istituito il “Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità”, che accorpa diversi strumenti di finanziamento per semplificare la gestione e la programmazione delle politiche di inclusione. Tuttavia, questa riorganizzazione ha determinato un rallentamento nell’assegnazione delle risorse per l’occupazione delle persone con disabilità.

Il ritardo potrebbe essere legato alla necessità di adeguare i decreti attuativi alla nuova struttura del Fondo, ai tempi di trasferimento delle risorse tra diversi enti e alle procedure burocratiche connesse. I dettagli non sono chiari, quel che si rileva però è che questo scenario ha lasciato in attesa Regioni e datori di lavoro.

COS’È IL FONDO PER IL DIRITTO AL LAVORO DEI DISABILI E COME VIENE GESTITO

Il “Fondo per il diritto al lavoro dei disabili” è uno strumento finanziato con contributi esonerativi versati dai datori di lavoro e con stanziamenti statali, finalizzato a incentivare l’assunzione delle persone con disabilità. Fino al 2019, il trasferimento delle risorse avveniva tramite decreti del Ministero del Lavoro e dell’Economia. Successivamente, con la riorganizzazione delle competenze, la gestione è passata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite il Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità.

Per il 2024, l’integrazione del Fondo nel nuovo “Fondo unico per l’inclusione” ha generato un cambio nelle modalità di gestione delle risorse. Il decreto pubblicato il 24 marzo 2025 ha definito la ripartizione degli importi tra INPS, Regioni e Province autonome, specificando le somme destinate agli incentivi per le assunzioni e ai progetti di inclusione lavorativa. In particolare, sono stati assegnati 76,9 milioni di euro alle Regioni e alle Province Autonome per finanziare progetti di inserimento lavorativo e 9,1 milioni di euro all'INPS per gli incentivi ai datori di lavoro che assumono persone con disabilità.

Restano da chiarire i tempi di effettiva erogazione ai beneficiari finali.

COME ACCEDERE AL FONDO: INCENTIVI PER DATORI DI LAVORO E PROGETTI REGIONALI

L’accesso ai fondi avviene attraverso due principali canali:
1. incentivi ai datori di lavoro: le aziende che assumono persone con disabilità possono ottenere sgravi contributivi, da richiedere tramite una domanda telematica all’INPS. Il riconoscimento del beneficio avviene in base a criteri specifici stabiliti nei decreti attuativi;
2. progetti di inclusione lavorativa: Regioni e Province autonome ricevono parte dei fondi per finanziare percorsi personalizzati di inserimento lavorativo, che includono formazione e sostegno all’occupazione. Le persone con disabilità possono rivolgersi ai Centri per l’Impiego o agli assessorati regionali per conoscere le opportunità disponibili.

LE INCOGNITE SUI TEMPI DI EROGAZIONE

Il nuovo assetto del Fondo per l’inclusione solleva interrogativi sulla tempistica con cui le risorse saranno effettivamente disponibili per le imprese e per i progetti regionali. Sebbene la ripartizione degli importi sia stata definita nel decreto, i tempi di trasferimento ai destinatari finali dipenderanno dalle procedure attuative e dalla capacità amministrativa degli enti coinvolti. Nel frattempo, chi è interessato a beneficiare delle risorse può monitorare gli aggiornamenti sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e degli enti regionali preposti alle politiche di inserimento lavorativo.

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info@osservatoriomalattierare.it (Alessandra Babetto)